Yoonmin❁

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La pioggia si abbatteva forte sulle finestre, di sottofondo si sentiva una canzone proveniente dalle casse sotto la televisione appesa al muro. La parete in vetro mostrava una Seoul meravigliosa, piena di luci che venivano riflesse dalla pioggia. La luna era alta nel cielo e insieme alle diverse candele sparse sul pavimento illuminava la stanza buia.
Una figura era distesa sulle lenzuola di seta nere, la schiena inarcata e il corpo nudo completamente legato da una corda nera che stringeva la carne percorrendo punti ben precisi.
Un'altra figura era in piedi davanti al letto, gli occhi completamente fissi su quel corpo inerme sul letto, la pelle chiara e i muscoli ben definiti illuminati parzialmente dalla fioca luce della stanza.
Yoongi e Jimin stavano insieme da 5 anni, si erano conosciuti da ragazzini ed erano cresciuti insieme, come il resto degli altri ragazzi, eppure loro due avevano avuto fin da subito una connessione particolare, un qualcosa in più.
Due poli opposti, attratti l'uno all'altro da una forza invisibile chiamata amore, così forte e allo stesso tempo delicata, ma molto resistente se curata nei minimi dettagli. E così loro facevano.
Yoongi aveva sempre avuto una sorta di passione, se così vogliamo chiamarla, e Jimin ne era venuto a conoscenza qualche mese dopo il loro fidanzamento, ed aveva acconsentito a provare , così si era ritrovato legato alla testata del letto, gli occhi coperti da una benda bordeaux e un orgasmo così violento che lo aveva fatto piangere, mentre Yoongi affondava in lui con forza. Da quel momento in poi, spesso e volentieri preferivano fare l'amore in questo modo, piuttosto che nel modo 'convenzionale', se così vogliamo definirlo.
Le cose si erano evolute, si erano spinte a volte oltre, con cose che andavano oltre alla camera da letto, giornate in cui Jimin aveva in mezzo alle gambe, nel suo punto più sensibile un piccolo vibratore bluetooth con il quale Yoongi si divertiva moltissimo, soprattutto quando erano con gli altri, che a questo genere di cose ci avevano fatto l'abitudine.
Anche lì, in quel letto, Jimin aveva un vibratore, questa volta grande, che vibrava alla massima frequenza, la bocca spalancata faceva uscire singhiozzi disperati, le mani ammanettate al letto possedute dagli spasmi, cosí come i piedi che si muovevano contro le lenzuola in modo scomposto.
Yoongi impazziva, andava completamente fuori di testa con Jimin in quella situazione, vederlo soffocare nei suoi stessi gemiti, la schiena inarcata e le mani in cerca di un qualsiasi contatto, privato della vista da una benda nera, il sesso completamente eretto e preso dagli spasmi, era quasi troppo, e non riusciva a non guardarlo, a non godere nel vederlo quasi piangere dal piacere, ormai vicino all'orgasmo, eppure sapeva perfettamente che era lui l'unico e il solo che poteva dargli il permesso di venire. Doveva sentirsi pregare, vedere i suoi occhi lucidi e neri, l'eccitazione traboccargli dalla bocca sottoforma di gemiti e ansimi, e allora, solo in quel momento, glielo avrebbe dato.
Jimin urló d'improvviso e venne sul suo stesso ventre, iniziando subito una cantilena di scuse, una melodia tale per le orecchie di Yoongi che l'idea di arrabbiarsi svanì in un secondo e si ritrovó immediatamente sull'altro, mentre con la lingua lasciava una scia di saliva e ripuliva tutto il ventre di Jimin, che ora fremeva e sibilava parole sconnesse.
Due dita del più grande scesero verso il punto più sensibile del più piccolo e tirarono fuori il vibratore nero, che ancora vibrava, per poi passarlo sull'erezione di jimin, già bagnata, che appena fu a contatto con il vibratore ebbe uno spasmo fortissimo
e jimin venne per la seconda volta nel giro di un minuto, questa volta piangendo e agitandosi in cerca di piì contatto con Yoongi.
«Y-Yoongi ti prego» sbiascicó il più piccolo, il cervello completamente partito «dimmi jiminie, dimmi quello che vuoi» disse il più grande «ti voglio dentro di me, ti prego, ti prego fa presto» replicó sconnessamente.
Come gli era stato chiesto, Yoongi entró in un solo colpo in Jimin, scivolando senza problema grazie agli umori del più piccolo, che nonostante tutto negli anni era rimasto stretto e Yoongi ogni volta si sentiva del tutto avvolto dalle carni del più piccolo, una sensazione che gli faceva rivoltare gli occhi.
Inizió ad affondare in Jimin lentamente, in modo quasi snervante, stringendo poi le corde sentendo subito Jimin tremare, sapeva che quella parte gli piaceva sempre tanto, anche se non l'avrebbe mai ammesso apertamente.
«Hyung» sibiló quando il più grande colpì in un punto preciso «ti prego ancora lì-ah» piagnucoló e subito il più grande inizió a colpire quel punto, che ormai conosceva perfettamente con stoccate più forti e veloci mentre Jimin aveva gli occhi ribaltati, la bocca aperta da cui non usciva nessun suono, in apnea. Yoongi si sbrigó a sciogliere le corde, poi prese Jimin da sotto la schiena e fece scontrare i loro petti «yoongi-ah, lo sento nello stomaco» gli sussurró nell'orecchio il più piccolo e questo bastó per fargli perdere ogni briciolo di controllo.
Prese a spingere in Jimin con spinte velocissime e forti, con costanza, inziando a baciare il più piccolo, sentendo l'orgasmo salirgli potente, offuscandogli la mente.
«Urla» disse Yoongi e colpì con un'ultima stoccata Jimin, che urló a pieni polmoni mentre l'orgasmo lo faceva tremare come una foglia, tra le braccia di Yoongi, mentre quest'ultimo si liberava nel piú piccolo.
I due si lasciarono andare sul materasso, stavolta a posizioni invertite, Jimin sopra e Yoongi sotto, abbracciati.
Le mani del più grande che scorrevano sulla schiena del più piccolo segnata dalle corde e da morsi e succhiotti dei giorni precedenti.
«Ti amo» sospiró Yoongi in mezzo ai capelli di Jimin, «ti amo» rispose allora quest'ultimo, il viso premuto contro il petto dell'altro.
Lentamente Yoongi si sfiló dall'altro e subito una sensazione di vuoto invase tutti i due. Subito Jimin ansimó, sentendo il seme di Yoongi scendere verso il basso e uscire da lui, poi bació il più grande dolcemente e chiuse gli occhi, sentendosi troppo stanco per un secondo round. Yoongi lo strinse a sè e a sua volta chiuse gli occhi, cadendo in un sonno profondo.


-qualche minuto più tardi-
Jin entró nella stanza di Yoongi e Jimin, convinto che qualsiasi cosa avessero fatto fosse finita, e guardó se tutti e due fossero ancora vivi, poi spense le candele ed uscì dalla stanza. Raggiunse Namjoon nella loro camera «pensavo che con tutto quel casino lo avesse appeso al soffitto» disse sinceramente per poi sdraiarsi nel letto. «Vuoi provare?» gli chiese Namjoon «ok» rispose subito l'altro e inizió a spogliarsi.

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