Capitolo 1

59 5 2
                                    

"Feels like we're on the edge right now
I wish that I could say I'm proud
I'm sorry that I let you down
Let you down
All these voices in my head get loud
I wish that I could shut them out
I'm sorry tha..."

La sveglia parte a tamburo nella mia stanza rompendo così il silenzio che ormai regnava incontrastato.

Picchio il telefono violentemente e dopo qualche pugno, e un paio di minacce, quella suoneria infernale si ferma.

Sabato.
Sabato mattina.
Ore 7:30.
Fuori dalla mia finestra sembra ci sia un diluvio universale.
Devo uscire.
Odio tutti.

Neanche quella canzone può sollevarmi il morale.

Avevo promesso ad Alexandra, una mia amica, che oggi ci saremmo incontrate al bar vicino alla scuola per discutere delle vacanze di Natale, ma sembra che neanche il tempo sia dalla mia parte.

Maledico me, la mia stupida amica, il cane dei miei vicini che abbaia ogni secondo distruggendomi i timpani, il tizio che parla da mezz'ora al telefono come se non ci fosse domani e maledico tutti gli esseri viventi che respirano. In questo momento potrei uccidere chiunque mi capiti a tiro.

Sbuffo sonoramente. Io voglio bene ad Alexandra, è come una sorella maggiore per me, ma dato che è più grande deve sempre decidere lei! Poi per "avere la coscienza pulita" dice sempre:

《È per la tua sicurezza.》

Alexandra Groney è di due anni più grande di me e frequentiamo lo stesso liceo. È una ragazza bella, solare e sempre piena di energia, con un gran senso dell'umorismo. Ha dei lunghi capelli marroni che si abbinano perfettamente ai suoi occhi color sabbia. Ama viaggiare e, a differenza della sottoscritta, non ha paura dei ragni. Ammetto che questo è uno dei tanti motivi che l'ha resa la mia migliore amica. A scuola lei ha una certa popolarità e non solo perché è bella, ma anche per le voci che girano, a mio parere vere. Alexandra non sta mai con un ragazzo per più di quattro mesi e allo scadere del tempo lo lascia senza una spiegazione. Io per prenderla in giro l'ho soprannominata Exe, ma ormai è diventata un'abitudine chiamarla in questo modo. Non so cosa le passa per quella testa quadra che si ritrova ma lei è fatta così! Questo però non le da' il permesso di comandare la mia vita!

Mi giro dall'altra parte. Devo pensare a una scusa per non andarci per esempio... Potrei fingermi malata, funziona sempre! Una volta a scuola, per saltare la verifica di geografia, ho fatto credere al professore di avere un braccio rotto.

Si, si lo so sembra una cosa un po' avventata, ma, a me, incidenti come questi sono all'ordine del giorno. Anche se, lo devo ammettere, alla fine si sono accorti del trucco, però è stata una bella recita.

Il telefono squilla all'improvviso facendomi sobbalzare.

Chi può essere a quest'ora?

Alexandra.

Faccio un respiro profondo... È il momento di entrare in scena Flora!

《Ciao Flora... So che è presto, ma... ecco...》 la sua voce è strana, sembra nervosa.

Va beh, io sono pronta.

《Ex..》

《... oggi non posso proprio venire, mi dispiace! È arrivato il mio cuginetto e devo tenerlo sotto controllo!》dice lei tutta d'un fiato.

Cosa?

《...Flora?》

《...An sì, è un vero peccato! Facciamo per un'altra volta, okay?》

Mi ha letteralmente colto alla sprovvista!

《Va bene, grazie, allora ci sentiamo. Ciao!》

《Ci...》 non ho neanche il tempo di finire la parola che già ha chiuso il telefono.

Andava di fretta...

Avrei solo una domanda... suo cugino è figo? Non so quanti anni abbia. Ad dir la verità non so molto su di lui... Spero che non la stressi più di tanto o se no chi la sopporta!

Non importa almeno ora posso godermi al 100% questo weekend!

L'orologio segna le 7:51.

Ho ancora tutta la giornata per dedicarmi alle cose che mi piace di più fare.

Mi alzo dal letto appoggiando i piedi nudi sulla lastra di ghiaccio che ricopre il mio pavimento. Rabbrividisco al solo contatto. Scendo le lunghe scale che portano al soggiorno e mi dirigo in cucina.

Apro la credenza e inizio a ispezionarla: biscotti, bicchieri, pane, piatti, cioccolata... cioccolata!

Il massimo nelle giornate fredde e piovose.

Mi siedo sul divano con una coperta di lana che ricopre le mie gambe, una tazza calda nelle mani e ammiro il panorama fuori dalla finestra. Gli alberi più lontani sono coperti dalla leggera nebbia del mattino e le loro foglie si muovono a ritmo della musica sotto le gocce che cadono incessanti. Il mio corpo segue i loro movimenti e in un'attimo siamo una cosa sola. Chiudo gli occhi facendomi trasportare da tutte quelle emozioni che scorrono dentro di me.

《Sei sveglia, bene!》

Una figura appare sulla soglia della porta. Il suo corpo è magro, gli occhi sono di un verde smeraldo e i capelli biondi e ricci ricadono sulle sue spalle forti.

《Buongiorno mamma.》

Io e lei non abbiamo nulla in comune. Molte persone dubitano che sia mia madre e, lo devo ammettere, certe volte anche a me ha sfiorato questo pensiero.

Io sono di qualche centimetro più alta di lei; ho i capelli castano chiaro e, a differenza dei suoi, i miei sono abbastanza lisci, anche se ogni volta che c'è anche solo un pizzico di umidità i miei capelli diventano come le parrucche dei clown e da quel momento prendono vita propria; i miei occhi sono grigi mischiato all'azzurro del ghiaccio e all'interno compare qualche sfumatura di giallo.

Però non abbiamo solo l'aspetto totalmente diverso l'uno dall'altra anche il carattere ci distingue.

Io mi definirei un persona testarda. Sono quel genere di persona che anche se sa che è nel torto continuerà a dire che ha ragione.

Bello, no?

《Flora, mi hai sentito?》sento la voce di mia mamma interrompere i miei pensieri per la seconda volta.

《Eh...?》

《Dovresti andare al supermercato. Mi servono le uova.》

《Adesso con il tempo che c'è fuori?!》indico la finestra.

No lei è pazza.

Sembra perplessa perché dopo qualche minuto di silenzio aggiunge:

《Appena il tempo si sarà calmato.》 Detto questo esce dalla stanza senza neanche lasciarmi il tempo di ribattere.

Spazio Autrice
Ciao personcine belle (=w=)
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Non so ancora se continuerò questa storia, siete stati avvissati u.u

"Mi sento osservata... " *guarda il libro di storia abbandonato sulla scrivania*
"Ah già quello..."
Beh, credo proprio che dovrò almeno aprirlo ;^; Ci si vede al prossimo capitolo *scuote la mano e manda baci all'aria*

P.s: Mi scuso per gli errori d'ortografia<( ̄︶ ̄)>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 09, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

ᴍʏ ᴅᴇᴍᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora