Capitolo 1

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Il giardiniere era intento nella potatura delle siepi che traboccavano di mirto e di alloro.
Virginia contemplava l'idillio nato dalle carte d'autore su cui era curva ormai da ore.
«Buongiornissimo» esclamò il giardiniere, avvicinandosi alla sua finestra. Virginia trasalì e, dal profondo del suo cuore si sentì in dovere di esternare la sua interiorità: «Non vicino alla finestra!»
L'aiutante del giardiniere, pertanto, scoppiò in lacrime, vicino al davanzale della vicina. Virginia volse la sua attenzione sui libri che stava studiando e si soffermò su una citazione particolare: come quando l'araldo annunciò il consiglio al consigliere che essere il consiglio era al consigliere.

Pura poesia. A Virginia sembrò di sentire la voce di un suo caro amico che diceva: «La forma è chiara e corretta»
Ad un tratto, iniziò a percepire insofferenza nei confronti del suo studio "matto e disperatissimo" e decise di recarsi presso l'abitazione di una cara amica, Angela. Quando la donna comparve davanti al suo uscio, accolse la compagna dicendo:«Quelli con un divertimento depravato non sono depravati veri?».
E poi ritornò al suo stato di estasi, dovuto a sostanze particolari.
All'improvviso, una voce risuonò nell'aere e lei capì subito chi fosse, con sua grande disperazione. «Buongiorno, regina delle nevi» scherzò Giuseppe, detto "il pezzente", dal momento che sfoggiava i suoi classici maglioni colorati di tonalità campestri.

Oh, no! pensò Virginia.

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