Uno-NamJin

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"SeokJin aveva appena riposto i suoi libri nello zaino, quando il cellulare gli squilló fra le mani.

"Ciao mamma, si... No non torno a casa per pranzo, si tranquilla, ci vediamo dopo. Ti voglio bene"

Chiuse la chiamata con sua madre e si avviò fuori dall'università, dove precedentemente aveva fatto cinque ore di corsi.

Sorrise e arrossì vedendo che, fuori dal grande cancello, ad aspettarlo, c'era Namjoon con un mazzo di rose.

Il maggiore gli corse incontro, saltandogli addosso mentre l'altro lo afferava per le natiche.

Stavano insieme da ormai quattro anni, si erano conosciuti in un bar vicino Seoul una giovedì sera come un altro e da lì non si erano più tolti gli occhi, e le mani, di dosso.

"Ciao amore" lo salutò scendendo e prendendo le rose, l'altro gli passò un braccio dietro la schiena prendendo lo zaino, per poi attirarlo a se.

"Com'è andata l'università, principessina?"

Jin sorrise al nomignolo e "Bene, nulla di particolare"

Salirono in macchina e sfrecciano veloci sull'asfalto, in direzione della casa del più piccolo.

Quando entrarono nell'abitazione, subito si buttarono sul divano, accoccolandosi l'uno all'altro.

Namjoon si sporse verso di lui e iniziò un lento bacio, dove entrambi stavano mettendo i propri sentimenti.

"Ti amo" sussurrò SeokJin sulle labbra del suo ragazzo mentre questo lo teneva saldo per il sedere.

"Anche io" gli rispose Namjoon, continuando a baciarlo dolcemente.

SeokJin si staccò e si accoccoló sulla spalla di Nam che, istintivamente, prese ad accarezzargli i capelli.

Dieci minuti dopo il maggiore dormiva beatamente, Namjoon lo guardava e più lo faceva più si convinceva.

Voleva sposarlo."

"Continua zio, voglio sapere come finisce la storia" sussurrò la piccola Yuugi assonnata, mentre si rigirava nel letto.

"Stai dormendo, tesoro" gli rispose lui.

Namjoon si alzò dalla sedia e le diede un bacio sulla fronte, vedendo che la piccola era già profondamente addormentata.

Spense la luce e chiuse la porta, sentì il petto farsi più pesante e le lacrime scendere.

"Non piangere" gli sussurrò Taehyung, appena arrivato dal corridoio.

"Mi sento crollare" disse. La testa girava e nulla aveva veramente un senso.

"Vieni Nam, ti porto a letto" gli sorrise il piccolo, facendolo appoggiare a lui.

"Quel letto è troppo grande senza di lui"

Pervert Boy OS specialDove le storie prendono vita. Scoprilo ora