2͈͖̓ͫ̈̓͂̋5̧̣͚̪ͮ̈ͥ̔ͫ̀

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mi dispiace per i vostri cuoricini,
vi amo sempre
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Jimin tornò a casa per preparare le sue cose.

Dal giorno dopo sarebbe andato a vivere con Yoongi.

Al solo pensiero arrossiva, davvero avrebbe condiviso i suoi spazi vitali con quella meraviglia vivente?

La risposta era si, ancora non ci credeva.

Le persone avrebbero pagato anche solo per un suo saluto.

Troppa fortuna? Ancora per poco.

Si diresse in salotto, era tranquillo dato che il padre era ancora fuori e sicuramente ci sarebbe rimasto ancora per qualche ora.

Sbagliato.

Si sentì la porta di casa sbattere e subito quell'uomo grosso si avvicinò al piccolo Jimin.

"BRUTTA PUTTANA, COME TI SEI PERMESSO A FARMI UNA DENUNCIA?" Il suo pugno di schiantò sul dolce viso del minore che, tanto forte era botta e tanto era fragile, che cadde a terra.

"IO TI DISTRUGGO, HAI CAPITO? OGGI È LA VOLTA BUONA CHE MUORI!" Continuava ad urlare mentre prendeva a calci il minuto corpicino di Jimin che intanto urlava cercando di proteggersi inutilmente dai colpi.

"Oh, no, non ti ucciderò, ma farò qualcosa che ti faccia ricordare sempre di tuo padre e che ti faccia provare un dolore indescrivibile." Il pazzo rise al pensiero che aveva avuto, prese il figlio dai fianchi e lo sistemò a quattro zampe, ma il piccolo non riuscì a reggersi con le braccia e cadde di viso sul pavimento.

Velocemente il padre di Jimin abbassò a tutti e due i pantaloni e i boxer.

Senza un minimo di delicatezza o preavviso, entrò dentro il minore, che aveva urlato ancora più forte di prima, le lacrime scorrevano sul suo volto da tempo, ma si erano intensificate.

"E-era questo, quello c-che volevi, eh?" Jimin sentiva un dolore immane, tanto della violenza che il sangue usciva dalla sua apertura, ma il dolore più forte era quello mentale, avrebbe preferito morire in quel momento.

Quell'essere orribile ebbe almeno l'accortezza di uscire da lui per venire, poi si alzò i pantaloni e continuò a picchiare suo figlio, il sangue era ovunque, qualche volta usciva dal naso o dalla bocca del piccolo, alcune ferite erano sparse sul suo corpo, in più sentiva il dolore delle ossa rotte.

Stette per svenire quando sentì la porta suonare.

Il grande uomo gli diede un ultimo calcio prima di prendere il suo corpicino e spostarlo in un luogo più nascosto.

Con le ultime forze rimaste, prese il cellulare e avviò la chiamata con l'unica persone che potesse aiutarlo.

"Pronto? Jiminie?" Disse Yoongi con voce felice.

"H-hyung a-aiuto." Sussurrò, la voce l'aveva persa per le urla e sentiva tutta la gola infiammata.

Chiuse la chiamata.

Non sentì più nulla.

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MI ODIATE? DAI IO NO.
SCUSATE NON HO AGGIORNATO MARTEDÌ, MA QUESTO CAPITOLO È PIÙ LUNGO DEL NORMALE.
I PURPLE U.

Pem Pem |•Yoonmin•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora