Capitolo Due - Lily

5K 192 0
                                    

Stronza frigida, verginella frigida e persino pezzente frigida... non importava quale fosse il nome, l'aggettivo era sempre frigida. E a me andava bene così. La mia vita al liceo era stata una tortura, un conto alla rovescia inesorabile che portava dritto dritto alla vita che qualcun altro aveva programmato per me. Studiavo, per lo più, e leggevo. Ma non avevo amici. Samantha frequentava un orrendo liceo femminile e io mi ero rifiutata di andarci, quindi non potevo contare neanche su di lei. L'unico che non odiavo era Jaxon Clark, la mia prima e unica cotta, il mio fedele amico d'infanzia. Tutto era perfetto, fino a quando i nostri genitori litigarono, senza apparente motivo, e ci separarono. Da allora in classe ci stuzzicavamo e in corridoio facevamo di tutto per evitarci, ma le rare volte in cui ci incontravamo nel nostro giardino segreto tutto era diverso, lì potevamo essere davvero noi stessi.

Poi però la sua popolarità crebbe, lui divenne una star del football, io rimasi la verginella frigida dell'alta società e quei rari momenti finirono. Il passato, però, non si era dimenticato di noi e tornò a bussare alla nostra porta.

Fu lì che il nostro rapporto si spezzò. Una volta per tutte.

Se avevo sperato che, nonostante le decisioni dei nostri genitori, io e Jax saremo rimasti amici? Sì, mille volte.

Se sapevo già che ci avrei rimesso il cuore? No, ma quando ti innamori a otto anni cosa vuoi saperne dell'amore? Cosa possono saperne due bambini che avevano tutto e volevano solo accontentarsi di niente?

Jaxon Clark era tutto per me, ma prestate attenzione... era è la parola chiave della storia.


Un anno prima...


«Lily, abbiamo preso i contatti con i Rogers. Elizabeth ha una casa molto grande a pochi passi dal college, così tu e Samantha non dovrete separarvi e potrete vivere insieme.»

Ignoro bellamente mia madre e mi concentro sul libro che sto leggendo: un giallo, hanno appena accusato il giardiniere.

«Mi hai sentita, Lily?»

Sbagliano, è stato il fratellastro. Uno psicopatico che prima se l'è scopata per bene e poi l'ha bruciata nell'acido.

«Chiamerò i genitori di Samantha e mi organizzerò direttamente con loro visto il tuo scarso interesse.»

Sembra di avere una mosca che continua imperterrita a ronzarmi nelle orecchie.

«Mamma, ho capito. Beth ospiterà me e Sam. Ho forse mai avuto voce in capitolo riguardo il mio futuro accademico?», le chiedo sarcastica.

Mia madre finge anche di pensarci su, poi mi sorride e pronuncia l'ennesima sentenza. «No tesoro, mai avuta.»

Annuisco pesantemente e torno a concentrarmi sul romanzo.

«Com'è andata a scuola?», insiste. Non ha mai - dico mai - voluto instaurare un vero legame con me, quindi perché continuare questa farsa?

«Al solito, mamma. Passo il mio tempo a pomiciare con Jaxon Clark nascosta nei bagni» ribatto.

Stringe le labbra, per nulla divertita. «Sai bene che non voglio che frequenti quel ragazzo, non va bene per te.»

Alzo gli occhi al cielo. «Mi dirai mai il perché? Un tempo sembrava andare più che bene.»

«Un tempo le cose erano diverse» mi fredda, poi se ne va. Ed è lì che mi viene un'idea. Lancio il libro sul letto e afferro il cellulare.


Vediamoci al solito posto tra mezz'ora.


«Sam, dove sei?», chiedo rapida stringendo il cellulare all'orecchio.

La mia amica ridacchia. «Ciao anche a te. Sono dalla parrucchiera, ne avrò per almeno un'ora. Perché?»

Sorrido. «Ho un'idea, ma devi coprirmi.»

Il gemito di sofferenza che le sfugge la dice lunga su quanta pazienza le sia rimasta.

«Che hai in mente?», chiede.

«Mia madre ha parlato con i tuoi genitori. Tua sorella Beth si è offerta di ospitarci per tutto il periodo del college. Ne sapevi niente?», indago.

Sbuffa scocciata. «Accidenti a Beth. No, chissà cosa le avrà promesso papà in cambio» si lamenta.

Ghigno. «Allora devi aiutarmi.»

«Cosa ti serve?»

La rivalità tra Beth e Sam a volte torna utile.

«Tra mezz'ora io verrò nel tuo salone e ti farò compagnia finché non avrai finito, ok?», le spiego.

«Lily, ma non sono sola. C'è altra gente, come faccio?»

«Lamentati e fatti spostare nell'altra sala. Fa' qualcosa, io devo uscire di casa e mia madre non deve avere sospetti» la obbligo.

«Dove devi andare?», chiede preoccupata.

«Da chi può aiutarmi a riprendere in mano la mia vita.»

Senza te sono guaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora