Capitolo 1 Preparazione

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Oggi è il giorno della mietitura.

Oggi verranno prelevati un ragazzo e una ragazza da ogni distretto.

Non avrà importanza se avranno solamente dodici anni. Verranno presi, strappati alle famiglie e verranno mollati in un'arena in cui l'unico scopo sarà uscirne vivi.

Molti scapperanno e si nasconderanno, altri si alleeranno e semineranno terrore negli altri tributi.

Qui a Panem è così. Capitol City pensa che sia una forma di divertimento. Beh, perché è facile stare a guardare.

Oggi nei distretti ci sarà un grandissimo via vai tra madri che piangono, padri che cercano di consolare i figli spaventati.

Ma nel mio distretto è diverso. Qui tutti pregano che esca il nome del figlio in modo che possa portare onore. Qui nel Distretto 1 non conta molto il fatto di separarsi. Qui conta solamente l'onore.

Io mi chiamo Amber Rosewood, 16 anni.

Ho i capelli lunghi e mossi, castani, gli occhi scuri e tanta, tantissima paura.

Paura che questo sia il mio ultimo giorno qui, paura che non rivedrò più questo orribile posto.

Sto qui, seduta su uno strapiombo. A pensare, pensare che forse questo schifo non è poi così male, dopotutto. D'altronde questo è uno dei distretti più ricchi di Panem e negli Hunger Games siamo sempre i favoriti e per la prima parte dei giochi siamo apposto perché ci si allea ma quando si arriva verso la fine si scatena l'inferno.

A contrario di molti nella mia famiglia è mia madre la più elettrizzata per gli Hunger Games. Probabilmente ha infilato qualche biglietto in più con il mio nome sperando che esca.

Non la sopporto. Mio padre è più tranquillo. Ma anche lui sarebbe felice se uscisse il mio nome, credo.

Guardo l'orologio e mi accorgo che sono già le 7:30 e dato che la Mietitura comincia alle 10:00 in punto è meglio che vada a casa a prepararmi.

***

Sono arrivata a casa e salgo velocemente in doccia. Quando sono sotto comincio a pensare al pericolo imminente. Ho paura, è il primo anno che ho così paura.

Comincio a mordermi il labbro inferiore fino a che non sanguina.

Mi sciacquo via tutto il sapone e esco avvolgendomi nell'accappatoio azzurro. Vado nella mia stanza e guardo l'abito che c'è appeso al mio armadio. È a righe bianche e nere, stretto fino al busto per poi scendere fino a sotto le ginocchia in una gonna morbida. Che sollievo, mia madre si è trattenuta. Un anno si era fissata che io avrei dovuto indossare un abitino rosa elettrico cucito da lei. Fortunatamente mio padre l'aveva fermata.

Mi infilo il vestito e le ballerine basse nere.

Scendo giù e mia madre mi sorride e mi tira indietro dei ciuffi di capelli facendomi una coda alta dietro il capo.

Lancio indietro le ciocche della frangia che mia madre ha lasciato libere.

È ora di andare. La Mietitura dei 72esimi Hunger Games sta per iniziare.

E che possa la fortuna essere sempre a vostro favore ...si, come no.

The 72th Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora