Breathing

5 0 0
                                    

Sinuosamente, muovendo le dita esili e lunghe tra i capelli soffici e ondulati, attraversati dalla salsedine delle acque messicane di Playa del Amor, si lasciava cullare dolcemente dalle correnti marine una malinconica ragazza dal sorriso nostalgico.

Con il volto immerso in quelle acque cristalline, Lea aveva trovato un attimo di quiete nella frenesia di una vita forse troppo folle. Il suo animo era instancabile e affamato di adrenalina. Uno spirito libero, qualcuno oserebbe definirla. Continuamente alla ricerca di qualcosa che le permettesse di smorzare la monotonia, e di nutrire la sua fame di vita.

In un qualsiasi momento della giornata, non appena trovava anche solo tre minuti da dedicarsi, Lea si affrettava a raggiungere il suo "posto nel mondo", arrampicandosi tra un masso roccioso e l'altro, saltando come stesse volando, godendo del vento che le accarezzava il volto, stesso vento al quale si rivolgeva nei momenti di solitudine.

Si immerse completamente in quelle stesse acque in cui riusciva a sentirsi libera. Libera dalla sofferenza, libera dai pensieri, libera dalle responsabilità. Si immerse completamente fino a sfiorare con il ventre la soffice sabbia bianca sul fondo, fino a sentirsi totalmente sé stessa. Riusciva a sentire il mormorio di alcune persone sulla riva come ovattate, lontane. Era finalmente lei, solamente lei e il mare. Era finalmente sola con la parte migliore di sé. Con quella parte di sé con cui aveva smesso di parlare da tempo, ormai. Con quella parte di sé che non era più stata in grado di ascoltare. Era finalmente lei, immersa in sé stessa, e riusciva finalmente a sentirsi, quando dovette risalire dal fondo, in preda ad un attacco di panico. Ascoltare il dolore dentro di sé l'aveva appena soffocata.

Riuscì a trascinarsi fino alla riva. Le tremavano le gambe, i piedi si intorpidirono, il respiro era sempre più affannato e corto, quasi avesse corso per chilometri e chilometri. Sentiva il cuore in gola, e la testa le sembrava essersi separata dal corpo, tanto le girava. D'un tratto sentì mancarsi, e senza rendersene conto, un secondo dopo era accasciata a terra, priva di sensi.

Quando si riprese, con gli occhi socchiusi e la bocca secca, senti la voce soave di un uomo chiederle il suo nome.

- "Lea" - riuscì a pronunciare il suo nome con un filo di voce.

- "Come sei finita sulla riva, da sola, e priva di sensi?" -

- "Chi sei? Dove mi trovo?" -

- "Non hai risposto alla mia domanda!" - disse lui, con tono quasi ironico.

- "Cercavo me stessa".

Quasi lo avesse spiazzato con quella risposta, l'uomo rimase in silenzio qualche attimo prima di continuare.

- "E l'hai trovata?" –

- "No! O forse si! Ho Finalmente toccato il fondo!"

Non ricordava molto di ciò che era accaduto, di ciò che l'aveva portata a sentire tanto dolore da svenire senza rendersi conto di nulla. Ricordava però quel fondo che aveva tanto cercato di toccare, per poi tornare a galla, e gustarsi la boccata di ossigeno che l'aspettava non appena tirata la testa fuori dall'acqua.

In fondo è così che viveva: una boccata di ossigeno dopo l'altra, toccando il fondo e risalendo a galla, da sola.

Alzandosi dal divano sul quale si era svegliata, e con un cenno della mano, evidentemente imbarazzato, fece per salutare l'uomo sconosciuto, che la lasciò andare senza proferire parola.

L'uomo sconosciuto aveva appena parlato con sua figlia, e nonostante avesse un triliardo di cose da dirle, nonostante avesse infinite domande da porle, rimase immobile, così vicino, e allo stesso tempo così lontano dalla sua bambina appena ritrovata.

Tornando a casa, Lea ripensò a quello strano uomo che in qualche modo l'aveva salvata. Un senso di inquietudine la pervase, si sentì strana, ma non si pose troppe domande al riguardo. "La gratitudine è un sentimento semplice, non devo obbligatoriamente trovare il senso di ciò che è accaduto, bensì devo essere grata che sia accaduto esattamente così come doveva accadere".

Nei giorni che seguirono, Lea continuò a fuggire dalla realtà in quella stessa spiaggia in cui aveva riscoperto sé stessa, e in cui, dopo aver toccato il fondo, aveva imparato ad amarsi come non aveva mai fatto prima, e ad amare la vita più di quanto non l'avesse amata fino a quel momento. Ogni momento che dedicava a sé stessa, era, per lei, una rivincita contro un mondo che non era ancora riuscita a capire, contro un mondo che non si era mai sforzato di capire lei, contro una vita che le stava stretta, ma che aveva imparato ad apprezzare, dando importanza a qualsiasi cosa i suoi occhi riuscivano a percepire, riuscendo a vedere oltre ciò che aveva sempre guardato.

Lea non saprà mai che quello strano e misterioso uomo era suo padre. Suo padre, al contrario, saprà che Lea sta bene, che ormai è diventata una donna, e che è esattamente identica a Chandra, la moglie scomparsa venti anni prima. 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

BreathingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora