capitolo 3

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Respira e sorridi.
Era ciò che avevo deciso di fare.
Al diavolo le paranoie, le illusioni i pensieri.
Qui ed ora.
Sempre.

Alex mi accompagnò a casa.
L'auto sfrecciava tra le vie larghissime della città mentre io cercavo di trovare un senso a ciò che fino a quella sera avevo vissuto.

"Siamo arrivate" si lasciò sfuggire.

"Sì, siamo arrivate" dissi con una intrepida malinconia.

"Ricordati di avvisare Annie.. sarà sicuramente in pensiero"

"Lo farò Alex..E tu cosa farai ora?"  le chiesi barcollando

"Nulla, andrò a casa. E tu invece cosa farai Piper?"

" Nulla.."

" Davvero?"

" Sì anzi no, forse, cercherò semplicemente di metabolizzare questa serata, credo sia molto importante"

"Credo che lo farò anch'io anche se è quasi l'alba ormai"

"È vero, non ci avevo fatto caso. Vai ora, torna a casa e cerca di dormire un po'. "

"Va bene ma se vorrai tornerò domani o qualsiasi altro giorno. Chiamami se vuoi,  il mio numero è sempre lo stesso"

"Va bene. Torna a casa ora e prova a dormire un poco.. mi raccomando"

Scesi dall'auto dopo aver guardato attentamente i suoi occhi, quegli stessi occhi in cui mi sono sempre persa.

Pov Alex

La vidi scendere dalla mia auto e in quel preciso istante cercai di respirare più forte e a lungo il suo profumo. Volevo far mio ogni granello della sua fragranza, ogni goccia della sua pelle. Volevo sentirmi a casa e ci riuscivo solo con lei.
Spesso è più difficile ammettere la reale verità che raccontare a se stessi e agli altri una bugia e tutto questo semplicemente perché quello che si ha dentro ci spaventa.
A volte si preferisce fingere, ignorare, allontanare, piuttosto che affrontare la realtà.
Io avevo fatto quell'errore.
Mandai via il sentimento piuttosto che ammetterlo.
Ero stata una vigliacca ma, con il tempo, avevo capito che era necessario riavvicinare l'anima, lo sguardo e il battito del cuore.

Dovevo cambiare ma, non per piacere ma al contrario per migliorarmi; non dovevo più aver  paura, dovevo  trasformarmi.
Con il tempo ho capito che solo la mia Piper ci sarebbe riuscita, solo lei mi avrebbe aiutato realmente perché per farsi ascoltare e per comunicare le parole non bastano e non bastano nemmeno buone orecchie ma solo un sentimento puro.
Piper era questo.
Lei era anima pura.
La sua voce era talmente vera da riuscire a sovrastare il rumore di qualsiasi bugia; i suoi occhi erano talmente limpidi da poter raccontare una vita intera annullando ogni timida malinconia; la sua anima era specchio fedele di ogni mia piccola e grande gioia, di ogni pensiero, paura, emozione ma soprattutto ogni sentimento.

Misi in moto l'auto solo dopo averla vista entrare in casa.
Una parte di me avrebbe voluto seguirla l'altra invece capiva che non sarebbe stato giusto, che avrebbe dovuto dormire e che era necessario darle il tempo per metabolizzare tutto, lei doveva ritrovare nei cassetti del cuore tutto ciò che eravamo.

Le note di una musica familiare risuonavano nella mia macchina mentre il pensiero di Piper mi balzava costantemente in mente.

Tornai in quella casa che ora più che mai non sentivo mia.
Mi tolsi i vestiti per poi entrare in doccia.
L'acqua calda bagnava il mio corpo mentre le mie lacrime bagnavano il mio cuore.
Come si può essere così stupidi?
Come si può permettere alla follia di rovinare tutto?
Ero lì ferma immobile, incapace di realizzare la serata appena trascorsa. Avevo imparato con il tempo ad apprezzare persone che mai avrei immaginato nella mia vita, avevo smesso di pensare ad altre che non credevo di poter dimenticare, avevo scaraventato via amicizie che erano risultate irrisorie e avevo capito che nulla di ciò che diamo ritorna indietro semplicemente perché i legami, i sentimenti non si comandano;  tutto è affidato al caso e non esiste lo stesso metro di misura. Però di una cosa ero certa: i miei difetti sono direttamente proporzionali ai miei pregi.. avevo sbagliato ma potevo,volevo e dovevo rimediare.
Avvolsi il mio corpo nell'accappatoio morbido e mi sdraiai sul letto.
Chiusi gli occhi per un attimo, il tempo necessario per sognarla.
Lei era con me, mi guardava e sorrideva.
Era felice.
Ero felice.
Tutto ciò che avevo intorno era irrilevante ora perché  il nostro "noi" rientrava nel mio tutto.. "noi" era inspiegabilmente il centro di ogni cosa, era l'unica cosa importante.
Nel sogno, le sue mani erano intrecciate alle mie.
Non potevo immaginare che cosa fosse l'amore per gli altri, che cosa fosse il sentimento, io sapevo soltanto che per me lei, Piper, era la serenità. La sua presenza non solo mi calmava ma mi riparava, mi salvava.
Lei era magia, magia allo stato puro.

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