Come il Serpente e la Lucciola

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Erano appena tornati da un servizio fotografico, Jin e Yoongi erano subito andati nella loro stanza, Jin aveva accennato qualcosa sul dover chiamare sua madre mentre Yoongi si era subito infilato nella doccia, Hoseok era intento a prendere del gelato dal congelatore mentre Namjoon lo sgridava perché per colpa sua la vaschetta era quasi vuota. Taehyung e Jongkook stavano sul divano mentre discutevano animatamente su che film guardare mentre Jimin era tutto solo della sua camera da letto. Il ballerino era arrotolato in una coperta, le persiane della stanza ancora serrate dalla sera precedente, l'unica fonte di luce presente proveniva dal cellulare del ragazzo, che scorreva attentamente i commenti sotto la sua ultima foto pubblicata su Twitter. I commenti erano per lo più positivi, con fan che lo veneravano come un dio, ma Jimin non poté fare a meno di notare che c'erano dei commenti veramente offensivi: 
-Jimin non vi sembra più grasso? Diavolo, non era a dieta?-
-UHHHH JIMIN E' INGRASSATO DI NUOVO? E' IMBARAZZATE...-
-Gli idol non dovrebbero stare a dieta per mantenere la linea?-
-Un tale maiale...-
-Jimin? Che diavolo ti è successo, quanto mangi? Dovresti vergognarti a postare foto del genere, sei così grasso...-
-Tra poco al posto di cantare inizierà a grugnire ahahah.-
-Fai schifo.-
-Per favore togli questa foto, mi vergogno per te... -

I commenti non erano molti e certamente non erano continui: inoltre avevano tutti ricevuto risposte dagli ARMY, che lo difendevano vigorosamente. Tuttavia, a Jimin non potevano che far male: era davvero ingrassato di nuovo? Dopo tutto quello che aveva fatto, sembrava ancora un maiale? Perché le persone dovevano essere così cattive? Cosa ne potevano sapere loro di ciò che lui aveva dovuto passare? La rabbia aveva iniziato a farsi strada dentro il cantante, accompagnata da dolore e frustrazione. Improvvisamente lanciò il cellulare attraverso la stanza buia, che andò a finire chissà dove, schiacciò la faccia nel cuscino ed iniziò a piangere rumorosamente, grandi lacrime calde che andavano ad inzuppare il morbido cuscino e forti singhiozzi attutiti dal tessuto su cui era premuto il suo volto. All'improvviso Jongkook entrò in camera,volendo chiedere al suo hyung se volesse vedere un film con Tae e lui, tuttavia si congelò sulla soglia della porta quando vide, con la luce del sole che arrivava dal corridoio, Jimin disteso sul letto, intento a piangere ininterrottamente. Superato lo shock iniziale, corse immediatamente al fianco del ballerino, che sembrava non aver notato la sua presenza, si sedette sul letto e cominciò a carezzare dolcemente la schiena di Jimin, aspettando che si calmasse un po' prima di chiedergli che cosa fosse successo.

