Una scia di polvere. È questo che lasciò Belle dietro di sé mentre lasciava quel posto cupo cavalcando un purosangue bianco.
Gli occhi addolorati della Bestia seguirono tutto ciò dalla finestra facendo un lungo sospiro e sussurrando col cuore indegno "Belle, fai presto". Andò strisciando fino alla sala grande e si sedette a tavola guardando quella sedia vuota che pochi istanti prima era occupata dalla donna amata.
Saltellando per la sala Chicco, figlio di Mrs. Bric, disse entusiasta alla Bestia che Belle tornerà. Quel paio di occhi stanchi guardarono la piccola tazza di tè e sforzò un sorriso.
Belle era quasi arrivata al villaggio. Tutti gli abitanti, vedendola arrivare da lontano, incuriositi, andarono a vedere, a chiedere, come mai è sparita e se era vera la storia della Bestia che l'aveva imprigionata. Vedendo la figlia sana e salva, Maurice andò in lacrime a stringerla tra le braccia. Scendendo dal cavallo Belle iniziò a dire : la storia della Bestia è vera, mi ha tenuta prigioniera in cambio della libertà di mio padre. Il castello è invaso di oggetti parlanti, tazze di tè che saltellano, poggiapiedi che abbaia, pendolo che ti fissa e tanto altro.
-" figlia mia, dillo, cosa ti ha fatto" disse Maurice.
-" mi ha tenuta sua prigioniera, mi ha fatto indossare vestiti lunghi, obbligata a mangiare a tavola con lui e ballare, pur di tornare ho dovuto promettere di tornare, ma io non tornerò, nemmeno per tutto l'oro che c'è dentro!" gridò a tutti la ragazza.
-"oro dici?" Gaston si fece avanti nella folla "perché non gli facciamo una visita, quel mostro non deve far più male a nessuno, dobbiamo eliminarlo!" iniziò a cercare l approvo della folla ingenua.
Al castello, la Bestia iniziò a perdere la pazienza sbattendo ciò che gli stava davanti. Mrs. Bric, dolcemente, sussurrò" lei ti ama, tornerà! "
La Bestia si calmò momentaneamente, fissava addolorato la fragile rosa che perdeva i petali sanguigni. Stava perdendo la speranza, la ragazza che pensava di amare, non sarebbe più tornata, lo sentiva dentro il suo cuore arrugginito. Si stese sulle morbide lenzuola e si addormentò col dolce canto di Mrs. Bric.
In quel silenzioso posto si sentiva solo il rumore dei fiocchi di neve che si appoggiavano sul davanzale. Ad un certo punto tutto ciò fu interrotto da un insieme di bisbigli che sembravano venire verso il castello.
La folla arrabbiata voleva a tutti i costi eliminare il mostro.
Aprì gli occhi di colpo, come in un incubo, e andò a guardare da sopra ciò che alle porte succedeva: la folla fece irruzione nella sua dimora. Nel cortile, il tappeto bianco di neve fu rovinato dai cittadini assetati di vendetta, spalancarono le porte e iniziarono a prendere qualsiasi oggetto prezioso trovavano. Gaston, per primo, inizio a gridare : "esci allo scoperto, mostro, sappiamo che sei qui!" La Bestia, addolorata, si fece sentire con un urlo di rabbia che intimori la folla e scese nella sala grande, davanti a tutti, mostrandosi esattamente per ciò che lo ritenevano, un mostro. Alcuni scapparono, altri provarono a colpirlo, ma senza risultati, furono solo scaraventati contro il muro. La rabbia era molto grande. Iniziò una vera e propria lotta, una macabre lotta con tanti di morti e di feriti, il mostro si era ribellato. Gaston, in un vano tentativo di ottenere la vittoria si avvicinò tra i cadaveri stesi a caso sul pavimento e disse : "Speravi tornasse vero? Speravi nel suo ritorno, speravi nel suo amore. Lasci che ti dico solo una cosa, fu proprio lei a condurci da te! Pensavi che una bella fanciulla come lei potesse guardare un mostro senza sentimenti e brutale come te?!" Finito di dire ciò, la sua testa fu staccata brutalmente dal corpo con un solo colpo di artiglio. Seguì un ultimo urlo, un urlo d'addio.Guardo addolorato Mrs. Bric che teneva tra le mani ciò che rimase del suo caro figlio Chicco, solo pezzi di porcellana, raccolse i pezzi di Lumiere e Tockins stringendoli al suo petto. Mrs. Bric guardò un ultima volta il figlio senza vita e smise di vivere anche lei.
La bestia uscì nel cortile. Dietro di sé una scia di sangue pitturava la candida neve sotto il calar della luna piena. Era arrivato il suo tempo, aveva capito che non avrebbe più avuto tempo di trovare la sua umanità in quanto gli umani si comportarono da bestie. Aveva perso la fiducia nel sentimento che gli aveva dato speranza, ciò che lui si era permesso di chiamare "amore" lo ha soltanto distrutto. Era in fin di vita e la rosa stava perdendo il suo ultimo petalo. Si sedette sull'altalena aspettando la sua fine.
"Te lo avevo detto, non saresti mai riuscito a trovare l'amore travestito da bestia, l'aspetto esteriore supera di molto quello interiore, è sempre stato così. Chi mai avrebbe potuto amare un mostro? Non ti è servito a nulla mostrare la tua gentilezza e il tuo amore, tutto ciò ti ha portato alla rovina. " disse una voce senza sentimenti.
Segui la direzione delle parole e davanti agli occhi gli si mostrò la strega che gli aveva buttato l'incantesimo.
Non disse niente, fissava quella brutta donna gobba dai capelli neri e il naso lungo che stava appoggiata al suo bastone guardando il vuoto."l'umanità fa solo finta di amare, in realtà siamo noi, mostri, a saper amare perché non possiamo amare l'aspetto esteriore, ponendo speranza in quello interiore." disse poi la strega guardandolo negli occhi color nocciola e sforzando un sorriso.
Sparì nel nulla e la Bestia morì.🥀
STAI LEGGENDO
Bella e la Bestia
FantasyE se Belle non fosse più arrivata in tempo per salvare la Bestia? Se la Bestia l'aspettò è lei non fosse mai arrivata.