Buio.
Ogni notte puntualmente vengo risucchiata dal buio profondo della mia stanza; ogni notte più sola che mai.
Intorno ho solo volti conosciuti, i giorni sono tutti uguali, monotoni e senza colori. Quella pace che un tempo avevo tanto desiderato adesso era, per me, troppo tranquilla e mi ritrovo a rimpiangere il caos di qualche tempo fa.
Ho bisogno di scappare, ho bisogno di aria nuova, di nuovi colori, ho bisogno che qualcosa mi strappi via da questa monotonia nella quale mi sono rinchiusa, o meglio mi ci hanno rinchiusa. Perché per essere te stessa queste sono le conseguenze: nessuno ti apprezza, nessuno ti capisce e la cosa peggiore è che nessuna ha voglia di scoprirti.
Faccio parte di una generazione di persone che non sente, o fa finta di non sentire, le tue urla di dolore, di disperazione, di richiesta di aiuto.
La gente è sempre pronta a puntare il dito, a giudicare senza sapere, a parlare senza riflettere, a ridere quando cadi; e alla fine ti rendi conto che accanto non hai nessuno.
E per questo ormai mi rifugio tra le soffici e calde coperte, nel buio della mia stanza, stringendo un cuscino che presto si bagnerà, perché oramai non ho più voce per urlare.