°Passione°

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Chat Noir si accovacciò al suolo, tendendo le gambe in avanti in modo da farle penzolare nel vuoto.

Strinse il palmo della mano contro il bordo della ringhiera in metallo, era tremendamente gelido.

Schiuse le labbra in un sorriso dolce mentre si lasciava cullare dalla brezza estiva che preannunciava la bella stagione.

Con la mano libera si portò al petto una rosa, era candida, pura, ne strinse lo stelo tra il pollice e l'indice e rivolse il suo sguardo cupo ed assente sui suoi petali.

Lentamente si sfilò un guanto, più intenzionato che mai a sfiorare con la sua pelle quei petali tanto delicati...

Con il palmo della mano destra sfiorò il fiore delicato e strinse tra le dita uno dei petali. Socchiuse gli occhi portandosi la testa all'indietro beandosi di quel momento di pace.

Provava piacere, un senso di libertà...di pura felicità, eppure era solo un fiore...
Ma era al tempo stesso delicato come la pelle della sua amata, candido come la sua carnagione, così puro ed inviolabile come il suo animo. Profumava di lei, ogni minimo petalo rispecchiava il suo dolce profumo. Lo stelo era morbido come le sue labbra...mai assaporate.

Oh! Quanto aveva fantasticato quelle labbra rosee e carnose.

Quella rosa non aveva spine...era un fiore inoffensivo, non poteva ferire nessuno, eppure gli portava alla mente la sua amata Ladybug.

Allora perché lei, al contrario... aveva ferito il suo cuore? Non era forse senza spine come quella rosa?
Oppure c'era bisogno di qualcuno...che tagliasse le spine e facesse emergere la sua vera essenza?

"È così doloroso...ma allo stesso tempo non posso farne a meno..."
mormorò il giovane continuando a carezzare i petali delicati con gli occhi socchiusi, come se si trovasse in un sogno dal quale non avrebbe voluto svegliarsi. Era il suo sogno...erano i suoi desideri, nella sua mente la stava sfiorando...

Sfiorava le sue gote arrossate, i folti capelli corvini mossi dal vento, fissava il suo volto... così misterioso, così unico, quella ragazza... l'avrebbe fatto uscire pazzo molto presto...a dire il vero, aveva perso il lume della ragione nel primo momento in cui il suo sguardo accolse il suo. Verde nell' azzurro, una fusione audace, un tocco delicato, bramato, desiderato, solo Chat Noir poteva sapere quanto desiderasse poter sfiorare il corpo della sua amata...solo per un secondo, sentire la sua pelle sotto i polpastrelli, solo lei e lui...solo loro, pelle contro pelle...

Il ragazzo aprì delicatamente le palpebre contemplando il paesaggio che si ritrovava di fronte, la dolce vista di Parigi, in tutto il suo splendore...la città dell' amore.
Ma allora perché in quella circostanza si sentiva così fuori luogo e completamente tagliato fuori dal mondo?

Di certo non avrebbe mai ricevuto la risposta alla sua muta domanda, forse, temeva anche di sentirla, in fin dei conti sarebbe stato meglio rimanere all'oscuro ma con la speranza, che batteva audace nel suo cuore.

Una carezza angelica dietro il suo orecchio fece risvegliare i suoi sensi, un'unica barriera separava la sua pelle da quella leggermente inumidita di lui, quel tessuto ruvido, era la sua unica barriera.

D'istinto si voltò, sbatté le palpebre ben un paio di volte per mettere a fuoco quell'immagine paradisiaca che gli si mostrava davanti.

Schiuse le labbra e si lasciò andare un respiro. Il cuore cominciò a battergli insistentemente nella gabbia toracica, era come se qualcuno glielo stesse strappando via... letteralmente.

Tutto intorno a lui sembrava immobile, l'universo sembrava ruotare intorno a loro, dal corpo esile della ragazza rivestita di rosso e pois neri alla stazza robusta del biondo con orecchie da gatto.

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