la luce dei suoi occhi diventa piano una goccia e scivola lentamente fin dentro la sua bocca prosegue nell'esofago come normalissima acqua ma in realtà contiene tutto il dolore di quelle gesta
continua il suo percorso bruciandole dentro Lascia le sue tracce ovunque come il vento arriva fino all'apice di quel corpo ormai morto e prega silenziosamente in un lento conforto
ma nessuno mai disposto a porgerle una mano e allora lentamente lei scappa lontano ma quel lontano è diverso non è un orizzonte più che altro scende in basso fino a Caronte e nel gelo dell'inferno così spento e crudele si lascia andare e quella melodia tenue
un coro soffocato di voci stonate che insieme acclamano quelle anime dannate
lascia il segno indelebile fin sotto la pelle mentre sui polsi la sfiora quella polvere di stelle