Il fuoco del camino scoppiettavano e Bonnie lo fissava, come se dentro di esso ci fosse la risposta per tornare a casa.
Era chiusa lì dentro da 6 mesi e non passava giorno in cui desiderasse trovarsi con i suoi amici nel mondo reale.
Con Elena e Caroline nella loro stanza al college, oppure a fare una ricerca nello studio di Aleric mentre lui correggeva i compiti.
Avrebbe preferito anche passare una giornata a litigare con Damon, per il quale aveva imparato a provare affetto durante la loro permanenza insieme lì nel mondo prigione.
Ma ormai era rimasta sola, lui era riuscito ad uscirne e lei aveva deciso di sacrificarsi per permetterglielo.
Era sola.
Sola in un mondo disabitato dal cui non c'era via d'uscita.
Da sola...certo se si esclude il sociopatico stregone aspira magia al piano di sotto...
Kai.
Bonnie lo detestava con tutta se stessa.
L'aveva pugnalata e sfruttata per mesi e lei si sembrava così stupida e incosciente che per un minuto aveva anche provato qualcosa per lui.
Per lo psicopatico omicida che aveva sterminato i suoi quattro fratelli e sua madre, dopo aver strappato la milza a sua sorella e aver rincorso per il cortile i due indifesi fratellini di quattro anni con una mazza da baseball.
Si lo odiava e spesso aveva il terrore di addormentarsi nella stessa casa di lui.
Terrorizzata da quello che avrebbe potuto farle, ma cercava di andare avanti, dopo la rovinosa litigata di tre giorni prima in cui lei si era rifiutata nuovamente di dirgli dove aveva nascosto la sua magia, lui se ne era andato e per giorni non si era fatto vivo, e poi una mattina è ricomparso. Bonnie in un certo senso ne era stata sollevata, si odió per questo, odiava quella sensazione...quella sensazione di sollievo che le provocava vederlo, quella sensazione di sollievo che provava nel pensare che non era sola e che in un qualche modo poteva contare su di lui.
Si alzò dal letto dopo ore e decise di scendere, per vedere se ci fosse qualcosa da mangiare: si era improvvisamente accorta di star morendo di fame.
Scese le scale senza fare il minimo rumore, i piedi scalzi si illuminarono quando la luce del camino del grande salotto comparve sulle scale, unica fonte di luce del piano inferiore della villa.
Tutto il resto era spento il che dava un aspetto lievemente cupo alla casa.
Si avvicinò al divano e notò che per terra davanti al camino vi era seduto Kai.
Si soffermó ad osservarlo.
La luce del camino gli illuminava il viso e dava ai suoi tratti una immagine diversa, essi erano contratti e con la luce battente non sembrava nemmeno lui.
Con la schiena appoggiata al divano disegnava nella cenere.
Bonnie vide il disegno di una torta con 42 candeline disegnate e su di essa c'era scritto "Buon compleanno Kai".
La strega rispostó il suo sguardo su di lui che non si era minimamente accorto della ragazza alle sue spalle.
Il pendolo cominciò a suonare la mezzanotte e all'ultimo rintocco Kai disse "Esprimi un desiderio Kai" chiuse gli occhi e soffiò, come se dovesse spegnere delle vere candeline, sulla cenere facendola sparire e cancellando definitivamente il disegno della torta.
Poi si portò alle labbra la bottiglia di Burbon e ne prese un lungo sorso.
"Non sapevo fosse il tuo compleanno" Kai sussultó nel sentire la voce di Bonnie, poi rilassó nuovamente le spalle.
"Non erano affari tuoi..." sibilló acido. La ragazza fece il giro del divano e si sedette accanto a lui prendendo la bottiglia "Non ho detto che avrei voluto saperlo ho detto che non lo sapevo" rispose a tono portandosi la bottiglia alle labbra.
Kai le rivolse uno sguardo, poi tornò a guardare avanti a se "Già non mi sorprende non ti importi, non è mai importato a nessuno..." Bonnie lo guardò cercando di capire il suo stato d'animo da quell'affermazione, ma gli fu impossibile.
"Non hai mai festeggiato il tuo compleanno?" domandò.
"E perché avrei dovuto?" chiese ironico "Era il grande giorno di Josette, era lei la festeggiata...nessuno si curava del gemello, ah no scusa dovrei dire...com'è che mi chiamavano?...ah si...l'abominio...già" disse e Bonnie percepì la rabbia nella sua voce e probabilmente doveva aver bevuto anche tanto.
"Perché, agli abomini non è concesso avere un compleanno, agli abomini non è concesso avere una camera, non gli è concesso di mangiare con la famiglia o...o di aver voti inferiori alla A a scuola, se no vengono presi a cinghiate e picchiati a sangue dal proprio padre...perché agli abomini non è concesso un po' di amor...amore..." la voce gli si incrinó alle ultime parole...Bonnie vide i suoi occhi farsi lucidi e lo vide deglutire a fatica.
"Hai mai dormito in una cantina Bonnie...hai mai dovuto stare da solo per tutta la notte in un posto pieno di attrezzi da lavoro e da giardino completamente buio a otto anni...ti è mai capitato?!" si voltò di scatto verso di lei e ciò che vide le fece inspiegabilmente stringere il cuore. Kai aveva gli occhi ricolmi di lacrime e il suo sguardo colpì Bonnie più di quanto nessuno avesse mai fatto in vita sua.
