vienimi a prendere, ti prego

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Jungkook si era preparato per quell'appuntamento. Niente di troppo formale o casual, una semplice camicia e via.

Aveva passato tutta la notte con Taehyung, ed era stato magnifico. Le parole del maggiore lo avevano colpito.
Era suo.
E non voleva essere di nessun altro.

da: xiumin
sono qui sotto

Jungkook sbuffò.
Non voleva andare veramente e infatti, si stava pentendo di quella scelta. Avrebbe preferito passare il tempo scopando Taehyung. Mentre scendeva le scale decise di inviare un messsggio prima di spegnere il telefono.

a: taehyung
Avrei preferito non andarci e stare con te

Spense il telefono e aprì la porta, ma Jungkook doveva soltanto aspettare qualche secondo per leggere la risposta del maggiore che non tardò ad arrivare, che gli avrebbe salvato la vita.

da: taehyung
allora vieni da me, per favore

Ma Xiumin era davanti a lui. Il profumo che aveva indossato penetrò nelle narici del piccolo dandogli leggermente fastidioso. Odiava gli odori troppo forti.
Arricciò il naso e il nero aggrottò le sopracciglia. «C'è qualche problema?»

«No, non sono abituato agli odori forti, tutto qua.» Xiumin sorrise leggermente imbarazzato e portò Jungkook alla macchina.

Xiumin aprì la portiera per far sedere Jungkook come un vero gentiluomo, ma ricevette solo un'occhiata stranita da quest'ultimo.

Jungkook neanche si rese conto di come era vestito, era fin troppo elegante.
Giacca e cravatta, seriamente?
«Perdonami per non avertelo detto, ma sei davvero bellissimo stasera.»

«Grazie.» rispose semplicemente.
Non voleva illuderlo, non voleva nemmeno usarlo. Voleva soltanto finire subito la serata. Negli anni non aveva mai dato peso alle persone e alle relazioni con esse. Le vedeva superficiali, occasionali.
Non aveva mai preso nulla di serio, finché non conobbe i suoi attuali amici.

Quando vide il suo migliore amico Jimin, essere bullizzato per il suo orientamento sessuale, si chiuse un po' in se stesso.
Davvero venivi giudicato per essere te stesso? Aveva paura, è vero.
Non sopportava vedere l'immagine di un piccolo bimbo biondo in lacrime con le ginocchia al petto che chiedeva scusa per ciò che era. Promise a se stesso che non avrebbe perdonato, non avrebbe scusato più le cattiverie del mondo.

In qualche modo, aveva creato una barriera tra lui e le persone. Le usava a suo piacimento, e poi le buttava via.
Aveva visto il genere umano farlo con i suoi amici e non avrebbero di certo risparmiato lui.

«Ti porto a mangiare qualcosa fuori e poi vediamo un film a casa mia, va bene?»

Xiumin lo richiamò dal suo trans. Lo guardava con i suoi occhioni da volpe, incurante di quelle che erano le sue vere idee. Forse Jungkook avrebbe fatto meglio a lasciare il telefono accesso, perché dall'altra parte c'era qualcuno che lo stava aspettando con ansia.

;;

I due ragazzi arrivarono ad un ristorante abbastanza 'chic', entrarono ordinando qualche primo piatto.
La conversazione era molto piatta, Xiumin parlava continuamente non lasciando parlare Jungkook, non che avesse così tanta voglia di rispondere.

«Allora Jungkook.. ho sentito delle voci che ti vedi con Taehyung, è vero?»

Jungkook parve sorpreso da quella domanda. Non voleva che si sapesse in giro che avesse una scopamicizia.
E poi, possibile che in ogni occasione doveva pensare a lui? Basta!

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