●Capitolo 1●

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Eren pov's
Driin Driin Driin
Quanto si può odiare il suono di questo aggeggio demoniaco il lunedì mattina alle 6:00?
Purtroppo conosco la risposta:troppo.
Alzandomi,ancora dolorante,spingo giù dal letto il piumone verde,caldo,morbido,accogliente...okay, mi alzo.
Sollevo il cuscino dov'è nascosta la sveglia messa appositamente a volume minimo(N.A. si può?)per non svegliarlo.
Un'altra splendida giornata sta per iniziare e la mia voglia di vivere è pari a zero...urrà...
Apro velocemente l'armadio tirando fuori un paio di jeans chiari,una t-shirt bianca e una felpa verde pastello da mettere sopra.
Portando i vestiti,vado in bagno cercando di non fare il minimo rumore.
Mi spoglio controllando i lividi di ieri sera.
Entro nella doccia e giro la manopola verso il colore blu.
PORCO ARMIN,QUANTOÈFREDDA!
Mordendomi la mano per non urlare,giro velocemente verso il rosso.
All'inizio va bene e allungo una mano per prendere lo shampoo ma subito dopo sento che la schiena mi sta andando a fuoco.
Faccio un salto di circa 394 m uscendo dalla doccia,credo pure di aver rotto il pavimento,ma non ho tempo di controllare si sarà svegliato.
Addio,doccia rilassante.
Mi asciugo molto velocemente con un asciugamano, mi vesto e sento già i suoi passi al piano di sopra, prendo il dentifricio e me ne metto un po' in bocca, esco dal bagno e attraverso il corridoio correndo.
Prendo al volo lo zaino e le chiavi ed esco chiudendo la porta.
Ho fatto una buona scelta quando ho preso la felpa: c'è piuttosto freddo ed è nuvoloso forse pioverà più tardi.
Mi dirigo verso la scuola pensando ai compiti che avrei dovuto fare ma che non ho potuto fare perché...
-Ciao,Eren!-
Mi volto è noto che è Mikasa, la mia migliore amica praticamente da sempre, alta, con i capelli corvini e lisci lunghi fino alle spalle e gli occhi blu tendenti al grigio.
Indossava la sciarpa rossa che le ho regalato a 5 anni.

-Oh,ciao,Mikasa!--Ti vedo distratto,a cosa pensi?-A niente! Sbrighiamoci!Camminando piuttosto velocemente arriviamo al liceo classico che frequentiamo,"Shingashina"

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-Oh,ciao,Mikasa!-
-Ti vedo distratto,a cosa pensi?
-A niente! Sbrighiamoci!
Camminando piuttosto velocemente arriviamo al liceo classico che frequentiamo,"Shingashina".
È un edificio alto e grigio,non odio la scuola ma stare chiuso in luoghi molto stretti,credo proprio di essere claustrofobico.
Cercando di non dare nell'occhio mi siedo sul muretto che recinta la scuola,tiro fuori il telefono e inizio a scorrere sulla mia home di Instagram,le persone sembrano molto più felici nelle foto e il mondo sembra più bello ma soprattutto la vita sembra più semplice su internet.
Non sento il trillo della campanella ma la voce di Mikasa che mi sta scuotendo dalle spalle,se avessi mangiato qualcosa la starei vomitando.
-EREN,DATTI UNA MOSSA,È SUONATA-
-Eh? Ah sì,arrivo-
Scendo dal muretto con un balzo e insieme a Mikasa mi confondo tra la calca degli studenti che parlottano e si spintonano tra di loro.
Entriamo per primi nella nostra classe,la 4°B, e ci sediamo nell'ultima fila nel banco vicino alla finestra.
-Eren,mettiti tu vicino alla finestra. Sento freddo!
La ringrazio mentalmente se sarei rimasto ancora un minuto senza aria fresca adesso sarei morto o peggio,espulso per aver sfondato una finestra.
Entrano tutti gli studenti tra i quali,Jean,faccia da cavallo che sta venendo proprio verso di noi.
-Hey,hai portato i soldi?
Ma che vuole questo,adesso?
Okay,devo sembrare sicuro di me e forte.
-Faccia da cav...
-Jean,vai via.
Dice Mikasa con voce calma e inespressiva.
Ma perché Mikasa deve mettersi sempre in mezzo?
-Oh oh,ti sei trovato pure la ragazza? Mi aspettavo di meglio da te,Mikasa.
-Grazie,Mikasa,ma riesco a difendermi da solo.
Sbotto alzandomi per posare lo zaino.
-Certo,se...-
-Buongiorno,ragazzi-
Odio alzarmi per dimostrare di portare rispetto al professore,lui non è meglio di me come io non sono meglio di lui,siamo entrambi persone,ma per non essere al centro dell'attenzione mi alzo insieme resto della classe.
-Buongiorno,professor Dawk-
-Accomodatevi-
Ma guarda,stavo proprio aspettando il tuo ordine.
-Allora, ragazzi,oggi vi spiegherò come applicare i teoremi sui triangoli rettngoli.-
Annuisci e sorridi Eren,annuisci e sorridi.
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Praticamente non ho capito nulla delle due ore di aritmetica....no,aspetta...di geometria,sì,di geometria.
È appena suonata la campana che annuncia l'intervallo e sto andando più velocemente possibile in bagno per non "parlare" di nuovo con Jean.
A metà corridoio sento una mano sulla spalla,voltandomi vedo Mikasa che mi porge una mela.
-Non stai mangiando abbastanza.
-Sì,mamma.
Dico rigirandomi.
-Eren........mangia.-
-Non ho fame-
-Mangia-
Dice mettendomi in bocca la mela.
Cerco di dire un "sto soffocando" che mi esce più o meno
-Fo foffocanfo-
Quando allevia la presa ho già mangiato la metà della mela.

Cerco di dire un "sto soffocando" che mi esce più o meno -Fo foffocanfo-Quando allevia la presa ho già mangiato la metà della mela

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(La scena sarebbe dovuta essere più o meno questa)

-Basta così,Mikasa.-

Sibilo acido mentre vado in bagno.
Forse sarei dovuto ringraziarla per essersi preoccupata per me o forse no?
Va bene che siamo come fratelli ma non sarà mai mia madre.
Mia madre...
Ah,sono già arrivato.
Spingo la porta grigia molto leggermente per controllare se il bagno fosse vuoto.
Bene,è vuoto.
Apri la porta facendo dondolare il cartello che rappresenta un omino maschile, se tutti gli umani fossero come quello omino,uguali, non ci sarebbero litigi,atti di bullismo e discriminazione, In poche parole non ci sarebbe odio.
Ma non ci sarebbero nemmeno la diversità che rende il mondo e le persone interessanti...
Entro nel bagno più lontano dalla porta e mi chiudo dentro con il chiavistello mezzo rotto di cui è dotata la porta.
Le pareti sono ricoperte da mattonelle un tempo lucide e bianche e ormai scheggiate e riempite da frasi d'amore scritte con dei pennarelli,che credo siano indelebili visto che saranno qui più o meno da sempre,come "Mi ai preso il quore" e anche il libro di grammatica,credo e poi perché nel bagno dei maschi?  
Guardando in basso,sotto ad altre frasi con i verbi coniugati al modo sbagliato,c'è il mio nome seguito da altri nomignoli poco carini.
Ma che ho fatto alle persone? Perché dovevo essere preso di mira proprio io? Proprio io che il mio motto è "vivere e lascia vivere"? Non credo di avergli fatto nessun torto eppure...
(Questa parte mi sa tanto di Norgami😂)
Oh,cavolo,il suono della campanella!
Devo tornare in classe!
Sfrecciando per i corridoi,arrivo poco prima che la professoressa entrasse e che iniziassimo la solita tiritera.
-Buongiorno,ragazzi-
-Buongiorno,professoressa Reiss-
Dico insieme al coro generale della classe.
Mi alzo,lo faccio più che volentieri,lei se lo merita.
La professoressa Frieda Reiss è sempre sorridente e allegra e si cura dei suoi allievi come se fossero suoi figli,capace di sistemare ogni guaio,placare ogni litigio e di rispiegare la lezione se qualcuno non l'ha capita.
Sono felice di avere lei come professoressa di storia e geografia,mi mette sempre di buon umore.
Sorrido mentre Mikasa mi guarda impassibile.
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Finalmente la scuola è finita.
Esco insieme a Mikasa e agli altri studenti urlanti.
-Hey,Eren,ti va di venire a casa mia? Pranziamo e ci mettiamo a studiare.
-Okay,grazie.
Ormai passo così i miei pomeriggi:o da Mikasa o gironzolando per la città senza una meta precisa.
Ci sorridiamo a vicenda e andiamo a casa sua.

ι ғeel ѕaғe ιn yoυr arмѕ||Riren/EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora