Rêve fané

356 16 13
                                    

Il salotto della Regina ha sempre musica nell'aria

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
















Il salotto della Regina ha sempre musica nell'aria. Il clavicembalo è il favorito di quel ventaglio damascato di gonne, di piume sui cappelli e bastoni intarsiati. Il gioco delle sciarade viene chiuso, si passa a quelle note allegre, incalzanti. Le spalle ti s'irrigidiscono sotto i bottoni d'oro, il tuo sorriso si fa decoro e t'alzi, chiedi venia, vado a prendere un poco d'aria nei vostri bei giardini, la sera fresca e loro... loro dicono tornate presto, o caro duca.

Sai di doverlo fare, le ore della tua vita non t'appartengono, non hai scusa.

Ma almeno questo no, non resti a sopportarlo: scivoli tra i giovani conti incipriati e le dame preziose, via dalle loro voci acute e le poesie vane. Via da quel canto, dalle note oziose.


Dans les jardins de mon père

Les lilas sont fleuris

Tous les oiseaux du monde

Y viennent faire leur nid


Come ti seguono, quei versi. Come s'artigliano al fondo del mantello.


La caille, la tourterelle

Et la jolie perdrix


A cena è stata servita pernice, la pelle ambrata e le more e i tartufi intorno come brillanti, collana. Quel lusso l'hai mangiato come ogni altro che ti vien dato, anche a questo il tuo stomaco si torce e s'allontana. Chiede il digiuno dei giorni di Arras, supplizio reso onore dalla voce dolce di lei che credevi sole, ma lei, lei... lei non è che un canto di colomba.

Tu volevi il cigno selvatico di Guascogna, aggrapparti alle sue ali, strapparle e farle tue. Portami via da qui, ti prego. Ti chiedo. Ora le uniche piume che tocchi son quelle bigie e stanche del tuo cappello, ma una volta – ti piace credere, e solo credo resta perché davvero non rammenti – erano bianche.


La caille, la tourterelle

Et la jolie perdrix

Et ma jolie colombe,

Qui chante jour et nuit


Mi avete perdonato?

L'hai chiesto a Rossana, al convento in quel giorno dannato, e lei ha dato un sì. Dopo averle tolto l'amore. Averle tolto quindici anni ai capelli biondi e al sorriso dolce. Ma il duca de Grammont è un uomo egoista, lo sai bene quando ti specchi e non ti guardi negli occhi, lo sai, per quello chiedi perdono. Hai bisogno di dormire la notte, dormire senza aver quel sussurro al cuore che dice no, no, non è giusto. Le cose non sono giuste, non vanno bene, non così. Svegliati, svegliati, esci a cercar conforto nella notte, nel vino, nel gioco di carte e nei nastri e nei velluti e nei broccati e nei belletti fino a vomitare. Non importa se dormano gli altri, quel che sai è che tu non riesci.

Rêve fanéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora