Same Love. (Muke)

Caro diario,
sono appena arrivato a Praga. Domani andrò in piazza per la parata. Non vedo l'ora.
La mia bandiera è già nello zaino, prenderò la metropolitana alle otto.

Luke soggiornava in un hotel a qualche isolato dal centro di Praga. Era giovane, bello, solare.  Tutti sapevano della sua omosessualità, ma non si facevano problemi, tranne suo padre. Dal giorno in cui il giovane aveva annunciato alla famiglia che avrebbe partecipato al Gay Pride, il rapporto con suo padre, era cambiato, sopratutto perché all'inizio pensava fosse solo un scherzo, non era molto d'accordo col mondo degli omosessuali, se così si può dire.

Ciao mamma, sono arrivato a Praga. È bellissima. Spero di farmi qualche amico qua.
Domani ci risentiamo, ti voglio bene. xx.

Michael soggiornava in centro, dalla sua stanza poteva vedere tutta la parata, ma voleva partecipare. Aveva già pronto il suo cartello di cartone con su scritto "Same Love, Gay Pride 2014, Prague". Michael veniva da una famiglia benestante, per questo gli era stato pagato ogni viaggio per i Gay Pride a cui aveva partecipato. Aveva visto il mondo, Michael.

Quella sera andarono entrambi a dormire emozionati, così tanto da non riuscire quasi a dormire.

ー

Caro diario,
è il grande giorno. Lo zaino è pronto, sto uscendo per fare colazione. Spero vada tutto bene.

Luke uscì dall'hotel. Dopo aver cercato un bar entrò in uno StarBucks, come sua abitudine.

Croissant e cappuccino. Decise di non fermarsi a mangiare lì, quindi si dirisse verso la stazione della metropolitana più vicina.

Michael si svegliò presto per fare colazione dentro l'hotel. Non doveva prendere nessun mezzo di trasporto, tornò in camera, si fece una doccia, e dopo aver asciugato i capelli prese i colori per il viso, disegnandosi due bandiere della pace sulle guance. Sorrise.

Erano le otto e mezza. Luke era in centro, decise di fare un giro prima di raggiungere il gruppo di persone nella piazza.

Alle nove e mezza, Michael uscì dall'hotel, e in pochi minuti arrivò in piazza, circa alla stessa ora in cui arrivò il più piccolo, Luke.

L'espressione dei due ragazzi fu la stessa. Il loro cuore iniziò a battere a ritmo impressionante per l'emozione.

Coppie di ragazzi e ragazze che si tenevano per mano, che si baciavano abbracciati in mezzo alla piazza come se finalmente ce l'avessero fatta. O forse volevano solo scappare dalla realtà che li circondava il resto dei giorni.

Musica, carri tappezzati di palloncini, cartelloni ovunque, bandiere della pace.

Alcuni ragazzi invitarono Michael a salire su uno dei carri. Arrivavano sempre più persone, decisero quindi di dare veramente inizio alla "festa". Luke camminava per la piazza, guardandosi attorno. La musica era sempre più alta, i ragazzi attorno a lui ballavano e cantavano. Da alcuni punti della folla si sentivano cori sul fatto che l'amore fosse uguale per tutti.

Michael intanto ballava sul carro, prendendo parte ai numerosi cori, mentre faceva sventolare una bandiera così che tutti potessero vederla. "È uno dei giorni più belli della mia vita" pensò.

Il carro traversava lentamente tutta la strada, passando dall'inizio alla fine della piazza. Luke portò lo sguardo su questo, notando la chioma verde di Michael. Quest'ultimo si voltò verso nella sua direzione, finchè involontariamente i loro sguardi si incontrarono. Luke rabbrividì. I loro occhi non riuscivano a staccarsi gli uni dagli altri.

Entrambi arrossirono, quando le labbra di Michael si piegarono in un sorriso.

Erano inspiegabilmente attratti l'uno dall'altro, anche se era la prima volta che si vedevano.