Innanzitutto volevo non proprio presentarmi ma dire che sono un ragazzo di 25 anni, ho avuto un bel po di ragazze tra intrighi e relazioni serie. (credo che le ragazze con cui ho avuto a che fare siano un'ottantina e ricordarmi per filo e per segno tutte le cose strane che facevano sarà un'ardua impresa). La Peter Pan è una delle più fresche. Si tratta di un ex, forse è stata l'apice, quella che mi ha anche portato a scriverci un libro o un "diario di bordo" durante questo viaggio chiamato vita, dato anche che era l'ennesima, e dato che mi era salito il desiderio di mettere nero su bianco le mie testimonianze e avvistamenti.
Era una ragazza più giovane di me di almeno 4 anni, e con tutto che ne sono stato pazzamente innamorato ho valutato io stesso che non è stata una storia importante. Tutto si basa sul fatto che lei indecisa, lunatica e disadattata com'era ha fatto si che non si consumasse una vera relazione a pieno regime. ALT. Per disadattata non intendo il senso dispregiativo del termine ma proprio il vero senso della parola: "In psicologia e in pedagogia, di persona che non ha compiuto il normale processo di adattamento all'ambiente socio-culturale circostante e di conseguenza si trova in un conflitto più o meno cosciente e violento con esso."
In poche parole se tutto ciò che la circonda non le garba da i numeri. Io per carità, sono l'adattamento fatto a persona, Bear Grylls in confronto è niente. Se mi trovo in un diciottesimo con diecimila ragazzini che non conosco solo per lei, anche se da un pò di fastidio, non fa una piega. Ma se lei si trova con due o tre miei amici per una birra è la fine del mondo. Insomma tutto questo era comunque caratterizzato principalmente da una "malattia" che io definisco: "Amicizia siamese". (più avanti ci sarà un capitolo dedicato)
Le amiche siamesi sono forse quelle che un uomo, nel corso della sua vita, può detestare di più. A mio avviso non sono delle vere e proprie amiche o comunque non hanno capito cosa è una vera amicizia. Esse sono le classiche "sorelle" che non si staccano un secondo dal collo dell'altra, se una va da una parte deve esserci anche l'altra, se l'altra esce con il proprio ragazzo deve seguirli tipo la figlioletta. Ecco, l'ultimo caso mi rispecchia al 100%.
L'amicizia siamese è forse l'amicizia più debole che ci possa essere. Nel mio caso se la mia ex ragazza usciva con me si portava anche l'amica per paura che lei, rimanendo sola, si infastidisse e rompesse l'amicizia. E' ovvio ribadire adesso come questa in realtà sia una pseudo-amicizia.
Ora non vorrei dilungarmi su tutti gli aspetti da caso umano che mi capitavano ogni giorno a tiro con lei ma per farla breve, avendo cominciato la relazione con lei adocchiandola come una tipa complicata, mi sono comportato di conseguenza, ovvero resistere, lottare ecc... Con il passare dei mesi passava da "non so cosa provo per te" a "non so cosa tu provi per me" da "non posso gettarmi nella relazione perchè ho paura di soffrire" a "mi stai troppo addosso e non ti fai desiderare" insomma, se io sopravvivo a tutti gli stereotipi di ragazza racchiusi in un unica persona non vedo perchè io, essendo un essere umano, debba morire. Ormai sono immortale.
Qui come ultima parte si arriva alla "Peter Pan", quella che non vuole crescere di fatto.
Il suo modo di vivere era come se dovesse morire domani. Ci sta assolutamente sotto certi aspetti. Ma quando questo modo di vivere ti rende infantile bisognerebbe farsi qualche domanda. Avere l'ansia che ti dice: "Vai a divertirti che questi sono i tuoi anni migliori" ci sta tutto ma durante l'adolescenza. Suvvia, si sa che durante il secondo decennio di vita si ha una voglia irrefrenabile di fare baldoria, ma dopo la scuola superiore le cose un po cambiano. Discoteche, eventi, pub, ci stanno sempre anche dopo la pensione per carità ma bisogna anche alternare il divertimento alle responsabilità: lavoro, università ecc... A vent'anni si lavora e ci si diverte allo stesso tempo ma ogni tanto il divertimento bisogna frenarlo se si deve tirare avanti e crearsi una propria vita e stabilità economica.
La rottura avvenne quando lei capì che, essendo la mia ragazza, non poteva più divertirsi come un tempo con la sua sorella siamese. Io per carità mai vietato ad una ragazza di andare a ballare con le amiche e mai lo farò, però il fatto li era diverso. Non ne sono certo ma avere un ragazzo a casa mentre si va a ballare con l'amiche, per le ragazze, credo non sia tanto divertente. Da single il divertimento è maggiore, senza legami e libere di rimorchiare chiunque. Ma comunque avvenne la rottura, per mia fortuna abbandonai questo bagaglio, il motivo oltre al divertirsi e tutte queste stronzate era anche per via dell'ennesimo e ultimo stereotipo: "Sei stronzo? Ti amo" - "Sei un ragazzo serio? Ma levati dal cazzo".
Dulcis in fundo non poteva mancare la principale causa di rotture delle coppie e forse anche la principale causa di calo del tasso di natalità del nostro paese, chi lo sa. Le ragazze che amano quello stronzo. Diffidate ragazze, diffidate, il ragazzo stronzo non è mai come ve lo state immaginando. E' intrigante affascinante un "ragazzaccio" si, ma solo perchè il vostro cervello idiota attua dei processi inconsci secondo cui il male sia accattivante ed erotico. Dai, lo dite anche voi, noi uomini abbiamo un cervello "mononeuronico", figuratevi se ci facciamo complessi del tipo: "Io tengo alla mia ragazza quindi devo starci alla larga, trattarla male, cosi lei non mi molla e vivremo per sempre felici e contenti" secondo voi il nostro cervello è capace di compiere azioni completamente opposte ai sentimenti che proviamo? Non possiamo di certo amare una ragazza e trattarla male è illogico.
Ovviamente trattiamo male le ragazze con cui possiamo permettercelo. Quelle da una botta e via, quelle che reputiamo delle troie e ci stiamo solo per passarci tempo, figuratevi se queste categorie sono le nostre promesse spose.
Comunque fatta questa premessa la rottura è stata divertente. Io caratterialmente sono capace di eliminare i sentimenti in poco tempo forse anche nell'immediato. Il mio cervello ha il pieno controllo su tutto, se decido di non provare un dato sentimento, sparisce. Non tutte lo hanno mai capito e penso nemmeno lei, tanto che quando mi lasciò le mie capacità di recitazione presero il sopravvento facendomi diventar giù di tono come se la tristezza mi stesse dominando, quando in realtà non era vero. L'emozione era più che positiva, dopo un anno a lottare per la stessa persona all'ennesimo problema lascio fare tutto a lei, ovvero come per dire" io ho fatto abbastanza risolvi tu il problema adesso", e questa mossa significava solo che io mi ero semplicemente stufato e volevo chiuderla, figuratevi se io mi fidavo a tal punto di lasciare la nostra relazione in mano a lei, sapevo già come sarebbe finita. Perchè non chiuderla tu stesso vi chiederete. Lasciare è sempre peggio di farsi lasciare.
Se lasci una persona dopo qualche mese può succedere che il pentimento prende il sopravvento, i dubbi potrebbero in questo caso attanagliare il cervello come non mai: "Ho fatto la scelta giusta?" "E se in realtà mi sbagliassi?" Quando in realtà le decisioni magari sono più che giustificate. Quando invece si viene lasciati una semplice frase toglie ogni dubbio ed ogni problema dalla mente: "Mi stai lasciando? Cazzi tuoi" ed è subito felicità.
Quindi c'è da dire che era la soluzione più ovvia specialmente dato che l'amore che provavo, che in quel caso stava via via diventando un problema o malattia da cui uscirsene, mi poteva creare problemi in futuro. E qui si arriva al perchè io recitai quando lei mi lasciò. Posso mai farmi vedere incazzato o strafottente dopo essere stato il classico ragazzo buono e caro? Sempre seguendo la logica del ragazzo stronzo che attrae non potevo rischiare che un'ex si innamorasse magicamente di me solo e soltanto dopo aver fatto lo stronzo, mi avrebbe dato troppo fastidio e io volevo solo stare sereno, anche perchè sarebbe stata l'equivalente della classica rompipalle che ha una cotta per me ma che a me non piace per niente, vedendola in seguito come una sfigata da cui liberarsi. Ovviamente ero anche certo che con lei non sarebbe successo e che probabilmente si sarebbe presa gli insulti.... o avremmo litigato e poi ognuno per la sua strada. Però la sicurezza non è mai troppa giusto?
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Human Case - L'altra faccia della stranezza
HumorDiciamolo. Non è che i casi umani sono prettamente degli uomini. Si, beh, ammetto che ce ne sono parecchi, ma da uomo posso garantire che di disadattati, psicopatici e persone con problemi edipici, ne è presente una grande abbondanza anche tra il se...