Jin aveva appena finito di parlare a telefono con sua madre quando Yoongi uscì dal bagno in accappatoio, mentre si strofinava i capelli bagnati con un'asciugamano: "Tutto okay?"
chiese Yoongi notando il leggero cipiglio che era presente sul viso di Seokjin. Lui annuì e sospirò stancamente: "Ho parlato con mia madre, ha detto che a breve andranno in Europa per una vacanza di un mese e che non ci potremo vedere per natale... Purtroppo mi tocca restare qui in dormitorio da solo. Nulla di serio insomma."
Yoongi ronzò con disappunto e cominciò a vestirsi mentre Seokjin andava in bagno, volendo anche lui farsi una doccia, ma proprio mentre stava per togliersi il maglione nero che aveva rubato dall'armadio di Namjoon, qualcuno bussò alla porta della loro stanza. Entrambi i ragazzi si guardarono in faccia prima che Yoongi, che aveva indossato solo i pantaloni della tuta, andasse ad aprire la porta e si trovasse di fronte un Namjoon quasi allarmato. L'espressione non sfuggì a nessuno dei due membri più anziani dei Bangtan che subito chiesero al loro leader cosa fosse successo: "Jimin ha letto dei commenti offensivi su di lui ed ora, oltre a non smettere di piangere, continua a dire che non mangerà mai più nulla."
Per l'ennesima volta, Jin e Yoongi si guardarono in faccia, questa volta più preoccupati di prima: se Jimin aveva deciso di tornare di nuovo a dieta, era un problema. Questo non per il fatto stesso di stare a dieta, perché tutti loro, bene o male, dovevano comunque cercare di mantenersi, ma perché Jimin avrebbe estremizzato la cosa e avrebbe cominciato a mangiare solo il minimo, iniziando quindi a stancarsi facilmente o, peggio ancora, collassare dopo gli allenamenti di ballo. Yoongi si infilò velocemente una felpa e corse insieme a Jin e Namjoon nella stanza di Jimin, dove si erano radunati tutti i membri dei Bangtan: "Jimin-ah, per favore non serve piangere, quello che hanno detto non è vero..."
Jin sentì dire da Hoseok mentre vedeva che tutti quanti si erano sistemati attorno al letto di Jimin, che stava piangendo arrotolato in una coperta. Yoongi, Jin e Namjoon entrarono con calma, mettendosi sul lato sinistro del letto, dove Hoseok li guardò disperato. Si alzò e si diresse verso i nuovi arrivati: "Non riusciamo a farlo smettere in nessun modo, ha letto dei commenti dove lo chiamavano maiale e gli dicevano che faceva schifo e da quel momento, almeno da quello che dice Kookie, non ha smesso di piangere."
Jin annuì. Sapeva che Yoongi voleva davvero aiutare, proprio come tutti gli altri, ma non era bravo con il contatto umano e, di conseguenza, non fece nulla se non guardare con tristezza il ragazzo raggomitolato sul letto mentre la rabbia per quelle cose dette cominciava a farsi strada dentro di lui. Jin si sedette accanto a Jimin, notando quanto il suo viso fosse rosso a causa dello sforzo provocato dal pianto. Poggiò una mano sulla testa del ballerino e lo accarezzò dolcemente, sussurrano parole gentili che purtroppo non ebbero l'effetto sperato: "Hey Jiminnie, perché non mi racconti cosa è successo?"
Chiese, sperando che almeno gli rispondesse: "Lo sai già, no?"
"Vorrei sentirlo da te..."
"E perché mai? É proprio come ho detto a Jongkook, secondo i nostri fan sono grasso, sembro un maiale e faccio schifo! Perché!? Perché le persone devono essere tanto cattive?! Ho cercato così tanto di andare bene, perché mi odiano?!"
Tutti i membri nella stanza si guardarono con sguardi tra lo sconcertato e il triste. Jin sospirò, continuando ad accarezzare i capelli del membro più giovane: "Non dire sciocchezze Jimin, i nostri fan ti amano. Come potrebbero mai odiare una persona tanto bella come te?"
Lo confortò Jin, ma non sembrò avere effetto su Jimin, che continuò a piangere. Seokjin sospirò di nuovo, prima di sistemarsi più comodamente sul letto:" Va bene Jiminnie, che ne dici se hyung ti racconta una storia?"
"Non sono proprio in vena-"
"Ascoltala per favore."
Jimin alzò lo sguardo, il tono che aveva usato Jin era gentile ma allo stesso tempo duro, non lasciava spazio ai no. Annuì semplicemente, sconfitto: "Si narra che una lucciola, vagando da sola in un prato, venne inseguita da un serpente. La lucciola, nonostante avesse fatto tutto ciò che poteva per scappare, venne comunque messa con le spalle al muro, per così dire, dal serpente. Quando questo stava per mangiarla però chiese al serpente se, come ultimo desiderio, potesse fargli una domanda. Lui acconsentì, quindi ella chiese: "Sono per caso sulla tua catena alimentare?"
Il serpente scosse la testa, quindi la lucciola chiese ancora: "Ti ho per caso mai fatto qualche torto per cui mi vuoi morta?"
"No"
Rispose ancora il serpente. Alla fine, la lucciola domandò: "Allora perché vuoi mangiarmi?"
Al ché il serpente rispose, cupamente: "perché odio il modo in cui risplendi." "
I Bangtan si guardarono un po' confusi, non capendo il nesso tra la storia di Jin e ciò che era accaduto a Jimin. Il più anziano continuò a parlare dopo una breve pausa: "Vedi Jimin-ah, ci saranno sempre persone invidiose che cercheranno di spegnerti, ma tu devi continuare a brillare, brilla più forte che puoi, lascia che loro brucino nella loro stessa invidia. Ricordati che tu non sei come la lucciola, sei più forte del serpente, e soprattutto tu non sei solo come lei, ci saremo sempre noi al tuo fianco, qualunque cosa accada. Non lasciare che qualcuno ti spenga, quelli che hai letto non sono messaggi di fan, i fan ci sostengono e ci amano, non ci insultano. Lascia che l'odio ti scivoli addosso, sii superiore, non dar loro retta, sei bellissimo così come sei, sei perfetto."
Quando Jin ebbe finito il suo discorso, la stanza era più silenziosa di prima, anche i singhiozzi di Jimin si erano fermati per lo shock dettato da quelle parole. I membri si guardarono tra loro, sconcertati e allo stesso tempo impressionati da ciò che avevano sentito, non sapendo cosa dire. Ad un tratto il silenzio fu rotto da Jimin, che si scaraventò tra le braccia del suo hyung e cominciò di nuovo a piangere, ma questa volta, questa volta erano lacrime di gioia. Non era solo, non sarebbe mai stato solo, non avrebbe mai, mai camminato da solo.

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