Era ricolmo di dolore e tristezza e della nostalgia di quell'affetto che che non aveva mai assaggiato.
"Hanno sempre dipinto me come i mostro, ma quale genitore fa questo al proprio figlio?!" disse indicando intorno a se, Bonnie lo guardò con compassione e non fece in tempo a dire niente che lui si alzò di scatto da terra e le urlò contro.
"No! Non guardarmi così...non la voglio la tua pietà, non la voglio!" Bonnie si alzò anche lei piazzandosi di fronte a lui.
"Allora cos'è che vuoi Kai!?" gli urlò di rimando, lui la guardò e con voce tremante le rispose " Vorrei solo che qualcuno mi avesse amato per quello che ero..." i suoi occhi pieni di lacrime sembravano ancora più azzurri di quanto non lo fossero mai stati.
Tutte le barriere che Bonnie aveva innalzato in quei mesi per impedire al sociopatico di entrarle nel cuore le crollarono addosso solo con quella frase.
Perché a lei piaceva per i suoi modi di fare, per i suoi sbalzi d'umore, le follie e il suo essere logorroico: le piaceva lui.
Di slancio lo abbracciò, d'un primo momento Kai rimase immobile sorpreso dal gesto della piccola strega, poi la strinse a se così forte che sembrava avesse paura che lei sparisse da un momento all'altro.
Si lasciò andare ad un pianto liberatorio contro la spalla della ragazza cingendole saldamente i fianchi e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
I singhiozzi gli scuotevano la schiena e Bonnie prese ad accarezzargli i folti capelli neri, erano così morbidi al tatto "Sh...Sh...è tutto okay...tranquillo" ripeteva come un mantra cercando di tranquillizzarlo e dopo un po' di tempo ci riuscì.
Il suo respiro tornò regolare e sollevò lievemente il viso verso la strega.
I loro volti erano a centimetri di distanza e Kai per la prima volta guardò davvero Bonnie.
Pensò che era davvero bellissima, i capelli castani e gli occhi color nocciola, i più belli che avesse mai visto.
Le labbra rosee e carnose...si soffermó molto ad osservarle e pensò a come sarebbe stato baciarla.
Cominciò ad avvicinare il suo volto a quello della strega e dopo averla guardata un'ultima volta negli occhi fece scontrare le loro bocche.
Bonnie sentì il forte odore dell'alcol e il salato delle lacrime in quel bacio, ma non poté fare a meno di pensare che era il bacio più bello della sua vita.
Kai la strinse a se mentre le loro lingue si intrecciavano e pian piano si staccarono rimanendo ancora un po' con gli occhi chiusi.
Riaprendoli i loro sguardi dissero più di mille parole e in un secondo si ritrovarono bocca contro bocca.
Le mani di Kai finirono sotto la maglietta di Bonnie sollevandogliela fino a sfilargliela, lei gli baciò il collo e poi gli sfiló a sua volta la maglietta accarezzandogli gli addominali scolpiti.
I baci erano carichi di passione e desiderio e Kai non ci impiegò molto a sfilare anche gli shorts della ragazza. Bonnie arrossì lievemente quando rimase in intimo davanti allo stregone, ma lui le accarezzó una guancia e la baciò dolcemente.
Bonnie avrebbe dovuto fermarsi, perché sapeva che se ne sarebbe pentita e che Kai era ubriaco, ma non ce la fece proprio.
La prese in braccio facendole allacciare le gambe intorno al suo bacino e poi si stesero sul divano.
Bonnie gli slacciò i pantaloni mentre lui le baciava il collo e il seno dopo averle tolto il reggiseno, rimase in boxer e Bonnie invertí le posizioni mettendosi a cavalcioni su di lui.
La guardava famelico e eccitato e la giovane strega non poté che sentirsi bella e desiderata, di solito tutti i ragazzi preferivano Caroline o Elena; ma stavolta aveva un bellissimo ragazzo che voleva lei, solo lei e Bonnie lo amò per questo.
Sì, in quel momento capì di amarlo e lo disse "Ti amo..." sperò che per la sbronza lui si dimenticasse tutto quello che stava succedendo, perché la strega sapeva che quella sarebbe stata la rovina per tutti e due.
Kai la guardò negli occhi e dopo averle rivolto uno splendido sorriso la baciò con dolcezza per poi invertire le posizioni e diventare una cosa sola...
Il fuoco si stava ormai spegnendo e le prime luci dell'alba entrarono dalla finestra del salone.
Bonnie e Kai erano stesi sul divano con una coperta grigia a coprirli, lei teneva la testa sul petto di lui che la stringeva a se accarezzandole i capelli.
I due si sorrisero a vicenda e una volta che Kai si fu addormentato, Bonnie lo guardò, ed accarezzandogli una guancia gli sussurrò "Buon compleanno amore mio..."Allora questo libro l'ho scritto perché è da un po' che l'avevo in mente e...e niente spero vi piaccia!
Viva i Bonkai😍😍😍Chiara💚