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Alexandra pov's

Oggi si disputa la partita Real-Barcellona e io sono in ansia, ma non sono in ansia per la partita, so che i ragazzi daranno il massimo e dimostreranno di essere la squadra più forte di Spagna; sono in ansia per quello che devo dire a Luka e a Neymar.
«Alexandra!» esclama una voce, scuoto la testa giusto in tempo per essere letteralmente travolta da una ragazza: Olympia. «Socia!» dico mentre appoggio la testa sulla spalla della mia amica, «Sai dov'è Neymar?» le chiedo mentre mi stacco dall'abbraccio «È nello spogliatoio...» mi risponde incupendosi un po'. Io non le dico altro e mi avvio verso gli spogliatoi del Barcellona, “stai calma Alexandra” mi ripeto mentre un brivido mi attraversa la spina dorsale.
«Ehi Alexandra!» mi dice una voce «Ciao Leo!» esclamo abbracciandolo «Come stai?» mi chiede «Sono stata meglio» rispondo senza staccarmi dall'abbraccio del capitano «Cos'hai?» mi chiede staccandosi dall'abbraccio. Decido di raccontargli tutto quello che ho scoperto su Neymar e che sto passando, dopotutto lui è mio amico e prima o poi lo avrebbe scoperto. «Alla fine lo hai scoperto...» mi dice poggiandomi una mano sulla spalla «Mi dispiace tanto» continua abbassando lo sguardo «Fa niente» gli dico alzando le spalle, sentivo che Neymar era strano, quindi potevo immaginare di tutto, perfino che mi tradisse.
«Se vuoi parlargli è nello spogliatoio e tranquilla, Sarah non c'è» mi dice facendomi l'occhiolino, sorrido e poi mi avvio all'interno dello spogliatoio, ignorando i vari giocatori e membri dello staff che mi chiedono che stia facendo, «Neymar!» dico fermandomi dietro di lui, l'attcante brasiliano si gira e appena i suoi occhi incrociano i miei sorride «Alexandra!» esclama avvicinandosi a me, ma appena cerca di far scontrare le nostre labbra lo respingo «No...» gli dico abbassando lo sguardo «So tutto Neymar» continuo sempre con lo sguardo basso.
Tra me e lui cade il silenzio, nessuno dei due dice niente e alla fine decido di rompere io quel silenzio carico di tensione: «Perché?» gli domando alzando lo sguardo e puntando i miei occhi nei suoi «Perché l'hai fatto?» gli chiedo senza smettere di guardarlo «All'inizio eravamo solo amici, ma dopo un po'...beh...» ma non lo lascio finire «Ho capito» dico mentre una lacrima solitaria mi attraversa la guancia «Io che credevo di averti amato; sai quanti ragazzi mi facevano il filo in Australia ma io li respingevo tutti? Eh? Mentre io ero dall'altra parte del mondo a pensare a te, tu ti facevi un'altra!!!» sbotto esasperata, ma perché lo faccio? Io per lui ormai non provo più niente.
«Beh io cosa dovrei dire?!?!» mi chiede incrociando le braccia «So che te ami Luka, credi che non l'abbia capito?? Me l'hai provato a Capodanno» mi dice mentre le mie guance iniziano a tingersi di rosso «Te non mi ami più Alexandra, hai smesso di amarmi dopo che hai scoperto che Luka si era fidanzato; non ti ricordi le nostre chiamate? Eri distratta, pensavi ad altro e una volta, quando ci siamo salutati, non ti sei accorta di aver detto “Ciao Luka”» mi dice passandomi le dita sulla faccia per asciugarmi le lacrime «E poi, dov'è l'anello che ti ho regalato prima che partissi?» mi chiede poggiando lo sguardo sulle mie dita, non ho messo il suo anello, è vero, ma...ma niente! Neymar ha ragione!
«Scusami...» dico mordendomi il labbro «Non devi scusarti, so che Luka ti merita più di me» mi dice abbozzando un sorriso «Quello che c'è stato tra noi però, non lo dimenticherò mai» mi dice abbracciandomi, ricambio l'abbraccio e sprofondo tra le braccia del calciatore. «Devi promettermi una cosa però...» mi dice sempre abbracciandomi «Devi promettermi che a fine partita, andrai da Luka, gli parlerai e vi bacerete; non importa se vincete o perdete» continua mentre mi passa le mani sulla schiena. «Va bene, te lo prometto!» gli dico staccandomi dall'abbraccio del brasiliano «Però resteremo amici, vero?» gli chiedo spontaneamente, lui annuisce e io sorrido, anche se ora dovrei declassarlo a “ex fidanzato” sento che tra me e lui si è creato il legame troppo forte.
Mi avvio sugli spalti dove ad attenermi ci sono Natasha, Ìris e Olympia «Gli hai parlato!?!?» mi chiede Ìris con una grandissima curiosità nella voce «Sì, ci siamo parlati e abbiamo capito che non proviamo più nulla, ma resteremo amici» rispondo spostando lo sguardo sul campo, cerco Luka ma non lo trovo “Forse è in panchina” penso.
Appena la partita inizia, io, Natasha e Ìris ci stringiamo le mani, non sarà una partita facile e non è detto che vinceremo. Infatti Messi al decimo minuto segna il primo gol, facendo esultare tutti i tifosi sugli spalti, specialmente Olympia che si è messa a urlare come non mai. Ma noi recuperiamo subito con un gol di Gareth «VAI GARETH!!!» urla Natasha mentre il calciatore le fa il cuore con le mani, vedo la mia amica arrossire mentre Ìris sogghigna; guardo il campo e noto Luka che sta guardando nella mia direzione, sorrido e lui ricambia, mentre un brivido mi attraversa la spina dorsale.
Verso la fine del primo tempo Cristiano riesce a segnare un altro gol per il Real «VAI AMORE!!! FAI VEDERE CHI SEI!!!» urla Ìris mentre il capitano le sorride «Alexandra, non vorrei dirtelo, ma Luka ti sta guardando» mi dice Natasha, giro di nuovo lo sguardo sul campo ed è vero: Luka è lì, che si sta avviando verso gli spogliatoi e il suo sguardo è sempre posato su di me. Gli mimo un “ce la farete” e mi preparo per il secondo tempo.
«HALA MADRID!!» urliamo tutti mentre la squadra rientra in campo, siamo sicuri di vincere. Ma la nostra sicurezza dura poco dato che Neymar ha segnato un altro gol per il Barcellona «Se non recuperiamo, siamo nei guai!» esclama Natasha «Dai Nat, vedrai che ce la faremo!» le dice Ìris cercando di rassicurarla, «Li batteremo!» affermo; il secondo tempo scorre veloce, forse troppo, il Real non riesce a ribaltare la situazione e il Barcellona cerca in tutti i modi di segnare. «Ci serve un miracolo!» afferma Ìris, infatti il miracolo arriva: Marcelo ha passato la palla a Karim, lui l'ha passata a James e questo l'ha calciata in rete, il portiere l'ha parata ma Luka è riuscito ad intercettarla mandola in rete. In quel momento il Bernabéu si riempie di urli, fischi e applausi: il secondo tempo sta finendo e noi siamo in vantaggio di un punto.
Il fischio dell'arbitro mette fine alla partita e fa esultare tre quarti dello stadio: abbiamo vinto. Mi alzo di scatto dal mio posto per correre in campo «Ehi aspettaci almeno!» dice Ìris dietro di me, arriviamo in campo e lì le mie amiche corrono dai loro fidanzati mentre io mi guardo intorno alla ricerca di Luka. Lo trovo al centro del campo che sta parlando con Neymar e gli corro incontro, ignorando quello che sta facendo «Luka!» lo chiamo e lui si gira mentre Neymar, dopo avergli fatto un cenno, si allontana, mi butto tra le braccia del centrocampista e sprofondo nel suo abbraccio; era da tanto che volevo farlo.
Rimango degli interni minuti abbracciata a lui e poi mi stacco lentamente, «Mi dispiace per quello che ti ho detto, non avrei dovuto dirti di dimenticarmi e nemmeno che tra noi non poteva funzionare. Tra noi può funzionare benissimo, solo che ero indecisa e....beh.... non sapevo ancora che Neymar mi tradisse e avevo paura di ammettere che ti amavo e...» ma non riesco a finire che mi ritrovo le labbra di Luka sulle mie, all'inizio resto rigida, sono troppo stupita per credere che quello che sta succedendo sia vero, ma appena sento le sue mani posarsi sui miei fianchi, mi sciolgo. Porto le mie mani dietro al suo collo mentre lui mi avvicina di più a se «Ti amo Alexandra» mi dice sorridendo a fior di labbra «Ti amo anche io Luka» dico senza interrompere il contatto con le nostre labbra.

//Instagram\\ Luka ModrićDove le storie prendono vita. Scoprilo ora