Non sono una persona normale... sono un diavolo e come tutti i miei simili vico, come ben saprete, nell'Inferno... E già.. ma non è come ve lo immaginate voi. È come il vostro , solo che noi abbiamo il cielo rosso, intriso di sangue dei peccatori.. infatti non piove acqua, ben si del buon e saporito sangue...
Ah, e un'altra cosa... non siamo quelle orride bestie con corna, zoccoli al posto dei piedi, oppure code appuntite, affatto. Noi siamo proprio come voi. Carne e ossa. Niente più. Chiaro?! Oh... vi domandate chi sono io?
Io sono Hitsugi ed ho 1018 anni, ne ho un bel pò vero?
Pensate il mio migliore amico.. Lucifero..., si proprio lui, il sovrano del nostro mondo.. Lui ne ha... ah boh non lo so.. ho perso il conto dopo i 4000... Bella differenza no? Ve lo immaginate vecchio e decrepito vero? Ahahah sciocchi umani.. e invece non è così, è tutto il contrario: Giovane, bello, abbastanza vivace.... no, troppo vivace.
" Hitsuginoooo ! "
Una voce distolse l' attenzione dai miei pensieri. Mi affacciai alla finestra per vedere chi fosse. E senza farlo apposta era Lucifero. Feci un piccolo sorriso e scesi subito al piano inferiore per aprire la porta, arrivai e la aprii.
Io: " Ciao Lucif..."
Non riuscii a finire la frase che subito si era buttato addosso a me e mi aveva abbracciato, così forte che non riuscivo quasi a respirare.
Io: " Lu... cif... ero..."
Dissi con un filo di voce. Lui capendo si staccò dolcemente dall' abbraccio e mi mise le mani sulle spalle, aveva, come al suo solito, un'espressione felice, ma allo stesso sensuale, sul suo volto.
L: "Aaahhh evviva! non vedevo l'ora di vederti. Mi sei mancato! Uff tutto quel lavoro mi ha fatto stare lontano da te per ben due settimane! Scusami! .... che hai fatto in mia assenza?"
Mi guardò curioso.
Io: "Non ho fatto nulla in tua assenza, ho dormito e ho letto qualche manga, tutto qui! "
( Ah, si dimenticavo di dirvi che sono pigro... Molto pigro)
Lui sorrise e si sistemò una ciocca dei suoi capelli neri, che gli era caduta sul viso.
L: "Bene, allora oggi ti va di passare la serata assieme? Così perdiamo il tempo perduto...."
L'ultima frase la disse con un tono che mi fece accapponare la pelle.
Io:"S-si ok, va bene... da mangiare ordino la pizza?"
Mi diressi subito verso il telefono sapendo già la risposta.
L: "Si... pizza."
Entrò in casa e chiuse la porta alle sue spalle.
**************
Passò un'ora ed io e Lucifero, eravamo seduti in sala a raccontarci ciò che era successo in quelle settimane... cioè lui raccontava io, sorridevo ed annuivo ad ogni sua frase. Ad un certo punto abbassai il capo.
L: "...e poi c' è stata una complicazione con un angelo, che continuava a dimenarsi con le sue stupide ali... insomma.... non voleva crepare quel bastardo! "
Ad un certo punto sentii un silenzio inquietante. Rialzai il capo di scatto e lo vidi che mi osservava. Le mie guancie iniziarono a diventare calde.. Perchè mi guardava? e.. e perchè sento caldo...
Io: "E-ehy Lucifero... "
Gli passai una mano davanti al viso per fargli distogliere lo sguardo, pensai di esserci riuscito e invece no. Mi afferrò il polso con forza, facendomi male...
Io:" Ahi... Lu-Lucifero... Così mi fai male..."
Cercai di liberarmi ma fu tutto inutile la sua forza paragonata alla mia era schiacciante. Continuava a fissarmi con i suoi occhi blu scuro che mi facevano paura.
Io: " Ehy, Lucifero mi stai ascoltando? "
Dissi con voce leggermente spaventata. Seguirono degli istanti di silenzio.
L: "Oh... si... eccome se ti sento Hitsugi..."
Si avvicinò pericolosamente a me e iniziò a baciarmi e a leccarmi la mano che stringeva.
Cercai di dimenarmi ma, come prima, fu tutto inutile. Che fosse ubriaco? si forse era l'unica spiegazione plausibile...
Io: "No... Lucifero... fermati c-che stai facendo..."
Si fermò e mi guardò un secondo per poi avvicinarsi al mio viso, eravamo a pochi millimetri di distanza quando ad un certo punto suonarono al campanello. Sarà la pizza... diamine quanto gli voglio bene. Sentii che allentò la presa sul mio polso, ne approfittai e riuscii a sfuggire da quella presa di acciaio.
Io: "Hanno suonato a-alla porta vado ad aprire..."
Sentii la mia faccia diventare completamente bollente.
Aprii la porta e come pensavo il ragazzo che consegnava la pizza. Meno male giusto in tempo. Pagai e poi ritornai da Lucifero.
Io: " Eccomi, Lucifero tieni la tua pizza"
Gli porsi la scatola con dentro la sua pizza, ci sedemmo al tavolo e incominciammo a mangiare in silenzio.
**************
Finita la cena, lui se ne andò, lasciandomi perplesso sul fatto accaduto quella sera stessa. Mi misi a letto ormai erano le 22:00 passate, ma non riuscii ad addormentarmi, causa il fatto accaduto oggi. Mi tormentò molto quella notte finchè il sonno prese il sopravvento e mi addormentai .