Una Ragazza, Un Ragazzo, Un Treno E Una Matita

3

Ogni giorno.
Ogni giorno lei prendeva lo stesso treno, alla stessa ora e si sedeva nello stesso posto.
Ogni giorno lui sedeva affianco a lei, faceva uno schizzo e quando il treno raggiungeva la sua fermata, le lasciava il foglio andandosene senza scambiare parola.
Ogni giorno le dava la sensazione di essere sempre più misterioso.

6:53.
Quel giorno Felicity indossò un semplice vestito azzurro cielo, fino al ginocchio, con disegnata qualche rosa rosso brillante lungo i bordi della gonna. I capelli erano raccolti in uno chignon scombinato da cui uscivano ciuffi di qua e di là.
Questa volta stava ascoltando "carillon" di Mr. Rain. Era una canzone che le faceva pensare. Pensare al tutto e al niente. A qualsiasi cosa.
Il treno arrivò e come sempre lei salì.

Questa volta il ragazzo disegnò un cuore. Ma non un cuore semplice e stilizzato. No, lui disegnò un cuore vero, uno umano. Sostenuto da due mani.
La ragazza lo guardò negli occhi, ma proprio in quel momento l'album cadde e tutti i fogli che c'erano dentro si sparpargliarono sul pavimento del vagone. Mentre lui raccoglieva tutti i fogli, Felì abbassó lo sguardo sull'album del ragazzo. C'era una firma: Blake.
Lui si accorse della ragazza, si alzò dal suo posto e tentò di scappare. Lei lo afferrò per il polso e finalmente gli parló.

- Ti chiami Blake non é vero?-
:- Non era così che volevo che lo scoprissi- disse una voce. La voce più bella che Felì avesse mai udito. Era profonda ma aveva ancora quel suono che lo faceva sembrare un ragazzino di appena 12 anni.
Allora lei cominciò ad assillarlo di domande come: "dove abiti? Sei straniero? Qual é il tuo cognome? Perché disegni? Che musica ascolti? Ecc.
Blake stufo si alzò e questa volta lei non riuscì a fermarlo. Scese dal treno e da quel momento la ragazza non lo vide piu.