Guerriero

Elevo questa spada alta verso il cielo
Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo
Solo sulla cima
Attenderò i predoni
Arriveranno in molti
E solcheranno i mari
Oltre queste mura troverò la gioia
O forse la mia fine comunque sarà gloria E non lotterò mai per un compenso
Lotto per amore, lotterò per questo

Avevano cinque anni, Albus e Rose, e si rincorrevano brandendo un bastoncino ognuno, nella soffitta della Tana.
«Attenta, Rosie» strillò Albus, ridendo, evitando un lampo immaginario.
«Guarda là, Al!» rispose Rose, gettandosi di lato, sul pavimento polveroso, ridendo di gioia.
Albus, davanti a lei, dopo aver respinto un Anatema che Uccide, sorrise soddisfatto.
«Ti proteggerò da ogni cosa, Rosie, promesso. Non preoccuparti.»
E Rose non si preoccupò.
Avevano cinque anni, Albus e Rose, e tutta la vita davanti.

Io sono un guerriero
Veglio quando è notte
Ti difenderò da incubi e tristezze
Ti riparerò da inganni e maldicenze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Ti darò certezze contro le paure
Per vedere il mondo oltre quelle alture
Non temere nulla io sarò al tuo fianco
Con il mio mantello asciugherò il tuo pianto

E amore mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai

Aveva sedici anni, Rose, e Scorpius l'aveva davvero lasciata. L'aveva lasciata per un'altra, l'aveva lasciata senza spiegazioni.
L'aveva lasciata, ma lei lo amava, lo amava ancora.
Albus la strinse forte nel suo abbraccio, mentre lei gli bagnava con le lacrime gli abiti.
«Ti proteggerò da ogni cosa, Rosie, promesso. Non preoccuparti.»
Lì, tra le braccia del suo migliore amico, Rose chiuse gli occhi. E non si preoccupò.
Avevano quindici anni, Albus e Rose, e nulla poteva rovinare irreparabilmente il loro piccolo angolo di mondo.

E amore mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai

Non temere il drago
Fermerò il suo fuoco
Niente può colpirti dietro questo scudo
Lotterò con forza contro tutto il male
E quando cadrò tu non disperare
Per te io mi rialzerò Io sono un guerriero e troverò le forze
Lungo il tuo cammino
Sarò al tuo fianco mentre
Ti darò riparo contro le tempeste
E ti terrò per mano per scaldarti sempre
Attraverseremo insieme questo regno
E attenderò con te la fine dell'inverno
Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente
Io sarò con te e sarò il tuo guerriero

Avevano diciassette anni, Albus e Rose, e scagliavano incantesimi fianco a fianco, come tanti anni prima. Ma quello non era più un gioco, era la vita reale, che gli aveva riservato amare sorprese.
«A ᴅᴇsᴛʀᴀ, Rᴏsᴇ!» urlò Albus, respingendo un lampo rosso. «Aᴛᴛᴇɴᴛᴀ!»
La osservò cadere a terra, trattenne il fiato, mentre la luce le passava accanto. Il cuore gli batteva a mille.
Trascorsero istanti che gli parvero ore, poi si rialzò.
Era ferita, ma gli sorrise.
«Hai davvero creduto che fossi morta?» biascicò.
Poi fu un attimo: Albus andò verso di lei, si protese.
Una nuova luce, verde, stava per colpirla.
Un suono sordo, un urlo, un corpo che cadeva. Un cuore che si spezzava, una vita che finiva.

E amore mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai E amore mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai

«Ha-Hai visto, Rosie?» gracchiò Albus, la voce appena un sussurro, sdraiato sul freddo pavimento di pietra. «T-Ti ho protetta» sorrise appena, con uno sforzo immenso. «L'avevo promesso. L'avevo promesso, Rosie, ricordi?»
La ragazza annuiva convulsamente, incapace di lasciare la mano di Albus.
«Certo, certo che lo ricordo.» Il ragazzo incorciò lo sguardo con quello di Rose. «Io- Io- Ti voglio bene, Rosie. Ti voglio bene.»
James prese a muovere il fratello, terrorizzato da ciò che stava per succedere. «No! Al, no! Albus? Albus, ti prego, Albus!»
«B-Basta, James.» Albus lo guardò. «F-Forse papà ha sbagliato a da-darmi questi nomi*. Non hanno portato a nulla di buono» sorrise appena. «Chiedigli scusa da parte mia, ok? Prometti, James. Promettilo.»
«Ma certo» James annuì, sollevando il corpo del fratello, piangendo fiumi di lacrime. «Glielo dirai tu stesso, Albus, glielo dirai tu.»
«Sai che non è vero» rispose il moro.«Promettilo, James.»
Finalmente il maggiore si arrese all'evidenza. «Te lo prometto, Albus. Parola mia, te lo prometto.»
«Grazie.» Spostò appena la testa, puntò gli occhi al cielo stellato, sopra di loro, visibile grazie alla porzione di castello crollata.
E non si mosse più.

«Nᴏ... ɴᴏ... ɴᴏ!» urlò Scorpius. «Nᴏ! Aʟʙᴜs! Nᴏ!»
James scuoteva il fratello, Rose era inginocchiata accanto a loro, ma gli occhi di Albus li fissavano senza vederli, lo spettro dell'ultimo sorriso ancora impresso sul volto.
Aveva diciassette anni, Albus.
E li avrebbe avuti per sempre.

Ci saranno luci accese di speranze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo
Veglio su di te, io sono il tuo guerriero

«Mamma! Guarda, mamma, guarda!»
Un bambino correva attorno a Rose, ridendo, con in mano un bastone di legno. Aveva gli occhi verdi e i capelli biondissimi.
«Attento a non farti male, Albus» lo ammonì lei, sorridendo.
«Ma io faccio gli incantesimi, mamma» ribattè il piccolo. Poi sorrise, raggiungendola.
La fissò con aria sicura, le mani puntate sui fianchi, serio. «Ti proteggerò da ogni cosa, mamma, promesso. Non preoccuparti.»
E Rose non si preoccupò, conscia che il suo migliore amico era lì, e avrebbe sempre vegliato su di lei.

***

Aaaaaaave popolo! Si, le mie storie sono diventate mai 'na gioia ma che ci posso fare?
Btw, vi piace? Consigli, opinioni, pareri?
Un James Sirius Potter a tutti, bye