Filippo era seduto sul grande terrazzo della sua casa,aveva la solita sigaretta fra le mani le sue preferite:le lucky strike e la portava alla bocca delicatamente, ogni tanto fuoriusciva del piccolo vapore che si dissolveva nell'aria umidiccia di autunno e nel vento che soffia a in cielo, ormai rossastro a causa del tramonto che il monzese si era incantato a guardare,cercando di distarsi,ma più lo guardava e più sospirava la sua sigaretta e più ricordava.Ricordava il dolore,la sofferenza,la tristezza che aveva vissuto.Quelle sfumature lo riportavano indietro nel tempo e in ogni colore gli sembrava di vedere qualche sfumatura del suo dolore e del suo passato.Il rosso gli ricordava tristezza,amarezza.Il viola gli ricordava passione,vivacità e poi c'era il rosa che gli ricordava i momenti felici,spensierati quelli ricchi di gioia e poi più in lontananza vi era il blu,non solo per lui significa dolore e sofferenza,ma gli ricordava una persona,la persona per cui stava male da ormai due mesi,la sua persona o almeno per lui lo era ancora,era ancora la sua persona,la sua metà , il suo mondo,la sua strada,il suo punto di riferimento, la sua bussola.Quella persona per lui era tutto,il suo Einar era tutto che ormai suo non era più e faceva molto male ricordarlo.Aveva provato a non pensarci e a non piangere durante la notte,aveva cercato di fare nuove conoscenze di non chiudersi in se stesso e di non reprimere i suoi sentimenti,ma non era riuscito a dimenticarsi di lui. E quel giorno,forse più delle altre volte sentiva il bisogno di scrivergli sperando che cambiasse qualcosa che Einar ritornasse da lui e che tutto questo dolore che provava e che lo stava mangiando sarebbe scomparso e che il suo cuore sarebbe ritornato ad essere vivo e ad amare,anche se non aveva mai smesso di farlo.Così,per istinto,decise di prendere il suo computer e di scrivere un'e-mail ad Einar.
Aprì il pc con mano tremante e dubitante cliccó sull'icona "invia un'email."Senza pensarci più di tanto digitò l'indirizzo e-mail del cubano che ormai conosceva a memoria e scrisse le prime cose che gli passavano per la mente."Hei sono io.."
Cancellò,troppo banale,pensó."Hei mi manchi.."
Cancelló anche questo,non poteva iniziare una lettera così,traspariva troppa disperazione."Hei Einar.."
Forse è meglio senza Hei,è troppo amichevole.Pensó nuovamente."Einar,
so che forse non ti aspetti nulla di tutto questo,so che adesso io non ti manco o forse ti sei già dimenticato di me.Lo so che posso risultare ridicolo e infantile,ma ho davvero bisogno di parlarti e di spiegarti come mi sento.Sono sempre stata una persona paranoica e lo sai bene,una persona insicura e chiusa avendo paura di esporsi troppo e di distruggere tutto quello che costruisce e così ho fatto con noi.
Il nostro rapporto era bellissimo,ti ricordi?
Ti ricordi la prima volta che ci vedemmo per caso in un bar mentre tu leggevi il libro la risposta è nelle stelle del mio autore preferito:Nicholas Spark.Io,incuriosito,mi avvicinai a te e iniziammo a parlare finendo per non renderci conto di quanto tempo fosse passato.
Man mano iniziammo a vederci ogni giorno fin quando tu non ti dichiarasti a me dicendo che mi amavi e che volevi stare con me per sempre.Einar..ho capito che non esiste un per sempre,ho capito che mi hai mentito o forse sono egoista io,sono io che non capisco perché tu te ne sia andato lontano da me e a volte tendo a darmi la colpa,ma non capisco come il nostro rapporto possa essere sfociato in qualcosa che non esiste più.Sai,io credevo nel nostro per sempre,nel nostro amore.Ci credevo quando tu mi stringevi le mani e mi guardavi con quei tuoi occhi blu e sorridevi,il tuo sorriso riflesso nei miei occhi verdi che brillavano solamente a guardarti e le tue mani legate con le mie,ci sarei stato un'eternità in quella posizione.Sentivo il tuo calore,il tuo cuore battere che si univa al mio.Eri l'unica certezza che avevo,l'unica persona con cui mi sentivo vivo e con cui condividevo tutto me stesso.Mi ricordo ancora le gelide serate di inverno,tu che avevi paura dei tuoni,di notte ti sdraiavi accanto a me e mi abbracciavi stringendomi sempre di più e io ti rassicuravo accarezzando i tuoi morbidi capelli,soprannominati "ananas" buttandoli tutti da un lato e tu sorridevi dicendo che senza di me non ce l'avresti fatta.Vedi ora sono due mesi che sei senza me e che non parliamo,due mesi che non so tu cosa faccia e con chi sei,come stai,cosa hai fatto,come sta tua sorella e tua madre,sei sei andato o meno a Cuba.Non so più niente di te ed è triste passare dal sapere tutto su quello che facevi a non sapere più niente è brutto sapere che non faccio più parte della tua vita.Devo farmene una ragione ma non ci riesco perché ho ancora in mente tutti nostri ricordi e le sfumature dei nostri colori ho ancora in mente il nostro primo bacio sotto la pioggia:tu mi guardasti con i tuoi occhi blu e mi prendesti il viso tra le mani,io mi alzai in punta di piedi (essendo un piccolo nano come mi dicevi sempre tu.)e le nostre labbra si unirono lasciandosi trasportare dai nostri sentimenti e dalle nostre emozioni.È normale che ogni volta che sento nominarti il mio cuore ancora sobbalza?Ogni volta che riguardo le nostre foto piango e penso a tutto quello che è stato.Ti sembrerò un pezzente,un ragazzo che non sa andare avanti,ma non è questo è che senza te io non posso andare avanti,non riesco a voltare pagina,non riesco a smettere di amarti nonostante non ti sento da molto tempo e non riesco a dimenticarmi i tuoi messaggi lasciati ogni mattina sul tavolo quando uscivi per lavoro,te lo ricordi?
Mi scrivevi sempre
"Ti amo."
"Ti ho preparato la colazione piccoletto."
"Buongiorno amore."
"Stasera aspettami."
E queste sono le cose che mi mancano da morire e che vorrei ripercorre nel nostro rapporto.Einar,non riesco più ad esprimermi a parole,i miei sentimenti sono abbastanza incasinanti che scriverti questo mi risulta difficile,peró ti prego Einar ritorna da me.Torna non so stare senza te,mi sento vuoto come se mi mancasse una metà e mi sono reso conto che tu sei la mia metà.
Torna da me,
torna a quando c'eravamo solo
io e te,solo noi.
Ora che io e te non siamo più un noi cosa siamo?-Filippo. "
Il ragazzo dopo aver scritto l'email la invió e spense il computer piangendo.
Appoggiò delicatamente il pc sul comodino e si accovacciò sul letto immergendosi nuovamente nei suoi pensieri osservando le candide stelle in cielo.Dall'altra parte Einar stava leggendo il suo ennesimo libro,quando improvvisamente arrivò una notifica sul suo computer.
Il ragazzo ormai troppo stanco per continuare a leggere,prese il computer e lo tiró verso di sè sistemandosi sulla sedia e aprendo la schermata.
Appena vide una notifica in rosso sulla casella e-mail incuriosito l'aprì e non appena lesse il nome di Filippo rimase di sasso.
Era fra la voglia di spegnere il computer e di far finta di niente oppure di leggere l'è-mail e la seconda opzione ebbe il sopravvento.
Il cubano lesse le prime righe fino ad arrivare alla fine e una lacrima solitaria solcò il suo piccolo viso,seguito da altre lacrime.
Non capiva perché avesse avuto questa reazione,ma forse anche lui aveva ricordato i loro momenti e aveva capito il dolore che Filippo sentiva,lo aveva percepito nonostante fossero passati mesi.
Allora per istinto o per malinconia digitó il numero di Filippo e senza pensarci più di tanto lo chiamó.
Il telefono squillò per alcuni secondi fin quando dall'altro lato la voce rauca di Filippo rispose."P-pronto?"Chiese il monzese tremante.
Einar sentendo quella voce andó in panico non sapendo più cosa fare e il panico lo travolse portandolo a riattaccare.Il cubano si sedette sul letto con la testa fra le mani riflettendo sul da farsi.
Non era sicuro dei sentimenti che provava per Filippo ma voleva riprovarci solo che la paura era più forte e il suo coraggio era svanito,era diventato un sentimento effimero destinato a sfociare in vigliaccheria.
Filippo allora si fece coraggio e richiamó il numero.Einar dopo due squilli rispose.
"E-einar sei tu?"Chiese il monzese iniziando ad agitarsi.
"S-si."Rispose dopo alcuni secondi il cubano tremante.
"Perché m-mi hai chiamato?"Domandò dall'altro lato Filippo.
"Non lo so.."
"Ah va bene..."Disse Filippo allontanando il telefono dall'orecchio credendo di starsi solamente illudendo.
"Aspetta!"Urló Einar come se avesse percepito il gesto di Filippo.
"Dimmi."
"Mi manchi."Disse Einar per poi riattaccare il telefono pentito di quello che avesse detto non sapendo più cosa gli stesse passando per la testa.Si sentiva confuso e i sentimenti erano scombussolati, ma il suo cuore pressava nel suo petto ed era sempre più opprimente.
Filippo dopo aver sentito quelle parole sorrise e rimase immobile sperando che non fosse solo un sogno.
Einar,intanto messaggió Filippo.
"Scusami ma non sono pronto a tornare da te.Forse quel mi manchi è scappato in un momento di debolezza ma non mi sento pronto a essere di nuovo il tuo ragazzo."
Il monzese,avendo ancora il telefono fra le mani scorse la notifica di Einar e leggendo quel messaggio scoppiò a piangere e lo rilesse sperando che non fosse reale,ma invano.
Si era illuso nuovamente credendo che con quello che avesse scritto avrebbe smosso qualcosa in Einar,ma invece no,la sua personalità era fredda come i suoi occhi blu.
Filippo preso dall'ira lanció il telefono sul letto e corse fuori in giardino a guardare le stelle piangendo disperatamente ,contorcendosi su se stesso.
Afferrò dei pezzetti di erba umidicci fra le mani e guardò le stelle,mentre la luce della luna illuminava i suoi occhi cupi,spenti e sofferenti. Sentiva i suoi sentimenti calpestati e aveva voglia di stapparsi il cuore come se non volesse più provare quel dolore e non aveva nemmeno più voglia di colmare il vuoto che sentiva,ormai era diventato spento.Aveva capito che l'amore faceva male soprattutto quando non era più corrisposto e soprattutto quando per lui quella persona significava tutto.Ripercorreva i ricordi e piangeva sempre più forte come se volesse far scivolare tutto il suo dolore attraverso le lacrime e come se non volesse più vivere."Perché a me?"Pensò Filippo lasciandosi cadere sulla gelida erba dove aveva trovato rifugio.
"Perché non posso essere felice?"
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Hurt||eiram||
Truyện NgắnTorna da me, torna a quando c'eravamo solo io e te,solo noi. Ora che io e te non siamo più un noi cosa siamo? Eiram os