Choose me.

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Quando piove il mondo si spegne.
Non si sentono rumori, se non le gocce di pioggia torrenziale che battono sull'asfalto o sui vetri delle finestre, provocando quel gradevole rumore che riempie il silenzio.

Affacciarsi alla finestra piena di gocce e scorgere ombrelli colorati, coppie che corrono per ripararsi sotto ad un portico, ridendo e baciandosi, attendendo che il temporale si plachi.

Quel silenzio innaturale che opprime tutto rendendo il clima più leggero.

Il cielo grigio come la tempesta, coperto di nuvole che buttavano fuori acqua, come a piangerla, a liberarsi da un qualcosa che si erano tenute dentro per troppo tempo.

Come Izuku.

Era rimasto sulla soglia di casa, mentre un temporale si abbatteva incessante e violento sulla città.

Quegli occhi resi scuri dal buio di quel giorno privo di luce, non volevano saperne di essere tristi.
Non ne avevano motivo.

Tutto ciò che aveva in mano era una cosa del tutto inaspettata.

Leggeva e rileggeva quella lettera, rigirandola tra le dita, come per avere la certezza e la conferma che tutto ciò non fosse solo uno stupido e crudele sogno.

Si sorprese della leggerezza in cui il mittente avesse espresso per iscritto -cosa assolutamente non semplice- ciò che provava senza ammetterlo direttamente.

Trovando i giusti termini e i giusti giri di parole, per non mettere in difficoltà o in imbarazzo sia se stesso che il ricevente.

E quelle poche parole, gli scaldarono il cuore, facendolo sorridere.

"Posso essere tutto ciò che gli altri pensano.
Uno stronzo, un menefreghista, un idiota, un bastardo, un frocio.
Posso essere di tutto.
Magari lo sono davvero, ma non me ne vergogno.
Solo una cosa ti posso dire: ho un cuore.
Può non sembrare, ma in realtà ce l'ho.
Un cuore che, da quando i miei occhi si son posati su di te, ha cominciato a pomparmi nel petto, come volesse uscirne per unirsi al tuo.
E tu, con il tuo solo sorriso e il tuo solo sguardo, sei riuscito a trovarlo dietro a quelle mura che gli avevo eretto attorno per proteggerlo, timoroso di ritrovarlo di nuovo spezzato.
Sei riuscito a togliermi quella maschera di indifferenza che avevo posato sul mio viso da anni, e che ho sempre usato per cercare di allontanare gli altri.
Ma tu, tu, cocciuto come sei, non ti sei arreso.
Sei riuscito a scalare quelle mura ed entrare nel mio essere, facendo di me il tuo schiavo.
Schiavo del tuo profumo, del tuo sorriso, di te.
Io ti ho già scelto.
Perciò ti prego
Tu scegli me."

La lettera ricevuta era anonima, ma non si chiese neppure da chi fosse arrivata, poiché già conosceva la risposta.

Incurante del fatto che fuori piovesse, uscì di casa privo di ombrello, con solo una giacca in pelle per infilare chiavi e telefono.

La pioggia gli scorreva addosso bagnandolo da capo a piedi.
Correva, ignorando gli insulti e le occhiatacce della gente quando prendeva in pieno una pozzanghera, bagnandoli.

Dopo quasi 5 minuti di corsa, svoltò l'angolo, trovandosi davanti la casa della persona che desiderava più di chiunque altro.

-

Era immerso nei suoi pensieri, Todoroki.

Disteso sul letto, a guardare il soffitto che improvvisamente diventò interessante.

Choose me. |Tododeku|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora