"Sei pronta?"
pronta? come fa una persona, dopo aver perso l'unica persona a lei cara, l'unica che abbia mai amato, che c'è sempre stata, ad essere pronta per una nuova vita, se così si può dire, a distanza di neanche un mese?
Non si può e basta.
"Si" mento alla donna che mi ha accompagnato fin qua a Los Angeles.
Mi sorride e suona il campanello dell'imponente casa di mio padre e della sua ragazza.
Dopo pochi minuti una donna alta, bionda, e con un sorriso a 32 denti, ci apre la porta.
Deve essere Jasmine, la ragazza di mio padre.
"Paris!" mi accoglie a braccia a perte.
Devo abbracciarla? Ma siamo scemi?
L'assistente sociale mi da una spinta verso le braccia della donna bionda e io la fulmino con lo sguardo per poi fingere un sorriso mentre le braccia della bionda mi stringono a se.
"Grazie per averla accompagnata" sorride Jasmine all'asistente sociale.
La donna ricambia sorriso e poi guarda me
"Se hai bisogno chiama" dice per poi andarsene.
"Allora questa sarà la tua nuova casa"
Non smette di sorridere, come se fosse davvero felice che io sia qua.
La casa è cambiata, rispetto a quella che avevano anni fa.
Due anni dopo che i miei genitori si lasciarono, avevo sei anni, andai a trovare mio padre, viveva in una casa molto carina, sempre grande, ma meno di questa e più accogliente, a quel tempo non capivo bene la situazione, non odiavo mio padre, e stavo perfino quasi bene qua.
D'altronde avevo il mio migliore amico.
Si chiamava Harry, è il figlio di Jasmine, ma non di mio padre.
Ma non importa in questo momento.
Non lo vedo da dodici anni, e non ci siamo più sentiti.
"Paris?" mi chiama jasmine.
"Mh?" Mi giro verso di lei, che sta dicendo?
"Ti ho chiesto se vuoi qualcosa da mangiare o da bere" ripete sempre con quel fottutissimo sorriso sulle labbra.
Mi chiedo se non si sia messa due graffette per tenerlo su.
"Mh no grazie, posso andare in camera?" Domando speranzosa per un 'si' di risposta.
"Certo tesoro, sali le scale la seconda porta a sinistra.
Le sorrido e mi dirigo verso le scale.
"Ah e paris" mi chiama.
Mi giro e aspetto che mi parli.
"Mi spiace per tua mamma e non voglio che tu pensi che la voglio sostituire, ci sarò sempre se avrai bisogno e fai come se fossi a casa tua, dato che ormai lo è."
Distoglie lo sguardo e sparisce dentro la cucina.
Rimango stupita dalle sue parole.
Non me lo sarei aspettata, sul serio.
Pensavo volesse subito che la chiamassi 'mamma' o che mi comportassi come se fosse qualcuno a cui tengo, ma grazie a dio a messo le cose in chiaro.
"Seconda stanza a sinistra" penso fra me me mentre salgo le scale.
Arrivata alla porta la apro.
Appena la vedo rimango sorpresa, è stupenda, enorme.
Le pareti sono di un color pesca, e il letto nero è posizionato contro il muro, alla sua sinistra c'è l'enorme finestra in vetro, davanti un enorme armadio e la tv a lato, una tv a plasma in camera. Non ce l'ho mai avuta, non ci sono mai stati i soldi.
Questa cosa mi fa arrabbiare.
Mentre io e mia madre eravamo a farci il culo per sopravvivere mio padre sguazzava nell' oro.
Mi verrebbe voglio di spaccare la tv.
Ma mi trattengo, non posso, devo calmarmi.
Mi stendo sul letto e faccio un profondo respiro.
"Come cazzo farò?"
come farò a sopportare tutto questo? Ad andare avanti?
ad andare avanti senza lei.
Mi sdraio sul letto e pian piano le mie palpebre si chiudono lasciandomi risposare.
~~~
Vengo svegliata da delle urla.
Mi alzo di colpo e ancora assonnata corro giù in cucina fermandomi prima di entrare.
"Non la voglio qui mamma!" la voce di un ragazzo tuona nella stanza.
"È la figlia di tuo padre Harry!" Urla la donna, Jasmine.
Harry? Stanno parlando di me?
"Lui non è mio padre, mio padre è morto, non è lui e mai lo sarà, e lei non è mia sorella e non la voglio qua." Dice il ragazzo, Harry.
Sento un pizzichino agli occhi.
Oh no le lacrime no.
Perché devo piangere? no non devo.
Le parole di Harry non mi devono ferire, neanche io voglio stare qua.
Faccio qualche passo indietro e per sbaglio vado a colpire qualcosa.
Mi giro di scatto e non riesco a fermare l'impatto del vaso con il pavimento.
"Merda!" Impreco abbassandomi a raccogliere i vetri.
"Lascia non toccare, ti farai male tesoro" la voce di Jasmine
mi spaventa, ha gli occhi rossi, come se avesse pianto, forse per il comportamento di Harry? Magari perché non mi vuole qua.
"Scusa davvero, non- " mi blocco quando Harry ci raggiunge.
È Harry? Quel ragazzo dannatamente bello, ricoperto di tatuaggi è Harry?
Cazzo.
"-non volevo, lo ricomprerò, io,io-"
"Non preoccuparti Paris, non aveva importanza." Dice mentre prende la scopa per ripulire al mio danno.
Harry non dice niente e mi passa accanto andandosene.
Aiuto Jasmine a pulire e poi vado a letto.
Come farò? Sul serio, non ce la faccio.
Mi manca mia madre, mi mancano i suoi abbracci, il suo sorriso, mi manca tutto.
Le lacrime scendono e non posso far altro che addormentarmi con il dolore e la paura di andare avanti.

STAI LEGGENDO
I will always love you.
Fanfiction"Sei entrata nella mia vita e l'hai mandata a puttane , hai mandato a puttane tutto, la mia ragazza, i miei amici, il mio posto, tutto cazzo tutto." Le urlo contro. Lei non risponde, mi guarda con le lacrime agli occhi. "E la sai la cosa peggiore?"...