Prologo

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Sento delle voci provenire dalla stanza accanto alla mia. Sono confuse. Non distinguo bene le parole.

C'è molto rumore, chissà cosa succede...

Apro lentamente gli occhi, guardandomi intorno, ma non noto nulla di famigliare. Tutto è avvolto nell'oscurità. L'unico bagliore di luce proviene dalla finestra stranamente sbarrata.

Intravedo nell'ombra un ragazzo appoggiato alla parete, sembra mi stia osservando. Non amo essere guardata mentre dormo, non sono proprio il massimo dello spettacolo! Provate ad immaginare un orso ammaestrato che dorme a pancia in giù su un letto tremendamente comodo... ecco quella sono io!

Cerco di mettermi seduta, ma una fitta al fianco mi costringe a rimettermi nella posizione iniziale. La mia faccia si contrae in una smorfia di dolore. Chiudo gli occhi ispirando profondamente l'aria di questa stanza e mi sembra quasi di sentirlo: l'odore del prato appena tagliato, delle torte che preparavo insieme a mia nonna, così dolce e premurosa nei miei confronti, del ruscello vicino a casa... tutto sembra così fantastico che per un attimo mi dimentico del luogo dove mi trovo, del fatto che potrei essere in pericolo, che potrei morire nel giro di qualche ora.

Il rumore di una porta che sbatte riporta la mia mente in quella triste stanza. Il ragazzo che poco fa era con le spalle appoggiate al muro è sparito lasciando dietro di se una scia di profumo. Sospiro rumorosamente.

Che tipo di problemi ha esattamente quel ragazzo...?!

Mi guardo intorno e mi accorgo di essere rimasta sola. Resto un secondo in più in silenzio ad assaporare la tranquillità di quel momento.

Adesso che ci penso non sento più nessuno parlare...

Basta, ho deciso, non posso più restare qui. Mi alzo facendo attenzione a non fare il minimo rumore ma, come da copione, ci pensa il letto emettendo un suono simile ad un urlo stridulo tradendo così la mia fiducia. Sorrido al pensiero di un'alleanza tra me e il letto uniti per trovare una via di fuga da questo posto e forse anche.... Scuoto la testa.

Come mi vengono certe idee in una situazione come questa?! Credo che più tempo passo rinchiusa in questo posto più la mia sanità mentale scenda...

Mi muovo in punta dei piedi cercando di fare attenzione a non inciampare sui miei stessi passi. So di non essere sola. Il mio cuore batte velocemente e il mio respiro è affannoso, come dopo una corsa. Non pensavo di essere così agitata. Delle gocce di sudore scendono dalla fronte fino a percorrermi tutta la faccia. Sembra che la temperatura sia improvvisamente aumentata di colpo. La sensazione di leggerezza che provavo prima è sparita esattamente come il mio coraggio. In meno di 10 secondi mi trovo davanti alla porta di legno.

Ora o mai più.

Prendo un respiro profondo, allungo la mano, giro la maniglia e .... nulla, non succede nulla. Un'ondata di disperazione e ansia mi pervade. Le mie gambe iniziano a tremare pericolosamente non reggendo così il mio peso. Cado producendo un rumore che echeggia nella stanza. Presa dall'agitazione inizio a prendere a pugni la porta ancora, ancora, ancora e ancora fino a che l'odore del sangue non mi blocca.

Mi guardo le mani e non posso che provare un certo disgusto a vederle così. Le mie nocche sono marcate da profondi graffi provocate dal legno della porta, dalle quali esce una quantità impressionante di sangue. Distolgo lo sguardo. Io e quel liquido viscido non andiamo d'accordo. Solo la vista mi provoca la nausea, figuriamoci poi l'odore! Con tutti i film polizieschi che ho guardato sono più o meno abituata, ma... ad dirla tutta... io... Basta devo calmarmi e subito!

ᴍʏ ᴅᴇᴍᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora