Untill I...

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Anno 2250 circa
Untill I collapse

La mano stretta in quella di Newt era un caldo piacevole. Nulla a che vedere con ciò che bruciava intorno a loro, nulla che gli bruciasse o gli facesse male alla testa.
No, la mano di Newt nella sua era un calore che gli faceva sentire freddo, il gelo e brividi lungo la schiena e poi tenerlo al caldo invitante allo stesso tempo.
Era proprio andato, pensò Thomas, e pensare a tutto quello in pochi attimi fece di lui il record di cavolata pensata più velocemente degli ultimi tempi.
Si girò di poco, il viso di Newt era sfigurato da tagli netti e mille altri piccoli graffi. Sporgo di sangue e polvere, fuliggine, sudore. Gli occhi nocciola stanchi e cerchiati cercarono il suo sguardo e le labbra lo rassicurarono. Gli sorrisero in quel modo che faceva tremare le gambe dell'altro. Cercò di ricambiare senza impazzire.
Minho più avanti gli invitò ad entrare, e Thomas la vedeva, la salvezza: un edificio che avrebbe fatto da barriera tra loro e la WCKD, e qualunque mostro li avesse mandato alle calcagna.
Quanti erano? Centocinquanta metri? Di meno?
Per un attimo fu talmente sollevato che rallentò la corsa. Minho urlò e mosse il braccio furioso. Lo strattone di Newt gli fece poggiare i piedi per terra, fisicamente e non.
Soffocò quel misto di panico e imbarazzo e corse, trascinandosi Newt e la maledetta gamba malferma dietro.
Novanta, ottanta, settanta.
Minho era più vicino insieme al loro rifugio. Scorse addirittura Aris là dentro, con quella che sembrava essere Brenda.
Erano circa a cinquanta metri quando Minho urlò, e stavolta di puro terrore.
La luce lo accecò per primo, poi fu scaraventato in avanti volando a minimo due metri da terra. La sua mano scivolò via da quella di Newt nello stesso attimo in cui un rumore gli perforò i timpani.
Le sue orecchie fischiavano mentre si rialzava e gemeva. Non sentiva nulla e vedeva senza guardare, quando tutta la concentrazione era sulla mano di Newt che aveva mollato senza volerlo, e che ora aveva lasciato un vuoto che faceva male fisicamente.
"Newt! Newt!" Urlò, senza sentire la propria voce. Minho accanto a lui, apparso dal nulla probabilmente, gli prese la mano e cercò di trascinarlo. Coprì la sensazione del palmo del biondo contro il suo e il moro si scansò inorridito. In quel momento tutti i rumori erano tornati normali, ed erano estremamente assordanti.
"Newt!" L'aveva gridato sul serio.
"È di là!"
Si lasciò trascinare e quando la porta si chiuse dietro di lui fu il buio totale. C'erano mille cose a cui avrebbe potuto pensare. Gli altri? La WCKD? Un po' più egoisticamente, le sue gambe? Stava per vomitare?
Eppure il suo cervello non si scollava dall'ultima immagine del viso di Newt. Ultima per ora, naturalmente. Un lampo illuminò la stanza, che si era riscoperta grande e intorno a lui gremita di gente. Quanti erano? Non se ne era mai accorto che superavano i trenta.
Solo che i suoi occhi avevano individuato subito la figura di Newt, accovacciato più in là, ed era già buio quando lui gli era corso vicino a tentoni. Lo aveva stretto e fatto poggiare la testa sul petto. Il suo cuore premeva contro la tempia sinistra del ragazzo.
"T-Tommy..."
"Shhh," la sua voce tremava, quasi quanto lui. "tutto okay Newt. Va tutto bene. Te lo prometto." Accarezzava la pelle pallida del biondo di cui intravedeva i lineamenti, sentiva qualcosa di liquido ma non disse nulla, non fece nulla per farlo capire al biondo. Sapeva quanto soffrisse il sangue, la vista e la sola idea.
"Tommy, ascolta..."
"Va tutto bene" singhiozzò, tutto ad un fiato. Con la luce fioca vedeva che Newt sorrideva e gli venne voglia di piangere ancora, frignare come un bambino.
"Ti amo, Tommy. Da... Da quando ti ho visto la prima volta" esalò un sospiro tremante. "Credo..."
"Anche io, tesoro, è okay. Ora sta calmo."
"Credo..." Testardo, Newt cercò di continuare. Ebbe uno spasmo, nello stesso in cui il cuore di Thomas sobbalzò. "Credo lo farò per sempre... Finchè... Finchè non morirò. Non collasserò, qualunque cosa..."
Le luci si riaccesero e la lacrima di Thomas brillò mentre si infrangeva sulla spalla di Newt. Il chiasso che li circondava sembrò raggiungere Thomas solo allora, seguito da Minho, che si inginocchiò. Li guardò preoccupati, poi scosse appena la testa.
"M-Minho,"
"Se la caverà, Tommy. Ma dobbiamo aiutarlo adesso." Lo sguardo di Thomas si posò su Newt. Alla luce, il suo sorriso era massacrato dal rosso intenso e la preoccupazione. Era dannatamente bello. Come se non avesse mai smesso di parlare, Newt lo fissò dritto negli occhi. "Te lo prometto."

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