Ebbene si eccomi tornata con una nuovo punto all'ordine del giorno.
Questa volta come avrete intuito è il turno di Parigi.
Eh sì, la celeberrima capitale francese, città dell' amore, della moda e luogo iconico che fa parte dell'immaginario collettivo (soprattutto delle giovani donzelle).
Invece l'unica cosa che ci fa capire che il film è ambientato in questa particolare città è una rapida ripresa alla Torre Eiffel.
Ovviamente il nome della capitale viene nominato più e più volte all'interno della pellicola, ma non è quello il punto.
Sebbene si sarebbero ricalati dei filoni già percorsi da film del passato si sarebbero potute utilizzare location immaginifiche quali: il museo del Louvre o Notre Dame, ma Parigi non limita la sua ricchezza culturale a questi tre monumenti, non servono più di cinque minuti su google per consultare la lista dei celebri musei parigini.
Certo magia e musei, non hanno nulla in comune e probabilmente avete ragione, ma se l'ingresso alla Parigi magica fosse stato celato dietro le Ninfee di Monet l'avrei preferito di gran lunga a quella statua anonima che è stata utilizzata.
Anche se più di tutto mi spiace che non sia stato utilizzato il quartiere di Montmartre, quello del Moulin Rouge per intenderci, dove in passato si riunivano gli artisti e tutti coloro che manifestavano dissenso per le norme imposte dalla società.
Non giriamoci intorno, questo secondo film è infarcito di diversità e outsider, e l'intera comunità magica nei primi del 900' ce l'hanno mostrata come ghettizzata, quindi l'avrei visto il luogo adatto dove ambientare il film, o almeno la casa di Nicolas Flamel per sottolineare il fatto che la sua casa fosse un luogo in cui chiunque ne avesse bisogno avrebbe trovato ospitalità.
Per oggi la finisco qui, ma ci vediamo prestissimo.
CRIMINE: Parigi
CAPI D'ACCUSA: La fiera delle banalità.
GRAVITA': 3/5
SENTENZA: Ghigliottina
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100 COSE CHE NON VANNO CON: I Crimini di Grindelwald
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