“In bilico tra ragione e pazzia mi dileguo nell’oscurità dell’ombra del mio ego.”
Forse non dovevo tutto questo, non dovevo darle tante attenzioni, non dovevo volerle così bene a tal punto da innamorarmene, semplicemente, il fatto che qualcuno si avvicinasse a tal punto a me da abbracciarmi ancora, ancora e ancora, mi ha fatto per la prima volta provare amore, dopo anni di complessi, volevo provare ad essere felice, è forse chiedere tanto? Era tanto chiedere per una volta di essere uno come gli altri, con un sorriso stampato in volto perché ero felice, forse si, è chiedere tanto per me, io non potrò mai avere ciò che ha chi non ha mai conosciuto o visto determinate cose.
Ma in fondo che senso ha, siamo polvere che aspetta una folata di vento, siamo così fragili, e al tempo spesso ci siamo spinti oltre i nostri limiti per progredire biologicamente, mentalmente e tecnologicamente e intanto, stiamo distruggendo tutto e ciò che viene chiamato famiglia, amore e affetto, verranno smorzati dai progressi tecnologici.
Come vorresti descrivere chi ti vuole bene senza avere niente in cambio; fantastica, grandiosa, affettuosa o amabile, come la vorresti chiamare? Io la chiamo loli, così almeno è il nome che ho dato ad una persona come lei.
Sono stato io, io e solo io, non dovevo avvicinarmi così tanto, non dovevo starle così attaccato, alla fine mi ha lasciato indietro, dovevo rimanere nella mia prigione di lacrime ghiacciate, invece ho permesso che qualcuno superasse quella barriera del mio animo, e iniziasse ad abbracciare il mio cuore e a cullarlo dolcemente, come fosse quasi un tesoro, ora, mi ritrovo a combattere contro il me stesso osservante, mi ritrovo a combattere per avere il controllo della mia testa.
Se la gente potesse guardare il mondo coi miei occhi, vedrebbe cose straordinarie e cose altrettanto orrende. Il nero, non è nero ma blu scuro e il blu scuro è blu chiaro, poi loro imponenti con la loro luce abbagliante, loro padrone del cielo, eccole lì, le stelle, poi qui in terra noi, piccoli quanto un granello di sabbia e la nostra aspettativa vitale massima, è ridicola rispetto al resto, rispetto alla terra, rispetto alla luna, al sole, rispetto all’universo, siamo ridicoli paragonati all’immensità e alla vastità dell’infinito, stelle che muoiono e nascono alla velocità di millisecondi, galassie contrarsi ed espandersi, attorno a noi il nulla.
Non potrei mai essere all’altezza di essere chiamato amore da nessuno, insomma, ogni notte prima di dormire, penso solo a lei, e abbraccio un cuscino immaginando che sia lei, ogni giorno quando la vedo vorrei parlarle, oppure che lei mi parlasse, ma niente, il mio corpo rigido ed io che muoio dentro aspettando che mi dica qualcosa che faccia sentire meglio, il suo sorriso mi infonde sicurezza e adagio in questo pazzo mondo pieno di male, i suoi abbracci sciolsero poco a poco le pareti della mia prigione di lacrime ghiacciate, ogni suo ti voglio bene era un’esplosione di felicità, ogni volta mi parlava, placava i miei pensieri, complessi e paranoie. Ma ora non voglio più niente, il suo pensiero mi fa venir voglia di piangere, ma la prigione è tornata ed ora non posso neanche piangere, il suo sorriso, vedo la facciata di malessere dietro quel sorriso, ed i suoi abbracci, oramai sono freddi, scostati e leggeri. Non ho parole per descrivere ciò che provo per lei, non smetterò di provare un forte sentimento per lei, io rimarrò qui, ad aspettare che si accorga di nuovo che io ci sono e che io non smetterò di esserci.
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ragione e pazzia
Romance"in bilico tra ragione e pazzia mi dileguo nell'oscurità dell'ombra del mio ego"