Sentiva la musica rimbombargli nelle orecchie, come bombe in un campo di battaglia.
Era una serata molto calda di metà luglio. Le luci psichedeliche della discoteca gli perforavano gli occhi, sensibili a causa del troppo alcohol. Ma Zayn Malik era troppo orgoglioso per ammettere di essere leggermente brillo.
Ogni tanto si avvicinava qualche ragazza chiedendogli un autografo e lui a stento riusciva ad improvvisare qualche scarabocchio, accompagnato da un sorriso.
“Zayn, andiamo?” una voce gli accarezzo i timpani, torturati dalla musica nel locale, a suo parere troppo alta.
“Sì, dai.” Si girò nella direzione da cui proveniva la voce. L’unica cosa che riusciva a vedere erano quegli occhi. Sereni, un po’ lucidi a causa dei getti di luce improvvisi.
Liam gli trasmetteva qualcosa che andava al di là dell’adrenalina. Riusciva a calmarlo e renderlo teso nello stesso momento come nessun'altra persona riusciva a fare.
Il moto dei pianeti si fermava dinanzi alla sua bellezza, che tutti invidiavano.
Subito dopo sentì prendersi la mano destra, una mano calda l’aveva afferrata. Ma non era di Liam. Ma di Connie, la sua ragazza.
I suoi capelli mori sfioravano leggermente le sue spalle, lasciate nude da un tubino color antracite che valorizzava le curve con cui faceva impazzire chiunque ponesse lo sguardo su di lei.
Il suo sorriso timido nascondeva la vera natura di quella che era la ragazza che Zayn aveva assaporato centimetro dopo centimetro: una Ninfa che con il suo tocco riusciva a piegare a sé qualsiasi uomo.Si avviarono, seguiti da un'onda di gente che li scaraventò fuori dal locale. Gli occhi assonnati di Zayn furono nuovamente sfidati da un lampo improvviso, che diede inizio ad una tempesta di flash accecanti. Ignorando le domande insistenti, si fecero strada tra i paparazzi.
Dove cazzo hai parcheggiato, Liam? pensò Zayn, percependo il tragitto verso la macchina come tre volte più lungo.Liam sorrise una volta salito in macchina e mise subito in moto. Le luci della città rimanevano per lunghi secondi nel loro raggio visivo, rallentate dal traffico.
Mai Zayn aveva perso l'orientamento spazio-temporale come quella notte. Tutto sembrava dilatarsi, senza porre mai fine a quella notte, ormai schiaritasi alle porte dell'alba. Dopo un quarto d’ora arrivarono al loro appartamento.- Smettila di starmi attaccata - sbuffò scendendo dall’auto verso la ragazza, che apparse un po’ irritata da quella frase. Quell’appartamento era stato acquistato dal management come sistemazione provvisoria per Liam e Zayn, che sarebbero rimasti a Londra per una settimana, dopo la quale avrebbero raggiunto Harry, Niall e Louis a Los Angeles.
Arrivarono al pianerottolo del loro appartamento, un po’ barcollando e parlando ad alta voce, nonostante fosse tarda notte. L'edificio era immerso nel silenzio più assoluto e tenebroso.
Liam andò subito nella sua camera, lasciando soli i due fidanzati. Odiava Connie. Non era la ragazza giusta per Zayn, sapeva come tenerlo in pugno. Ma Zayn sembrava ignorare qualsiasi segnale ogni persona che tenesse a lui mandasse.
Si spogliò e mise una T-shirt comoda (forse un po' troppo larga) e rimase in boxer.
Forse era meglio che si trovasse anche lui una ragazza. Lo avrebbe aiutato a dimenticare.
Ma l’amicizia per Zayn da molto tempo non era più una semplice amicizia. Si sbagliava, forse.
Forse aveva solo bisogno di attenzioni, di amore in generale, non necessariamente da qualcuno in particolare.
Ma Zayn riusciva a trasmettergli emozioni anche senza volerlo. Era lui che con un solo sguardo riusciva a portare il sole nelle sue giornate burrascose. Lui era come l’acqua in un giorno afoso in mezzo al deserto. Lui non era una semplice cotta.
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I can hear your heartbeat.
Fanfiction- Baciami - bisbigliò. - Ma.. - - Liam, ti ho detto di baciarmi -