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Ciao Jisung,
'sta notte ho avuto un incubo, ho sognato quel giorno, il buio attorno a noi, io che attraverso senza guardare, la macchina che arriva a tutta velocità, tu che mi spingi, io che cado, la  macchina che ti va contro, tu sul cofano, l'autista che scappa. Mi sono svegliato di soprassalto, tutto sudato. Non ce la faccio più a stare senza te.

Zhong Chenle

Narratore P.O.V.

Dopo aver scritto la lettera Chenle la piegò accuratamente e la mise nel primo cassetto del suo comodino, poi si mise le scarpe e uscì silenziosamente dalla finestra.
Dopo quel incubo aveva preso una scelta, forse non era la migliore idea che avesse mai avuto, ma, secondo lui, era l'unica che avrebbe potuto aiutarlo.
Camminò per un po', fino a raggiungere una strada che portava fuori città, su cui passavano molte macchine, tutte ad alta velocità.
Prese un respiro e poi lo fece, attraversò senza guardare, nemmeno due secondi dopo sentì un dolore lancinante alla gamba, poi finì a terra. Notò una pozza di sangue vicino a lui e sorrise.
<<Arrivo Jisung>>
E chiuse gli occhi.

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