Capitolo uno

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Forse alla festa di fine anno non ci sarei dovuto andare. No, mai più, mi dissi. C'era troppa gente, odiavo sentire il sudore e la puzza delle altre persone addosso, e quel locale era sicuramente troppo piccolo per ospitare quasi tutti i ragazzi della scuola.

Non amavo bere e tra quella banda di ubriaconi mi sentivo a disagio, quasi imbarazzato. Ma di sicuro non avrei cambiato me stesso per essere accettato nel gruppo. Le ragazze più sexy della scuola continuavano a fissarmi, a passarmi vicino sussurando "hey Louis" ma non capivano che poco mi importava di loro. Sono gay, gallinelle.

Avrei voluto urlarlo in faccia ad ognuna, per farle rimanere di merda.

Ma le ignoravo e mi divertivo pure, ormai ero abituato a queste scene.

Per questo motivo dopo i miei rifiuti lo stupore incorniciava i visi dei ragazzi che, sopraffatti dall'invidia, si chiedevano come mai ingnorassi quelle belle fanciulle. E io sogghignavo, tenetevele pure cari.

La festa continuò con il suo far noioso, almeno per me. Io proprio non riuscivo a divertirmi, però non volevo deludere Zayn, uno dei miei migliori amici, che mi aveva pregato un ginocchio per venire assieme a lui e Liam, il suo compagno.

"Dai Lou, ti prego vedrai che passerai una bella serata assieme a noi" mi aveva pregato il moro, ma alla fine non fu proprio così, dato che passò tutta la serata a pomiciare con Liam.

Spesso saltavo raduni e feste che riguardavano la scuola, quindi mi convinsi che la mia presenza avrebbe fatto capire a tutti che esistevo ancora.

Andai in cerca di Niall, speravo che almeno lui mi tenesse un po' di compagnia, ma invece era al tavolo degli spuntini a gustarsi un tramezzino. Strano, pensai ironicamente.

"Ah quindi preferisci il cibo a me caro Niall?" gli dissi sorridendo.

"Avevi dubbi?" mi rispose, ed entrambi scoppiammo in una risata.

Dove avrei trovato un altro come lui?

Decisi di uscire a prendere una boccata d'aria, perché il forte odore della gente mi stava davvero nauseando. Un po' di fresco finalmente, pensai. Infatti l'aria gelida della notte mi colpì subito, graffiandomi le guance, tanto fredda che era.

Mi sedetti per terra appoggiando la schiena al muro e accesi una sigaretta, il rimedio migliore ad ogni cosa.

Chissà cosa stavano combinando i ragazzi là dentro, ma decisi di non indagare dato che là fuori la tranquillità sovrastava.

Ed era quello di cui avevo bisogno.

"Ehi" sussurrò qualcuno.

Non ero solo.

Kiss him againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora