Sono malato di cazzo

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Andai silenziosamente in camera mia.

Non mi andava di aprire le luci,anche perchè non dovevo svegliare mia madre.

Lei non doveva sapere che io ero uscito mentre lei dormiva da un pezzo.

Dovevo sfogarmi,volevo farlo.

Non mi importa quanto "contro Cristo" fosse

Sì,ero davvero fuggito come ogni sera per andare al pub dei gay per guardare i ragazzi cavalcarsi mentre io stavo lì, con la sigaretta in mano e del alcool nell'altra

È divertente guardarli e sentirli, i loro gemiti e lamenti sono musica per me

Ho il cazzo duro,come sempre.

Mi tuffai sul letto e mi spogliai di quei stretti pantaloni,poi dei boxer e li lanciai da qualche parte

Mi sbottonai la camicia e aprii le gambe da far invidia alle bimbette che fanno danza

Poi avvolsi il cazzo con le mani e chiusi gli occhi ripensando alle scene che ho visto al pub

Ripensai ai lamenti dei ragazzi più giovani,meno esperti,meno preparati,più innocenti

Erano quelli che mi attiravano di più

Le loro vocine così dolci,così acute,così...stuprabili

Morsi il cuscino cercando di trattenermi dal gemere

Strinsi forte i denti

Mentre una mano faceva il lavoretto con l'altra mi graffiai l'interno coscia,mi divertivo così

Il dolore e il piacere...la combinazione perfetta

Immaginai di avere un culo davanti,uno stretto e rossastro

Presi come modello per il mio sogno erotico un ragazzo che avevo visto proprio oggi

Immaginai di metterlo nel suo culo e di masturbarlo allo stesso momento

Sentii la mia saliva sgocciolare

Quando lo raggiunsi venni sul letto ma non mi importava,volevo di più

Presi il tablet dalla scrivania e andai su un sito porno gay

Ne trovai uno e misi le cuffie

Mi segai ancora e poi ancora,poi mi addormentai senza nulla addosso

Alla faccia di quella credente di mia madre e alle sue stupidissime regole

God,fuck meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora