III

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I tre grifoni scesero, convocati da alcuni alunni del primo anno in Sala Grande per la cena e per le informazioni base di iniziò anno, tra cui lo smistamento.

"Quindi tu Harry, mi stavi dicendo prima che la nostra amata Hermione saltasse per aria, che ti è capitata una tassorosso?" disse Ron, per spezzare il silenzio. "Ma no Ron, te l'ho anche detto è una grifondoro, ed è tua sorella." risposte tranquillamente Harry. Ron aveva una mascella che toccava terra ed Hermione sorrise. Le guance di Ron erano del colore dei suoi capelli ed era così tenero che Hermione sentí uno strano brivido salire lungo la schiena.
"E tu Herm chi hai?" Le chiese Harry. Hermione si accorse solo in quel momento che non aveva guardato il suo biglietto, e rispose che non lo sapeva. I due amici si guardarono con uno sguardo interrogativo e lo stesso pensiero si fece strada nelle loro teste: 'com'è possibile che Hermione non abbia guardato il suo personaggio?' Hermione era tormentata dalla curiosità, 'come ho fatto ad essermene dimenticata?' si disse ripetutamente. Ormai erano però arrivati in Sala Grande e decise,  a malincuore, che ci avrebbe guardato dopo.

Dopo che i professori controllarono la presenza di tutti gli studenti, il preside Silente si alzò in piedi e incominciò a parlare: "Cari studenti, benvenuti ad Hogwarts per questo nuovo anno scolastico!" si interruppe schiarendosi la voce, poi continuò "Hogwarts sarà la vostra casa per quest'anno, e per i seguenti, un posto dove stringerete amicizie, dove nasceranno amori, dove avverranno scoperte, litigi ma soprattutto dove apprenderete le conoscenze, prima basilari poi man mano più efficienti per iniziare a costruire il vostro futuro. Ogni professore qui presente vi seguirà quest'anno, in un modo o nell'altro e vi aiuterà a crescere. Non dimenticate! Se avrete bisogno di un consiglio pratico da parte di una persona più grande di voi, noi siamo sempre disponibili! E ora, professoressa Minerva, porti pure il Cappello parlante e che lo smistamento abbia inizio!" concluse il preside, sedendosi tra i suoi colleghi.

Nel tavolo grifondoro un Hermione commossa riprese il suo amico Ron con una frecciatina. Quest'ultimo si stava lamentando perché il vecchio preside faceva sempre discorsi lunghi e la cena si allontanava sempre di più.
Harry sghignazzò e si beccò anche lui un'occhiataccia dall'amica.

Terminato lo smistamento, dopo gli applausi e i cori di 'benvenuto' che si elevavano da ogni tavolata, il preside auguró buon appetito e la cena fu servita.

Davanti ad Hermione si materializzò un gigantesco pollo dorato che richiamò immediatamente l'attenzione di Ron.
Quel ragazzo non potrà mai star lontano dal pollo, pensò. Chissà, magari farà così anche con la propria ragazza. Si maledisse di aver pensato una cosa del genere, non era ancora sicura dei suoi sentimenti.

Ron si era ormai gettato sul pollo, ed aveva intenzione di impossessarsene completamente.
Aveva rifiutato, prima con educazione, man a mano più scortesemente le richieste dei suoi compagni di casata di poter averne un po', tanto che Silente fu costretto a farne servire un altro. Ginny ed Harry stavano morendo dalle risate per la scena comica che stava avendo luogo davanti ai loro occhi, mentre Hermione era a dir poco scioccata.

'È un grifondoro, ma dalla generosità potrebbe benissimo essere una serpe.' pensò tra sè e sè. E fu proprio per quel motivo che si girò verso il tavolo delle serpi a cui, dal suo posto, dava le spalle. Non l'avesse mai fatto. I suoi occhi, seppur involontariamente, si incastrarono in due occhi grigi cielo, per qualche secondo, che ad Hermione sembrò un'eternità. Uno strano calore stava prendendo vita nel suo stomaco ed Hermione, preoccupata dal fatto che non sapesse identificarlo, troncó il contatto, assai turbata. Dal canto suo, Draco parve essersi risvegliato dallo stato ti trance solo in seguito ad una pacca amichevole dell'amico Blaise.

"Oh Draco ci sei?" gli chiese per l'ennesima volta. Il ragazzo dalla pelle diafana annuì, totalmente immerso nei suoi pensieri. E i suoi pensieri furono alimentati quando vide Hermione Granger, la mezzosangue che adorava tormentare, uscire di corsa dalla sala.
Non seppe per quale motivo, ma la seguí uscendo di corsa anche lui.
Le stava leggermente distanziato in modo tale da non essere notato.
'La Mezzosangue ne ha di fiato però!' pensò.
In quel momento, Hermione si era fermata davanti al bagno del terzo piano, il bagno di Mirtilla Malcontenta.

Draco ancora più incuriosito, entrò, giustificando la sua presenza nella sala con un 'voglio insultare un po' questa Sanguesporco'.
Stava per aprire bocca quando da una delle porte dei bagni sentí dei singhiozzi. Possibile che fosse Hermione? No, impossibile, era di sicuro Mirtilla.
Ma si sbagliava, eccome se si sbagliava!
Stava per andarsene pensando di essersi immaginato tutto quando sentì la debole voce della Granger sussurrare incessantemente come fosse un ritornello: "perché, cos'ho fatto io?" ed essere interrotta da una Mirtilla Malcontenta assetata di pettegolezzi o da un fremito e poi un singhiozzo.

Draco era sempre più curioso, e mai come in quel momento, desideró avere le orecchie oblunghe con sé. Sentí la voce di lei dire una nuova frase e non più il solito ritornello: "Perché deve farlo proprio lui? Perché non sceglie un altro studente come me? In fondo ad Hogwarts ce n'è diversi.." Draco non associó minimamente sé stesso alla frase di Hermione, ma associò o lo Sfregiato o Lenticchia.
'Se si azzardano a farle male' si ritrovò a pensare 'li crucio.'
Appena si rese conto di ciò che aveva pensato, si rimproverò e si auto-convinse dell'odio che nutriva per quel trio.

Hermione, nel frattempo, si stava alzando dalla piccola cabina-gabinetto in cui si era seduta.
Aveva fatto apparire un piccolo fazzoletto, trasfigurando un suo bottone della camicia, e si asciugò le lacrime. Si avvicinó al vasto lavandino al centro del bagno, l'ex ingresso della camera dei segreti, e non poté fare a meno di sorridere riguardo a ciò che lei e i suoi amici avevano passato quell'anno.
Si soffermò sul fatto che Harry parlasse serpentese e che la fenice del preside l'avesse salvato, e le fu grata.
Solo in quel momento realizzò quanto tenesse ad Harry. Quando il suo pensiero si spostò su Ron, però, non sapeva che fare o pensare.
Sapeva di essere molto affezionata a lui, ma come amico o come qualcosa di più?

Si risciacquò la faccia e decise di tornare in Sala Grande. Era totalmente ignara di non essere sola.

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