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"Si ho capito, adesso scendo."
Urlò Jimin a sua madre, finendo di sistemare le ultime cose nel suo borsone.
Dopo averlo fatto, andò in cucina dove c'era la madre intenta a sistemare la tavola per far pranzare i due fratelli.

"A che ora gli allenamenti?" chiese il maggiore iniziando a mangiare.
"Alle sei, questa volta ci sarai?" domandò il biondo bevendo dell'acqua.
"Non mi va"
Jimin lo guardò confuso cercando di capire perchè il fratello non volesse mai andare agli allenamenti.
"Capisci che tra qualche settimana ci sarà la partita di basket?"
Gli fece notare il minore al più grande, cercando di farlo ragionare.
"Neanche mi interessa questa partita. Mi sono iscritto solo per papà, perchè piaceva a lui e volevo renderlo felice. Adesso che non c'è più, posso ritornare a fare quello che facevo prima." aggiunse con un tono molto deluso.
"Fa come credi" Jimin lasciò stare e continuò a mangiare.

Come ogni pomeriggio, Jimin finì di mangiare e si chiuse in camera a leggere qualche libro.
Quando aprii le tende della finestra, si accorse di un particolare.
C'erano delle persone che stavano traslocando nella casa accanto, poteva vedere un uomo e una donna che sistemavano tutto ciò che avevano davanti. Il biondo, non facendoci caso, tornò sui libri.
Ad un certo punto, alzando la testa, notò qualcosa, o meglio, qualcuno.

ɴᴇɪɢʜʙᴏᴜʀ ; ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora