Prologo

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27.10.2018

È strano pensarti,
È strano pensarti nella
prima tazza di caffè della giornata,
alla prima luce,
quella che ti accarezza,
È strano pensarti adesso,
dopo un autunno passato,
Nei primi fiocchi di neve,
quelli che ti accarezzano il viso piano,
È strano ritrovarti nel mare d'inverno,
burrascoso, sempre incazzato,
forse perché un po' ci assomigliavi,
Ritrovarti nelle lettere, nel tempo che
ormai da troppo poco ha smesso
di correre, di andare,
è strano ripensarti al mio fianco,
seduti su quella sedia dove sempre dicevi
che stavo troppo,
dove io leggevo,
e tu guardavi me come fossi il libro più bello,
È strano risentirti sulla pelle,
nei centimetri che hai riempito,
nei silenzi che hai lasciato tali,
E non dico che mi manchi,
non avrei il coraggio,
forse,
alla fine,
avevi ragione te quando te ne sei andato,
non sono mai stata coraggiosa,
forse non sono mai stata nemmeno
troppo adatta,
ma pure oggi,
non lo sono, non ho il coraggio,
non ho la voglia di dirti che mi manchi,
sarebbe troppo,
sarebbe solo nostro.

Tre AutunniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora