Trak- cuore o caviglia?

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A casa.

Come ogni cazzo di giorno di questa penosa vita.

Decido di andare a scuola , non sapendo che cazzo fare a casa.

Cammino , arrivo nella mia camera più buia di un cimitero di notte.

Apro l'armadio per prendere una schifo di maglia nera con dei jeans strappati.

Esco. Chiudo la porta.

M'incammino lentamente a scuola.

Arrivo in quell'edificio dove si conoscevano parecchie persone e dove si dovrebbe studiare , ma nessuno lo fa.

Era chiuso , allora suono il campanello.

L'anziana mi vede dal vetro della bidelleria e mi apre il cancello.

Entro.

(bidella)- ciao signorina! Lo sa che é parecchio in ritardo?!" mi rimprovera con aria sicura.

Io nn ci faccio caso e vado avanti.

(bidella)-eiii!! si risponde!!!Bah! Che ragazze impertinenti!"continua.

Continuo a ignorarla.

Io non spreco la mia voce per estranei che non portano il minimo rispetto e che fanno un mucchio di domande. Posso capire se fosse la Prof ,ma almeno la bidella che si faccia i cazzi suoi.

Arrivo davanti alla porta della mia rumorosa classe.

Giro la maniglia per poi entrare.

Come tutte le poche volte che vengo c'é un caos assurdo.

Vedo la Prof piangere.

Vedo le ragazze insultare i ragazzi tentando di offenderli ,ma senza riuscirci.

Vedo i ragazzi urlare e rompere come animali , anzi peggio.

M'incammino verso il mio banco.

Mi siedo.

(Carlos)-uuuuu guardate! La sfigata é arrivata! Ahahahah- si avvicina a me. -come va con la tua famiglia? Ah gia!Sono tutti morti! Ahahahaha- Mi alzo.

Ero incazzatissima per le parole appena tirate fuori dal cesso di quell'essere. Lo presi per la cravatta , vicino al collo.

Lo scaraventai per terra con tutta la forza che avevo in corpo e gli diedi piú calci possibili.

(io)- fanculo!!! Muori bastardo!! come ti sei permesso di dirmi ste cose!! Ti odio ,ti odio ,ti odio da morire! - Mi presero per fermarmi , in molti e ce la fecero.

Carlos inizia a tossire sangue.

I suoi amici lo portano nell'infermeria della scuola.

Le ragazze cercarono di calmarmi e compiacermi.

Io non avevo piú intenzione di ascoltare le loro parole da quattro soldi " poverina/ poveretta/ le mancano i genitori/ecc...".

Mi alzo per uscire da quell'aula, senza salutare le poche persone rimaste in classe.

La prof mi blocca un attimo.

Si asciuga le lacrime.

(prof)-so che é difficile ,ma non puoi provar a mandare all'ospedale

un tuo compagno per sfogarti...-

Non capisce neanche lei ció che io ho provato in quel momento.

Esco senza parlare nemmeno a lei.

(bidella)- sciagurata!!! Come hai potuto mandare in infermeria un povero ragazzo che non ti ha toccata! Vergognati! Ma come ti hanno educata I tuoi genitori?!-

(io)- I miei genitori erano persone fantastiche! Gentile , serene , solari , solidali , educate e tutte le cose belle di questo mondo! Non le permetto di parlare cosí é chiaro?!?! Sono stata abbastanza chiara?!?! Se proverá a ridire qualcosa di brutto su di loro , vedrá come la spedisco all'inferno! E ora con permesso ,me ne vado!-

Lei mi guarda sbalordita.

(bidella)- ma i tuoi ...sono ...morti?- chiede con aria agitata.

Mi metto a correre verso l'uscita.

Corro piú veloce che posso.

Corro, corro , corro.

Corro e alla fine inciampo in una buca. Cado .

Inizio a piangere e ad urlare dal dolore , ma non per il male alla caviglia .

Per il segno profondo che avevano lasciato le parole spregievoli delle persone su i miei genitori.

Non ce la faccio piú di questa vita senza senso. Voglio morire.

Provo ad uscire da questa buca per buttarmi da qualche parte. Tanto anche se lo facessi , nessuno lo capirebbe.

Urlo dal dolore ,non smetto. Sono stravolta da quelle frasi senza cuore e sentimenti. Nessuno mi capisce. Nessuno mi vuole bene , sono semplicemente sola.

Un anziano mi sente urlare dal dolore , non sapendo ,ovviamente ,che non é la ferita.

(anziano)- stai calma!! Ora ti aiuto io, ma perfavore non agitarti che peggiori tutto-

Mi lancia una corda.

(anziano)-prova a salire! se nn ci riesci scendo io e ti aiuto!!-

Non ho la minima intenzione di farmi toccare da quello.

Mi aggrappo alla corda e scalo la buca. Esco con le lacrime agli occhi.

(anziano)- oddio! Ora chiamo un dottore tu non sforzare il piede! Vai in quella capanna laggiú io ti raggiungo subito- mi dice gentilmente con aria seriamente preoccupata.

Un'altra lacrima mi riga la faccia mentre cammino verso la sua casetta.Era da tanto che qualcuno non faceva un opera buona per me, senza nemmeno conoscermi. Ormai il mio cuore é spezzato, insieme alla mia voglia di vivere.

Entro, vedo un divanetto e decido di sedermi lí.

Mi giro intorno e vedo che é una casa molto graziosa.

Ha una cucina collegata al salotto e un corridoio che porta chissá dove.

Chiudo gli occhi sperando di non piangere ancora. Eppure é da 5 anni che non piango piú! Perché tutto ad un tratto sono diventata una fontana?

(***)- tu che ci fai qui?!- mi sento dire da una voce maschile.

Apro velocemente gli occhi.

Vedo un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli marroni. Accettabile , ma probabilmente odioso e stronzo come il resto del mondo.

Che cazzo fa? mi fissa?

(io)-sto male non vedi?! Un vecchio mi ha accompagnata qui e ora lo sto aspettando! Problemi?- gli dissi urlando. Ma che mi prende? Non avrei mai risposto cosí. Io di solito sto zitta o dico 2 parole numerate.

Sará perché ormai mi sono rotta la minchia di subire.

(***)- ah ok stai calma era per chiedere!- mi risponde.

(anziano)- eccomi! Ora dovrebbe venire un dottore!- dice.

(io)- grazie...- sussurro.

(anziano)- Max vammi a prendere un panno bagnato perfavore-.

Ok presumo che quello si chiami Max.

Lui va di lá.

Chiudo gli occhi e mi scivola di nuovo una lacrima .

(anziano)-riposati cara, riposati che ne hai bisogno- e mi copre.

Mi addormendo ...sperando di non svegliarmi mai piú.

Ho paura.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora