A Seoul, in Corea del sud, aveva aperto da un paio d'anni la scuola artistica per giovani talenti.
Proprio lì davanti si ritrovò, come tutti i giorni, un gruppo di ragazzi e ragazze che frequentavano la scuola da quando era stata aperta (tra cui i 2 figli dei proprietari.)
"Chissà se Namjoon quest'anno troverà qualcuno da scopare entro la fine del semestre." disse Yoongi, che divideva il suo tempo tra dormire, mangiare, lezioni e fare dispetti ad una persona particolare.
"Ma dovete parlare proprio di prima mattina della mia vita sessuale?!" protestò il diretto interessato.
La sorella di Yoongi, Leah, intervenne nella conversazione. "Vita sessuale di Kim Namjoon?! Cos'è, si mangia?" chiese, alla sua migliore amica, ancora palesemente nel mondo dei sogni.
"Se si mangia ne voglio un piatto, posso?" domandò Isyul, facendo gli occhi dolci, continuando ad usare il fratello maggiore Jimin come cuscino.
"Quindi vorresti perdere la tua verginità con me, Isyul?" Namjoon fece una faccia pervertita.
La ragazza scappò urlando un "Noooo" molto acuto, per poi saltare sulle spalle del suo cuscino Jimin, credendo di avere un mantello dell'invisibilità.
"Sarebbe una distruzione totale!" intervenne Leah, e suo fratello rincarò la dose "Potresti prenderti Jimin!" Il mochi biondo chiamato in causa, si nascose dietro a colui che aveva parlato (genio) con ancora la sorella in braccio.
"Non buttarmi in pasto al lupo, Yoongs!" la tecnica 《occhi dolci》 risultò ancora una volta super efficace: doti di famiglia.
"Sei troppo delicato per un distruttore di massa, Jiminie~" rise Yoongi.
"Guardate, arrivano gli studenti nuovi!" Leah interruppe la conversazione. "Pecore, pecore, pecore ovunque." aggiunse, con fare teatrale.
"Hey, una pecora è rosaaaaa!" urlò Isyul, saltellando sulla schiena ormai rotta del fratello, indicando uno dei nuovi studenti, rosa dalla testa ai piedi, capelli esclusi, con uno zaino rosa e un cappello rosa.
Chissà di che colore aveva le mutande...l'unica cosa al momento certa certificata e studiata dalla nasa era che la compagnia di Nam non facesse bene ai membri del gruppo.
Tutti si voltarono nella direzione da lei indicata, analizzando ogni sfumatura di rosa presente sul ragazzo.
Gli altri ragazzi al suo fianco, sembravano come un gregge smarrito. Vagavano per il giardino della scuola cercando qualcuno che li aiutasse ad orientarsi in quel labirinto anche conosciuto come istituto.
Ma quel gruppo, anche se non lo dava a vedere, era troppo timido per avvicinarsi.
Stavano semplicemente lì ad osservarli, dopotutto non avevano nulla da fare mentre aspettavano il suono della campanella.
Quello che ci metteva più cuore in quest'attività era sicuramente Nam.
Guardava la piccola pecora rosa avvicinarsi, con uno strano luccichio negli occhi, e un piccolo sorriso sulle labbra che mise in evidenza le sue fossette, in cui Isyul e Leah infilarono subito le dita, aprofittando del momento. "Ragazze dovete portare rispetto al vostro hyung!" disse il dio della distruzione cercando di mascherare il suo evidente rossore con la serietà...
ATTENZIONE, TUTTI A RAPPORTO, MISSIONE NON RIUSCITA, RIPETO, MISSIONE NON RIUSCITA, ABBANDONARE IMMEDIATAMENTE IL CERVELLO DI KIM NAMJOON. "Ma noi stiamo portando rispetto alle fossette del nostro hyung." specificarono le due ragazze, con grande disappunto di Nam, che era indeciso tra scappare via urlando o rinchiudere le amiche in un istituto di sanità mentale, ma il suo ragionamento venne interrotto dal suono più fastidioso della terra: quello della campanella. Gli studenti reagirono tutti in maniera diversa; c'era chi cercava di scappare (verso il letto) come i due fratelli Min, che furono riportati indietro da Isyul che saltellava allegramente nel corridoio della scuola mangiando una barretta di cioccolato, se qualcuno glielo avesse chiesto avrebbe risposto che l'allegria era dovuta solo e solamente alla sua cara cioccolata. Chi, come gli studenti nuovi cercava invano la classe seguendo il gregge di pecorelle. In testa al loro gruppo c'era una pecorella solare, che correva ovunque, inseguito da una pecorella aliena con il sorriso rettangolare... si può essere così infantili ad una certa età? si domandava la mangiatrice incallita di dolci, continuando a trascinare i due fratelli verso le aule. Namjoon era intento a studiare, nonostante l'illegalità dello studio a quell'ora, mentre Jimin cercava di far sorridere Yoongi cosa altamente inefficace. Lo stesso Min Yoongi non era molto d'accordo sull'essere trasportato, e si sentiva tradito dalla sorella Leah, che ora stava aiutando Isyul a trascinarlo nella classe di rap, dopo che era tornata nel mondo dei vivi. Ma nonostante il suo voler rimanere coricato per terra, con loro che lo trascinavano per le braccia tra l'altro, riuscirono comunque a buttarlo sulle spalle di Nam che, lamentandosi, entro nella famosa classe...intanto appena iniziata la lezione avrebbero dimenticato tutto.
Isyul e Leah, dopo essersi date il cinque, presero a braccetto il mochi selvatico per accompagnarlo nella classe dove si teneva il corso di ballo. "Non far innamorare uno dei ragazzi nuovi, Jiminie" gli raccomandò la sorella, prendendolo in giro? sapendo la strage di cuori che causava ogni volta, un po' per il suo istinto di protezione; quel ragazzo sapeva essere ingenuo più di un bambino (un bambino molto sensuale). Quando le due ragazze entrarono nella loro classe, si accorsero della presenza di una pecorella rosa, ed emozionate si guardarono, una saltellando e l'altra scuotendo la testa, ormai arresasi alle pazzie della migliore amica. "Andiamo a parlarle" propose Isyul, senza smettere di saltellare come una molla. Avete mai visto una molla impazzita? Beh, ecco a che cosa somigliava la ragazza in quel momento. "Stiamo parlando di un ragazzo, Isy, non usare il femminile!" sospirò Leah, portandosi una mano sulla fronte, chiedendosi come aveva fatto a diventare amica di una pazza del genere... nella sua prossima vita, avrebbe dovuto ricordarsi di non pendere mai una logorroica iperattiva sorella di un mochi come migliore amica. "Ma è una principessaaaaaaaaa!" disse abbracciandola e facendo gli occhioni dolci, cercando di convincere Leah a seguirla nella sua impresa, che quest'ultima sapeva si sarebbe trasformata in stalking: quale modo migliore per fare amicizia? Non riuscendo a resistere alla pazza che la stava strozzando, si arrese. "Okay, andiamo da lei." Isyul tirò per il braccio l'amica, trasportandola davanti ad un Kim Seokjin parecchio confuso dal ritrovarsi una nanerottola biondina saltellante davanti. "Ci conosciamo per caso?" domandò, dubbioso, rivolto alle due ragazze. Ovviamente a rispondere fu la più scatenata dalle due, perché la seconda era troppo intimidita per la figuraccia appena fatta, avrebbe voluto sotterrarsi molto più che volentieri.
"No, però sono una grande fan delle pecorelle rosa!" disse infatti Isyul, ricordando come, in quell'ammasso incolore, il rosa aveva subito attirato l'attenzione di Namjoon, colui che forse a scoparsi un cazzo rosa non aveva mai pensato... o forse sì?
"Finalmente qualcuno che apprezza il mio stile rosa! Tu si che mi capisci, per anni sono stato circondato da persone che odiavano il rosa..." spiegò, rivolgendo un'occhiataccia al ragazzo dal sorriso quadrato, corrispondente al nome di Taehyung, che proprio non riusciva a sopportare la vista di quel colore, e che trovava molto meglio vestirsi con capi neri, bianchi... o Gucci.
"sono semplicememte dell'idea che il rosa è un colore che dona davvero a pochi...mi insegni?" Jin rimase un momento a pensare. Insegnare a lei? Cosa? E poi, una mezza sconosciuta come poteva sapere delle sue preferenze sessuali? Era una scuola d'arte quella, non una scuola di pornografia.
Poi vedendo le guance della più piccola colorarsi di un leggero rosa, intuendo il motivo di quel lungo attimo di silenzio, capì il vero significato della domanda: stava parlando dei vestiti, non di ciò che vi si celava sotto.
"Certo tesoro! Benvenuta in famiglia!" poi posò lo sguardo sulla ragazza che era stata trascinata davanti a lui contro la sua volontà. Non c'era del rosa nemmeno per sbaglio sugli abiti che portava, anzi; maglia e pantaloni, per non parlare delle scarpe! Era tutto ma proprio ogni cosa dello stesso colore. Nero.
"e tu chi sei...dovresti indossare più colori! fa male tutta questa normalità all'anima!" disse ancora sconvolto la pecorella non più tanto piccola, facendo ridacchiare contemporaneamente Isyul e il ragazzo dall'adorabile sorriso rettangolare. Leah pensò che le loro risate insieme fossero la perfezione, ma rimproverò subito quel suo lato da shipper pazza.
"Ho lasciato a casa l'arcobaleno, sai com'è..." rispose infine, sorridendo al ragazzo rosa. "...hyung?" domandò, incerta. Non aveva idea di quanti anni avesse il ragazzo, forse più di lei, ma se si fosse sbagliata; avrebbe fatto la figura dell'idiota.
"credo proprio di si tesoro...ti lascio entrare in famigla solo per l'adorabile battuta" disse facendo finalmente rilassare e ridere la ragazza innamorata del color nero, che solo in quel momento notò che la sua amica si era come incantata. I suoi occhi azzurri erano puntati sul ragazzo dalla risata così perfetta con quella di Isyul, ed era una scena abbastanza tenera. Ma il suo io le disse di riportare l'amica al mondo mortale.
"Ehi, Isy, ritorna tra noi vivi!" le disse all'orecchio muovendo la mano davanti al viso della bionda.
Anche Seokjin si accorse di come stavano le cose, e si scambiò un'occhiata di intesa con Leah, che dopo aver trasportato Isyul fuori dal suo magico mondo di unicorni, chiese allo hyung di presentar loro il ragazzo dai capelli rossi.
"ragazze lui è Kim Taehyung, probabilmente conoscendolo meglio impazzirete" disse ridacchiando al rossore di quest'ultimo e a come la piccola biondina dopo un leggero saluto con la manina, a dir poco minuscola (altra cosa di famiglia), corse in fondo all'aula tutta rossa in viso.
STAI LEGGENDO
Just Dance [Jikook]
FanfictionCosa succederebbe se sette ragazzi si incontrassero in una scuola d'arte? Tra ballo, canto e rap, potrebbe nascere una storia d'amore? >>Side Yoonseok e Namjin<<