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Mark andava spesso nel dormitorio di Donghyuck, e quel giorno non fu diverso. Jeno, il compagno di stanza di Donghyuck, era “fuori città”, come diceva lui, con dei loro amici, Jaemin e Renjun. Solitamente Mark andava lì quando c’era anche il resto della cricca, ma quel giorno Donghyuck voleva passare del tempo da solo col suo amico—se avesse potuto riferirsi in modo platonico a Mark.

Dal momento in cui si erano incontrati, Donghyuck aveva avuto qualcosa per Mark. Non era sicuro che Mark si sentisse allo stesso modo, e non avrebbe mai provato a testare i suoi confini per terrore di mettere a repentaglio la loro amicizia. Solo perché voleva tenere Mark per mano, dargli appuntamento sulla spiaggia e coccolarlo finchè non si addormentava non significava che non voleva comunque essere suo amico.

Mark aprì la porta senza bussare, usando la chiave che Donghyuck gli aveva dato dopo essersi stancato di venirgli ad aprire sempre la porta. Sembrava più amichevole così. La ragione principale per cui Donghyuck aveva dato a Mark quella chiave, comunque, era perché così poteva vedere più spesso possibile il ragazzo a cui pensava con così tanto affetto.

“Hey, coglione,” disse con nonchalance Donghyuck dal divano quando sentì la porta aprirsi, facendo del suo meglio per non far scivolare nella voce tutta la gioia causata dalla visita di Mark.

“Hey, Hyuck,” rispose Mark, lasciando cadere il mazzo di chiavi sull’isola della cucina e raggiungendo l’amico sul divano.

Stava guardando un cartone animato per bambini di cui Renjun ciarlava sempre, chiamato Moomin. Era carino e poteva ben vedere perché a Renjun piacesse così tanto. Quando Mark si sedette Donghyuck lo spense e si sistemò così da essere seduto a gambe incrociate sul divano, davanti all’altro ragazzo.

“Come stai?” chiese dolcemente Hyuck, avvicinandosi a Mark.

I loro amici prendevano sempre in giro Donghyuck il modo con cui trattava Mark in modo diverso dagli altri; oscillava dai toni selvaggi a quelli più dolci e gentili fino a nomignoli mielosi e al sarcasmo, tutto il più amorevolmente possibile. La differenza tra come trattava Mark e tutti gli altri era che per gli altri c’erano solo le prese in giro e il sarcasmo, ma con una sfumatura affettuosa sotto.

Ci si erano abituati e avevano realizzato che c’era differenza solo perché Hyuck era pazzamente e innegabilmente innamorato di Mark—tutti eccetto Mark se ne erano accorti. Era completamente ignaro e lo era sempre stato riguardo i sentimenti Donghyuck.

“Sto bene!” disse Mark, reagendo entusiasticamente come sempre quando Hyuck gli parlava in modo dolce, “Ho molta fame. Vuoi cucinare qualcosa con me?”

L’altro ragazzo ridacchiò, perdendo il suo tono delicato, “Mark, sei serio? Sei consapevole di quello che mi hai appena chiesto? Siamo entrambi degli orribili cuochi,”

Donghyuck stava pensando ad una particolare mattina con Mark, Jeno, Jaemin e Renjun. Aveva perso una scommessa ed era stato obbligato a preparare la colazione per il resto dei suoi amici, con l’unico risultato del dormitorio quasi bruciato. Mark aveva trovato Donghyuck a lottare ai fornelli e aveva cercato di aiutare, ma aveva finito per mettere la manica sul fuoco e a combinare un pasticcio. Alla fine della mattinata, Mark era perfettamente a posto—forse leggermente freddo e bagnato dall’acqua che Donghyuck gli aveva buttato addosso—ma il cibo era completamente annerito e bruciato. Alla fine Jaemin preparò la colazione.

“Ci divertiremo di più,” Mark scherzò, ovviamente non pensando all’incidente.

Se fosse stato un’altra persona, Donghyuck avrebbe risposto con un secco “no”, ma non voleva perdere un’opportunità di passare il tempo in un cucinino con la sua cotta.

𝐊𝐈𝐓𝐂𝐇𝐄𝐍 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora