Lo chiedo a te che ancora non ti conosco,
portami in un altro mondo, un mondo in cui c'è una Città e dove ci sono le Stelle.
Portami in un altro mondo, lontano, dove ci sentiamo liberi di amare chi vogliamo e come vogliamo.
Portami in un altro mondo, dove ci possiamo spogliare finalmente di questa società che ci rende schiava, che ci obbliga ad essere chi non vogliamo,
chi non ci sentiamo di essere.
E portami, allora, in questo mondo dove i cani e i gatti stanno insieme,
anche se i gatti sono insopportabili per i cani, ma che comunque si amano.
Portami in un altro mondo, dove è normale vedere due ragazzi dello stesso sesso tenersi la mano e sorridere,
perché, dio, normale lo è per davvero ,ma non tutti lo capiscono.
Portami in un altro mondo, dove non esiste il pregiudizio, l'odio, il disprezzo,
la paura.
Portami in un altro mondo, dove ci si parla guardandosi negli occhi e stando insieme, non dietro ad uno schermo.
Portami in un altro mondo, dove non si soffre, dove non ci si sente mai soli, dove non ci si ammala, dove non si muore, sotto le macerie, in un ospedale, o affogati in mare nel bel mezzo del nulla.Portami, te lo chiedo ancora, in un altro mondo dove posso essere chi sono, e di stare con te sempre senza dover subire sguardi indiscreti di persone che non sanno, non capiscono o che non vogliono capire.
Portami, ti prego, in un altro mondo dove la mia mente può essere finalmente libera, di tutto, tranne che di te;
dove non c'è ne il giorno ne la notte,
dove non c'è ne il buio e ne la luce,
dove non c'è ne il male ne il bene,
ci siamo solo io, te, una Città e le Stelle.
Allora portami in un altro mondo dove possiamo sempre fare l'amore,
con gli occhi e con le mani.
dove possiamo farlo ovunque,
per strada,
a casa,
al mare,
al cinema,
in quel bar che ci piace tanto, perché d'inverno è caldo e di un rosso forte e di estate è fresco e azzurro come il cielo;
o anche in parco, dato che adoriamo la natura,
anche se al dire il vero, ovunque noi andiamo, se ci sei tu, finisco per adorare tutto.
Si, quel parco, vicino la Città, con sopra le Stelle, te lo ricordi?
Credo di si, li abbiamo fatto l'amore per la prima volta!
Eravamo sul prato, con la testa appoggiata sugli zaini, per evitare che si bagnassero i capelli dato che l'erba era ancora un po' bagnata, la sera prima aveva piovuto per un bel po'.
Io, poi ho deciso di prenderti la mano e di intrecciare le mie dita alle tue, poi di accarezzare il palmo, di giocare con le tue dita e di ancora, accarezzarti i polpastrelli, mentre fissavo in alto,con un espressione compiaciuta, Le Stelle di quella Città.Lo chiedo e lo chiederò sempre e solo a te,
che ancora non ti conosco
ma che ho una voglia irrefrenabile di conoscerti;
che ancora non ti conosco
ma che continuo disperatamente a cercarti la notte,
il giorno,
per la strada,
per le piazze,
a scuola,
quando vado in spiaggia in estate,
in montagna, sulle piste da sci in inverno;
a te che ancora non ti conosco
e a me che non perdo mai la speranza di trovarti un giorno.
E allora, ti chiedo un ultima volta, quando ci saremo trovati,
che ne dici di portarmi in un altro mondo,
un mondo in cui c'è una Città e dove ci sono le Stelle?