One Short. 《Romione》

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L'aria era frizzante all'esterno.
Le foglie volteggiavano pigre nell'aria, trascinate da un tiepido vento di inizio autunno.
Il sole stava calando, celandosi dietro le montagne, lasciando in lontananza il riverbero arancio e rosa della sua presenza quotidiana e onnipresente.

L'estate ormai era finita, il primo settembre molti erano tornati ad Hogwarts. Tanti ragazzi, maghi e streghe che finalmente potevano riprendere la vita quotidiana senza aver paura. Quella paura di morire, di essere torturato. Paura di compiere un'azione che si sarebbe potuta ritorcere contro un familiare. Il dolore colpisce sempre, quanto meno te l'aspetti. E in quel caso, ti frantuma di più, molto di più dell'essere preparati a tutto.
Essere grifondoro non voleva dire essere impavidi e senza alcuna paura.
Le paure ci fanno persone.
Senza non si può vivere.

Un ragazzo passeggiava fuori dalla sua casa, su un campo di erba verde, punteggiata da fiorellini gialli e rosa, sorridenti tocchi di colore nel cielo quasi blu della sera.
Il suo colore di capelli si notava molto di più, intenso come le fiamme del camino.
Aveva i capelli rossi, rossi come il coraggio, come l'amore.
Gli occhi azzurri come il mare e le lacrime, quelle di Alice. Piangere non per mostrarsi deboli. Piangere per espellere quel veleno che corrode.

Il rosso camminava, mani nelle tasche dei jeans,troppo corti per le sue lunghe gambe. Il maglione bordoux sfilacciato odorava di casa.

Ron Weasley alzò finalmente lo sguardo.
Puntò gli occhi grandi verso l'orizzonte che pian piano si oscurava.
Una sensazione di tristezza lo prese,catturandolo di nuovo.
Quella tristezza infinita, che non sarebbe morta nemmeno dopo anni.
La sofferenza lacerava ancora gli animi della famiglia, ancora in lutto.
Lo sarebbero stati per sempre. E negli occhi così simili, ma così diversi degli altri non si sarebbe scorta mai più una felicità completa, solo un accenno di sorriso.
Forse il dolore un giorno sarebbe stato meno intenso, meno doloroso. Forse più distante. Ma pur sempre dolore.
Il ricordo non sarebbe svanito Mai.

Il ragazzo chiuse gli occhi, perso in quei ricordi deprimenti e stappalacrime. Non poteva ancora crederci. Dopo tutto quel tempo, dopo tutto quella situazione... non era così che doveva andare.
Invece era passato, in fretta. Distruggendo la felicità accumulata.
E poi gli altri che avevano perso. Non sopportava che fosse così. La tristezza, l'infinita tristezza di morti e ricordi, di sogni infranti e vite interrotte brutalmente. Ancora tutte da vivere.
Ma quello era il destino, brutale e spregiudicato, certo. Ma pur sempre esistenza.

Si sedette sotto l'albero, tra le mani margherite. Poi in lontananza osservò una figura alta e magra, vestita di grigio, con i capelli neri e sparati in tutte le direzioni, le mani in tasca.
Non si vedeva il colore degli occhi ma dopo 7 anni si era abituato a vedere quel verde sgargiante,eccentrico, dietro le lenti degli occhiali tondi.
Harry non dava segno di averlo visto, camminava assorto.
Una ragazza dai capelli lunghi e fiammeggianti veniva nella sua direzione, lentamente, come se sapesse già cosa fare.
E poi scomparvero dietro la casa.

Ron inizialmente era stato molto sospettoso e protettivo con la sorella,forse troppo.
Ma era sua sorella e non voleva che nessuno le facesse del male. Ginny sapeva difendersi da sola, l'aveva vista all'opera. Ma da un cuore infranto non ci si può risollevare così in fretta.
Eppure Harry e Ginny stavano bene insieme. Dopo la rottura, il ragazzo corvino non aveva più visto la sorella del rosso, ma Ron era sicuro che non l'avesse dimenticata così facilmente.
L'amico aveva sofferto tantissimo, aveva visto morire così tante persone alle quali voleva bene. Non aveva avuto una vera infanzia, non aveva fratelli con i quali potersi confrontare e condividere il dolore.
Eppure era ancora vivo. E andava avanti.
Ora Ron poteva osservarli, sentendo un vuoto dentro che non era fame, non era tristezza.
Era nostalgia.

Le persone vanno avanti,come sempre. E il tempo passa.
Passa in fretta.
La gente non si rende conto di ciò che ha perso non appena svanisce, diventa più grande.
E ci si pente, amaramente.

Come Un Battito Di Ciglia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora