Dopo la fine

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Urla, non sentii altro. Ricordo quanto mi girava terribilmente la testa, non capivo davvero cosa stesse succedendo, l'aria era impregnata di un nauseabondo odore di sangue misto a fumo, qualcosa di disgustoso. Mi alzai lentamente in piedi cercando di mettere a fuoco ciò che avevo intorno, dovevo aver dormito per davvero tanto tempo, sentivo le membra deboli e gli occhi stanchi, infatti facevo un enorme fatica persino ad aprirli.
Finalmente misi a fuoco ciò che avevo davanti e per lo spavento caddi indietro, quel che vidi era agghiacciante: zombie, ovunque! Molti mi avevano già messo gli occhi addosso, si stavano avvicinando e io non avevo niente con cui difendermi, pensavo fosse finita per me.

- n.. -

Cercai di chiedere aiuto, ma nessuna voce uscì dalla mia gola, non un sussurro, non una parola, non avevo davvero più nessuna chance. Con le lacrime agli occhi rivolsi un ultimo sguardo al cielo, in seguito strinsi le palpebre e attesi la morte.
Un rumore assordante mi costrinse a spalancare gli occhi, più spaventata di prima cercai di capire cosa fosse avvenuto, ma non ci volle molto per capirlo.

- Ehi, va.. va tutto bene? -

Alzai lentamente il capo e guardai in viso il mio, probabilmente, salvatore, data la pistola fumante che aveva in mano. Non risposi, come avrei potuto? Per ringraziarlo e per dargli una qualche risposta annuii, il ragazzo si inchinò verso di me e mi guardò dritto negli occhi, mi mise davvero a disagio, probabilmente arrossii, ma non saprei dirlo per certo. Mi feci coraggio e lo guardai a mia volta squadrandolo: era un bel ragazzo, vestito da due stracci, una camicia sudicia e un pantalone pieno di buchi, sulle braccia doveva avere non pochi tagli, dato che entrambi gli avambracci erano completamente fasciati. Chinai di poco il capo di lato e spostai lo sguardo verso il suo viso, ma in quel momento nella mia mente comparve un altro volto sfocato. Dopo quella specie di flashback una fitta violenta colpì il mio capo. Portai una mano sulla testa e strinsi i miei capelli tra le mani: il dolore era estremo.

- Perché non mi attacchi? -

Dopo che il ragazzo parlò, la fitta si placò, ma dubbi comparvero.. di cosa stava parlando? Perché avrei dovuto attaccarlo? Non ebbi il tempo di capirlo, che una ragazza lo strattonò per un braccio trascinandolo con sé e urlando:

- Perché devi rischiare così?! È una di Loro! Devi starle lontano! Avrebbe potuto ucciderti! -

Mentre i due ragazzi scappavano da me, io cercai di capire di cosa accidenti stessero parlando, perché avrei dovuto fargli del male? Allungai una mano per richiamare l'attenzione di quel ragazzo, quando vidi qualcosa colare da quest'ultima. Temetti l'impossibile e rivolsi lo sguardo alle mie mani e al mio corpo. Spalancai le palpebre e sentii il labbro inferiore tremare assieme al resto delle mie membra: i miei arti erano ricoperti di sangue, sulle mie dita c'era un qualcosa di viscido, la mia carnagione era bianchiccia tendente al violaceo, le mie gambe erano ricoperte di macchie, sulle mie braccia mancavano pezzi di carne. Ero.. uno zombie.

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