1.
< La pistola Panta-rei è un'ancestrale tecnologia sviluppata dei barbari australiani del trentaseiesimo secolo. > Scandisce il professor Stilkinz, tutto avvizzito, ma conservando la caratteristica spocchia di chi ne sa più degli altri.
< Dal quarantunesimo secolo > prosegue < Noi, uomini contemporanei, riusciamo a padroneggiare gli effetti di quest' oggetto senza tutti i rischi che hanno afflitto i nostri antenati. >
Si schiarisce un po' la voce con dei leggeri gargarismi per poi allisciarsi il pizzetto, avvitandolo un poco.
< Ma allora perché nonostante quasi cinque secoli di progresso scientifico, stracolmo delle menti più brillanti che l' universo abbia mai visto, l'umanità è tuttora incapace di ricreare questo dispositivo, rendendolo un oggetto unico ed irriproducibile?>
Tutta la classe resta in silenzio. Alcuni in alto bisbigliano qualcosa, ma sono troppo lontano per capire. Guardando i loro volti ebeti stringersi in una sgraziata risata capisco che probabilmente si sono pronunciati non sulla domanda del professore, piuttosto sulla misura delle tette della ragazza a pochi banchi di distanza da loro.
Decido di azzardare una risposta.
< Forse... è perché alcuni materiali o determinate componenti fondamentali del macchinario sono ad oggi introvabili? >
Sono partito bene, ma sento che sto per fare confusione. Vorrei mordermi la lingua, ma le parole escono veloci come auto da una galleria.
<Mi permetta di spiegarmi meglio>
< È ovvio che i nostri tecnici e scienziati conoscano i meccanismi e i procedimenti de funzionamento della pistola, del resto questi sono addirittura citati nel nostro manuale, ma la verità è che senza i materiali giusti, nessuno potrà mai ricreare quella macchina straordinaria. >
Concludo così. Titubante e con una probabile faccia da idiota. Del resto davanti al grande professor Eugenio Stilkinz, rettore della facoltà di ingegneria elettronica di Nuova Londra, studenti e professori sembrano tutte creature ingenue allo stesso modo. Dopo la mia risposta osservo Stilkinz in silenzio. Da come mi guarda però capisco che il suo cervello gigante sta elaborando qualcosa. Seduto qui in terza fila posso quasi sentirne il rumore. Lo conosco bene Stilkinz io. Non mentirò. Questa è la seconda volta che mi trovo a seguire il suo corso.
< Allora signor... Signor?>
Aspetta. Il maledetto mi ha già bocciato a tre appelli e finge di non ricordare il mio nome.
< Flesh! > Gli rammento io. Per una frazione di secondo lo vedo accennare un sorriso. < Bene signor Flesh. Fortunatamente vedo che non risponde a tutte le domande iniziando la frase con un avverbio dubitativo; questo è positivo! > Mentre parla torna a massaggiarsi il pizzetto. Ora il sorriso è lampante in volto. Attraverso i suoi sfarzosi occhiali da vista intravedo piccoli occhi verdi zigzagare in giro in cerca di qualcosa.
< Meno positivo è che lei sia qui per la seconda volta. Dica, i suoi genitori sono ricchi? Lei è per caso di buona famiglia ? Può, secondo lei, permettersi di congetturare ipotesi completamente errate e fuori dal mondo? Mi dica> il sorriso ormai è un ghigno.
< Si diverte ad oziare qui, oppure ha semplicemente trovato questo corso così affascinante da volerlo seguire di nuovo?>
Bastardo. Se gli rispondo mi dirà sicuramente che non riesco nemmeno a distinguere una banale domanda retorica. Se invece resto zitto sembrerò ancora più scemo, e per di più di fronte a tutta la classe. Accidenti a me. Conosco Stilkinz, perché diavolo ho aperto bocca. Ormai mancano poche lezioni alla fine del corso. Probabilmente ci sta anche quella bella moretta con gli occhiali e la coda alta. Ho risposto alla sua domanda in modo un po' incerto perché non volevo che l' infame scoprisse delle ricerche segrete che da mesi sto svolgendo sull'argomento Panta-rei. Ma me le ha proprio fatte girare. Stilkinz crede di sapere tutto, ma oggi scoprirà che anche uno come lui può sbagliare. C'è una cosa che non si aspetta. Oggi ho fatto i compiti.
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AX-42
Science FictionPrimo capitolo di un avvincente thriller a sfondo fantascientifico ancora in corso di scrittura. Ogni capitolo rappresenta una storia a se stante e sarà pubblicato solo a lavoro finito.