"Harry!"
Chiamo il suo nome.
Ma lui non mi sente.
È lì, immobile, al centro della stanza.
La sua testa è immersa in una pozza di sangue.
"Harry! Harry ti prego, rispondi!"
Sto urlando adesso. Isterico.
Mi butto verso di lui, sono vicino al suo fianco, adesso. Faccio per scuoterlo, per svegliarlo, per fare non so esattamente cosa.
È allora che l'ho visto.
Nella mia mano, il candelabro che tenevo sopra il camino, è completamente insanguinato.
Sento di avere gli occhi sgranati.
Non sono stato io.
Non potrei mai farti una cosa del genere.
E invece tu sei qui, di fronte a me, in una pozza rosso scuro, senza più vita.
"HARRY!!"
****
Quando mi sveglio, sei al mio fianco.
Ti guardo per istanti che mi sembrano secoli, mi appago dei respiri che sento uscire regolari dai tuoi polmoni. Non sono sicuro. Appoggio la mano destra sul tuo petto, sul tuo cuore. Batte, forte e incessante.
Sei vivo.
Ti osservo dormire, spostandoti dolcemente ciocche ricce di capelli dalla fronte. A volte sorridi, mentre dormi, e io mi chiedo come ci si senta, ad addormentarsi la sera senza la paura costante di uccidere qualcuno che ami.
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Pain.
FanfictionLouis William Tomlinson, 19 anni. Harry Edward Styles, 17 anni. Clinica psichiatrica St.Francis, 028362 L.A. "Tu per me non sei solo un malato mentale, Louis. Quando penso a te, riesco solo a vedere l'amore della mia vita."