TEDIUM

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Venerdì 3 Giugno.


Pare davvero matto, ma solo a pochi, perché la

maggioranza è contagiata dalla stessa malattia

Orazio


Anche quella notte, in quella clinica, non si sentiva altro che il rumore che le suole alte e bianche dei dottori producevano. Camminavano per i corridoi, affacciandosi oltre le spesse porte d'acciaio, guardavano al loro interno per qualche secondo, poi con la solita espressione di non curanza, semplicemente proseguivano mimando quei gesti fino alla fine degli interminabili corridoi. Il personale del turno delle ore 20:00 era già a lavoro da un pezzo, erano tutti impegnati a svolgere le proprie mansioni con estrema cura, perché se ipoteticamente, uno di loro non avesse lucidato a dovere una delle mattonelle, prima bianche e ora grigiastre, di quel lerciume, sarebbe sceso ancora più in basso. Yoongi invece preferiva ancora lucidare le mattonelle dei corridoi, piuttosto che quelle del cesso, quindi se c'era qualcosa a cui doveva prestare particolarmente attenzione, lo faceva. Precisamente, avrebbe fatto di tutto pur di non perdere quel poco di fiducia che era riuscito a guadagnarsi, nella vita aveva avuto parecchie delusioni ma diverse cose le aveva prese anche alla leggera. Le dure esperienze però, lo avevano portato almeno a raddrizzare la testa e a pensare maggiormente alle cose che faceva, ovviamente senza esagerare, lo stesso Yoongi, ai miracoli non ci credeva.

Era nato da una famiglia benestante, figlio unico e viziato. Forse era per questo motivo che quando adocchiava qualcosa, non si dava pace fino a quando non l'otteneva. Il problema era in realtà che il biondo, non si fermava davanti a nulla.

Ribelle al liceo, scansafatiche dopo il diploma, viveva delle sue impressioni e dei suoi pensieri. Chiusi al mutamento e poco inclini ad avere un qualsiasi rapporto intimo con le persone. Yoongi, oltre a non credere ai miracoli, non credeva nemmeno alla bontà delle persone. Per lui, quella era una dote che non apparteneva agli esseri umani, questi ultimi non potevano averla, perché inclini ad altri stili di vita. Perché essere onesti in un mondo abitato da persone che a turno, facevano a gara a chi inculava la vittima di turno, più forte?

La sua visione della vita e i suoi atteggiamenti lo avevano portato lontano dalle altre persone, quest'ultime provavano a legare con il ragazzo ma lui prontamente, allontanava da sé qualsiasi cosa. Aveva architettato sempre molte strategie per riuscire nei suoi obbiettivi e quella che sembrava funzionare meglio, era quella della crudeltà gratuita. Alle persone sane di mente, non piaceva essere trattate male ma al mondo c'erano anche i pazzi e loro amavano questo tipo di trattamento, non faceva altro che avvicinarli maggiormente alla figura carismatica del ragazzo. Yoongi era bello e ne era a conoscenza, e anche la sua stessa bellezza era stata uno strumento di cui molto spesso si era servito per arrivare ai suoi scopi. Alcune persone lo vedevano come un ragazzo privo di moralità ma al biondo non interessava neppure l'opinione della gente. Le singole persone per lui, non avevano importanza. Viveva ingannando gli altri, per avere una situazione sociale vagamente accettabile. Negli anni, aveva imparato ad accontentarsi.

L'apparenza per lui, non era più una cosa da dover rendere impeccabile ad ogni costo, non gli interessava più nemmeno quella, esisteva solo lui, lui e lui soltanto. I desideri del momento dovevano essere raggiunti ed appagati, non importava quanto sporchi fossero. Lui la notte aveva sempre dormito tranquillamente.

Forse però non era sempre stato così cinico, forse durante gli anni della sua vita qualcosa si era spezzato. Provocando la nascita di qualcosa, dentro di lui, che nel silenzio era cresciuto e maturato. Yoongi in un primo momento non era riuscito a rendersi conto di questo cambiamento così radicale, le persone con cui aveva rotto dopo poco e soprattutto i suoi familiari, avevano fatto notare al ragazzo che qualcosa era cambiato. Lui al contrario pensava semplicemente di aver capito il vero senso della vita. Da piccolo come tutti i bambini amava raccontarsi bugie e amava anche crederci. Poi dopo alcune esperienze aveva capito, aveva capito che era opportuno un cambio di rotta.

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