~addio Busan~

42 1 0
                                    

Sono Yeon, ho 17 anni e frequento il liceo scientifico di Busan, o almeno frequentavo.
Mio padre è il capo della mafia e quindi sono una ragazza ricca e popolare nella scuola e amata dai ragazzi, questo sarebbe il sogno di ogni ragazza ma non il mio la mia vita è orrenda, più volte ho pensato al suicidio, mia madre non esiste più, se ne andata quando avevo 9 anni è stata uccisa ma no so da chi, mio padre mi fa vivere la peggior vita di sempre, quindi avere i soldi  no fa avere una vita perfetta.
Oggi devo cambiare città perché mio padre deve fare alcuni lavori a Seul, lo devo ammettere Seul è bella periferia ma non sono molto felice, sono asociale e quindi non ho amici anche se tutti lo vogliono essere, ma mi dispiacerebbe comunque abbandonare  quella città.
Papà di Yeon (chiamiamolo kim Suji): Yeon sbrigati a preparare  quelle maledette valigie!
Yeon: si ho finito arrivo!
Saliamo sulla macchina e ci dirigiamo verso Seul, non capisco perché ogni viaggio che dobbiamo fare tutti gli uomini che lavorano da mio padre ci debbano seguire su macchine e motorini neri, io odio questa cosa perché mi sento osservata, ma non ci posso fare niente
.           
Xx: Yeon! Alzati siamo arrivati!~ è mio padre  che mi dice di alzarmi, quindi ho dormito per tutto il viaggio, be meglio, così evito di fare conversazione con mio padre.
Siamo a casa nostra è una villa enorme, ma io uso solo la mia stanza per metterci i vestiti, vado a dormire da Suga, il mio migliore amico (non pensate male pervertite), sono felice di incontralo e lui mi può ospitare a casa sua perché sa che non mi fido di mio padre, lui si ubriaca sempre e potrebbe uccidermi durante la notte e questo Suga lo sa quindi ha lasciato una stanza di casa sua libera (Suga a anche una casa a Seul).

XX: Yeon ciao! Come stai!
Sento una voce familiare urlare il mio nome, mi giri è vedo Suga, sono felicissima di rivederlo, il fatto che lui abita a Seul e non a Busan ci impedisce di incontrarci spesso
Io: Suga! Mi sei mancato moltissimo!
Dico abbracciandolo
Suga: anche io piccola allora che fai dormi a casa tua o a caaa mia nel caso ti ho lasciato una stanza libera
Io: grazie! Prendo i miei vestiti per domani, i miei libri per la scuola è vengo

Una volta preso tutto salgo nella macchina si Suga e ci dirigiamo a casa sua, non mi importa del parere di mio papà perché se resto in quella casa finirò per litigare con lui molte volte e lui finirebbe per picchiarmi e fa molto male

🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥
Ciao raga! Questo è l'inizio della mia prima storia spero che vi piaccia, cercherò di aggiornare il più presto possibile

Anche la mafia amaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora