Non so nemmeno se in quel momento fossero le 3, so solo che mi sono alzata di scatto, quasi comandata da una molla.
Non ho ancora capito quale fosse il motivo; forse era il caldo, avevo una felpa troppo pesante per quella notte. Forse, era la zanzara che mi aveva punzecchiato le gambe, scatenando un forte prurito poco sotto il ginocchio.
Oppure poteva essere qualche sogno strano, di cui mi ero dimenticata nel momento esatto in cui avevo aperto gli occhi.
So solo che era poco più tardi delle tre di notte ed ero sveglia.
Presi il telefono per accendere la torcia, siccome la flebile luce tenuta accesa tutta notte non bastava ad illuminare la stanza totalmente.
Mi alzai da letto per andare a prendere un bicchiere d' acqua, percorsi il piccolo pezzo di corridorio, aprii il frigo e bevvi un sorso.
Tornai nel mio letto, che tante, forse troppe, volte era stato complice del disastro di persona che sono, poggiai la testa sul cuscino e cominciai a vagare, pensare a tutto ciò che sarei potuta essere, che vorrei essere,ma che non sono. Il buio della notte è sempre stato il mio peggior nemico, ho troppa paura dell ignoto, cosí tanta che anche ciò che conosco, al buio,non sembra tale, la mia camera, la mia casa, la città in cui vivo da quando ne ho memoria, queste cose al buio mi terrorizzano
Ma sopratutto quando fa buio mi terrorizza il pensiero di te, che non so ancora dove tu sia, con chi tu sia, ma ho una paura fottuta di te, te che sei il mio ignoto.