Now I walk with you

239 25 20
                                    

"I wish I could stand on a star
I wish I could be where you are
They say, "don't you ever give up"
It's so hard to be somethin' when you're not"

La prima volta che ho guardo mia figlia ho visto mio marito, non ho visto lei. Gli stessi occhi azzurri, gli stessi capelli rossi e le stesse adorabili lentiggini su una pelle chiara che le fa risaltare ancora di più. Anche se avessi visto tutto l'universo non sarei rimasta così incantata. Era qualcosa che avevo fatto io, certo, con un aiutino, ma era principalmente il mio lavoro. Quello che avevo portato in questo mondo, nella nostra casa, era la cosa più bella di mille cose belle. Che sia questo il famoso amore di una madre? Ne sono abbastanza convinta. Se solo l'avessi darei tutto un regno per poterla sapere al sicuro e felice. In quel momento ho capito che non avrei avuto bisogno di nient'altro al mondo. Avevo lei, Rose. Rosie, come la chiamava lui. Avevo anche lui, che altro mi poteva servire? Niente. Lo penso ancora, non mi serve altro. Mi basta questo, vederli sorridere.

"But I have walked alone with the stars in the moonlit night
I have walked alone, no one by my side
Now I walk with you with my head held high
In the darkest sky, I feel so alive"

Non avrei mai pensato che la vita potesse riservare così tante sorprese. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola. Ero sola e pensavo di rimanere nella stessa situazione. Nessuno al mio fianco, i miei genitori lontani, estranei a tutto quello che stavo vivendo. Non mi avrebbero potuto aiutare nemmeno volendo. Nessun consiglio, nessuna storia sulle loro esperienze alla mia stessa età. Poi sono arrivati loro, i miei amici. E come d'incanto non mi sono più sentita sola. Ero qualcuno, facevo parte di un gruppo. Avevo un posto nel mondo che mi aveva accolta, o meglio inghiottita.

La vita però è così, no? Piena di sorprese. Prima ti senti la particella più piccola dell'universo e poi ti rendi conto di essere diventato il sole di qualcuno. Nei momenti peggiori lui era lì, con me. Mi stringeva la mano. Mi abbracciava. "Amici" ci chiamavamo. Di amicizia non c'era nulla nel nostro rapporto e me ne rendo conto solo ora. Non avevo più paura del mondo, il terrore di non essere all'altezza spariva. Una mano che mi trascinava fuori dall'oscurità per riportarmi sotto la luce brillante di un cielo stellato. La più bella delle visioni e il più raro dei sogni.

E quanto tempo perso a dirci di no, che non era così. A mentire agli altri e a noi stessi. Troppo tempo. È stato un processo così lungo quello che ci ha legati in modo indissolubile che non lo abbiamo nemmeno percepito. Una sera, lungo la strada di casa, eravamo in due. Le mani strette fra di loro, come un nodo destinato a durare per sempre.

"Adrift a lonely, little cloud
Above ground where I stand so proud
My face glowing loudly through the crowd
As I walk with the beauty of the night"

Now I walk with you - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora